MOLFETTA - Le capitanerie di porto di tutt’Italia si preparano a festeggiare i 145 anni dalla fondazione del Corpo. Da mercoledì 28 fino a venerdì 30 anche quella di Molfetta, sarà aperta a tutti coloro vorranno vedere e conoscere come e con quali strumenti lavorano “gli uomini del mare” per garantire ogni giorno la tutela, la sicurezza della navigazione, la ricerca il soccorso e il regolare svolgimento di tutte le attività che hanno come protagonista il mare.
Dal 1865, anno in cui furono istituite le capitanerie, gli uomini del mare si sono occupati senza sosta di sicurezza della navigazione, attività amministrativa dei traffici marittimi, tutela ambientale, attività di polizia marittima e giudiziaria, di controllo dei flussi migratori clandestini e della sicurezza dei bagnanti con la gestione delle emergenze in mare e lungo i litorali grazie all’istituzione del numero di emergenza 1530.
Un’istituzione importante quella delle Capitanerie di porto che nonostante i suoi 145 anni continua ad essere efficiente e sempre al passo con le nuove esigenze di sicurezza del paese. Se si pensa che il 90% degli scambi avviene via mare, si capisce subito l’importanza che ha il Corpo nella gestione e organizzazione dei traffici: è per questo che le Capitanerie di porto hanno intensificato negli ultimi anni i controlli, innalzando gli standard di sicurezza, contribuendo ad una maggiore attenzione nel monitoraggio dei traffici marittimi e della sicurezza dei fruitori del mare attraverso sistemi operativi di ultima generazione.
I sistemi più utilizzati per il monitoraggio delle acque e il controllo del traffico marittimo, illustrati dal Comandante in seconda della Capitaneria di Porto di Molfetta, Capitano di Corvetta (CP) Pierpaolo Pallotti (foto), durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Porte aperte in Capitaneria”, sono il sistema VTS (Vessel Traffic Service), l’AIS (Automatic Identification System), il LRIT (Long Range Identification and Tracking), il PMIS (Port Management Information System) ed i sistemi satellitari.
Il più importante, il VTS, è un sistema complesso di mezzi di rilevazione, come i radar, radiogoniometri, telecamere ecc., grazie ai quali è possibile rilevare la posizione delle unità navali in transito in una determinata zona di mare. Il sistema poi riporta i dati su cartografia elettronica, così da avere un quadro complessivo delle imbarcazioni che in quel momento transitano su quella zona. Il sistema è così in grado di fornire una banca dati relativa alle navi in transito, così da poter organizzare il traffico marittimo, ma soprattutto di monitorarlo. Il sistema fornisce anche un servizio di informazione e di assistenza alle imbarcazioni, così da prevenire le situazioni di pericolo.
L’AIS (sistema automatico di identificazione) invece, traccia e per ogni nave fornisce tramite segnali VHF (sistema radio obbligatorio sulle navi) la sua identità. Il sistema, costituito da 46 stazioni installate presso siti remoti, garantiscono la completa copertura delle acque nazionali, fino a 50/70 miglia dalla costa e da trasponder installati a bordo delle navi.
Tutte le informazioni relative al traffico marittimo raccolte dai singoli Stati attraverso il sistema devono, secondo quanto stabilito dalla direttiva 2002/59 della Comunità Europea, essere messe a disposizione degli altri Stati che ne facciano richiesta, in maniera reciproca. Gli altri sistemi di rilevazione e monitoraggio del traffico marittimo captano informazioni diverse, come il sistema LRIT che traccia e per ogni nave fornisce Identità della nave, la posizione della nave (in latitudine e longitudine) e la data e l’ora della posizione fornita, il SSAS che è un sistema con il quale la nave (sia passeggeri che da carico) emana un segnale criptato con un determinato segnale corrispondente ad un dato pericolo o ad una determinata richiesta recepibile solo dai sistemi operativi presenti al comando generale o nelle direzioni marittime presenti in tutto il territorio nazionale.
Un Corpo, quello delle Capitanerie di porto sempre al passo alle esigenze di sicurezza del paese, evolutosi negli anni per far fronte all’enorme traffico di merci che ogni giorno viaggia via mare in tutto il territorio nazionale.
Ecco perché per far conoscere tutti i sistemi e gli strumenti con i quali gli uomini della Guardia Costiera operano ogni giorno, la Capitaneria di Molfetta, dal 28 al 30 luglio apre le porte al pubblico dalle 9 alle 12 e il giovedì anche il pomeriggio dalle 15 alle 17, per vedere e conoscere la sala operativa e i sistemi utilizzati per la sicurezza ambientale, dei bagnanti e per il monitoraggio e la rilevazione dei traffici marittimi.
© Riproduzione riservata