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Casa, il rischio delle false cooperative Gli assurdi criteri che penalizzano i soci più anziani per le “scatole vuote”
15 maggio 2002

Ad un anno dall'entrata in carica della nuova amministrazione la questione più scottante nel governo della città è ancora quella della casa. Nonostante sia stato probabilmente promesso in campagna elettorale, nessuna gru nel frattempo è stata innalzata a dimostrare che è stato sciolto il nodo delle nuove costruzioni e che si comincia a soddisfare il bisogno di nuove abitazioni. Il Consiglio Comunale ha comunque preso decisioni importanti in merito alla questione che più sta a cuore ai molfettesi, quella della cosiddetta edilizia convenzionata o, usando il termine più in uso in città, quella delle cooperative. Nella una seduta del 18 aprile il Consiglio Comunale ha infatti adottato i criteri in base ai quali si procederà ad assegnare i suoli per costruire nella futura 167. Quasi inutile aggiungere che si tratta di questione della massima importanza, che stabilirà quali cooperative inizieranno per prime a costruire e soprattutto quali potranno costruire, visto che sicuramente non vi è sufficiente terreno edificabile per tutte le richieste. Alla domanda di case in città si è da sempre accompagnata quella dell'abbassamento dei prezzi, misteriosamente più alti che nelle città confinanti, e quella di equità e trasparenza nella definizione delle graduatorie di assegnazione dei suoli. Non bisogna spiegare nulla ai lettori in questo campo, che si chiacchiera da sempre fra le bancarelle del marcato, al bar, dal barbiere, di cooperative, come definirle, fantasma, cioè inattive per anni che poi, non si capisce come, si trovano ad essere le prime nella classifica che permetterà di realizzare la speranza di una casa nuova. Le regole fissate dalla precedente amministrazione per il cosiddetto “articolo 51” possono essere chiamate rigide, la posizione delle cooperative è calcolata in base alla media dell'iscrizione o reiscrizione della società alla Prefettura e dell'anzianità media di permanenza nella stessa dei soci (prenotatati e riservisti). I criteri stabiliti dal Consiglio Comunale il 18 aprile scorso per la nuova 167 stabiliscono invece che, per stilare la graduatoria, si deve tener conto dei seguenti parametri: l'anzianità della società è calcolata dalla data dell'atto notarile di costituzione, cui si somma la media di anzianità dei soci partecipanti al bando, nessun'indicazione sui riservisti; inoltre una cooperativa non può partecipare al bando d'assegnazione nella 167 se assegnataria nei comparti di cui all'art. 51, quand'anche avesse ancora soci, già partecipanti al bando, il cui bisogno non è stato soddisfatto con la precedente assegnazione. Si potrebbe obiettare che il criterio fondamentale rimane sempre quello dell'anzianità, ma è ben diverso dare rilievo all'anzianità della cooperativa, come istituzione giuridica, o all'anzianità di iscrizione dei soci, cioè di gente in paziente attesa da anni, che ha sostenuto anche il costo per la sopravvivenza della cooperativa stessa. Se le due cooperative concorressero assieme per l'aggiudicazione di un suolo in vista della nuova 167, la A sarebbe assegnataria, pur avendo la B dei soci di gran lunga più anziani di quelli della A, arrivati giusto per godere della costruzione della casa. Questo perché si tiene conto dell'anzianità della cooperativa, in quanto istituzione giuridica, e non degli iscritti da più tempo in attesa. Lo strano è che l'assessore Uva, nella sua relazione di accompagnamento al regolamento per i criteri di assegnazione delle aree edificabili afferma: “Ci si è fatti guidare da uno e uno solo principio, dare l'assegnazione a quelle cooperative e a quei soci che avendo i requisiti soggettivi aspettano da più tempo la casa. Un principio voluto dal Sindaco e da tutta la nostra maggioranza amministrativa”. Esempio di come spesso la politica ignori il principio di non contraddizione. Sempre fra le bancarelle del mercato e dal barbiere gira voce che in molte cooperative “anziane”ci siano posti disponibili per partecipare alla nuova 167. Fra loro alcune di quelle escluse dalla graduatoria dell'ex art. 51 per irregolarità nella documentazione o per mancata presentazione della certificazione riguardante i soci. Insomma con questo regolamento finiscono con l'avere precedenza società che per anni sono state scatole vuote, mantenute in piedi in una formale regolarità o talvolta neanche con quella, stante i numerosi casi di cancellazione dal registro prefettizio, e che ora rinascono, ripopolandosi di nuovi soci, che arrivano giusto in tempo per garantirsi la casa. Soci scelti come? Anche qui la voce del mercato e del bar e soprattutto l'esperienza dolorosa della precedente 167 ha molte risposte, non esattamente garantiste. Cultura del sospetto? No, desiderio della massima trasparenza, nel momento in cui stanno per muoversi in città milioni di euro, i risparmi di una vita per molte famiglie molfettesi. Lella Salvemini TABELLA La tabella è stata costruita supponendo che la data del bando sia il 1° aprile 2002: Cooperativa Data cost. Anzianità coop. Media soci Totale A (*) 1980 8.120,00 1,00 8.121,00 Cooperativa Data cost. Anzianità coop. Media soci Totale B (**) 1990 4.470,00 3.647,00 8.117,00 (*) I soci sono tutti iscritti il giorno 31 marzo 2002 (giorno prima della scadenza del bando). (**) I soci sono iscritti nei seguenti anni: sei nel 1990 – quattro nel 1992 – cinque nel 1995.
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