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Caparezza, intervistato da “Quindici”, si confessa su politica, amore, religione
15 aprile 2004

MOLFETTA – 15.4.2004 Caparezza si confessa a “Quindici”. Nel prossimo numero, in edicola sabato, il cantante molfettese ripercorrerà la sua scalata alle vette delle classifiche musicali e svelerà i suoi pensieri su politica, informazione, amore, religione. E promette ai suoi concittadini un concerto a breve scadenza in città (nella foto da sinistra: Eugenio Tatulli, Giuseppe Bruno e Caparezza). Ecco alcuni stralci dell'intervista. Qual è il tuo genere musicale? “In realtà non ne ho uno di riferimento, chiamo la mia musica suppomusic, ma è una invenzione; diciamo che il rap costituisce il vassoio portante delle mie parole, anche se mi cibo di diversi generi, tranne quello sfacciatamente pop e tuzzettaro da discoteca”. Pensi che l'informazione sia libera? “Assolutamente no, per esempio ho fatto una intervista per Panorama dove parlavo anche di Centri Sociali e non hanno messo neanche una parola; la stessa cosa per il mensile Max, dove criticavo i calendari". Allora qualche cantautore che ammiri? “Bè, ci sono Capossela, Silvestri, Bersani, ma tanti altri sconosciuti”. L'amore può aiutare ad essere sereni? “Certo”. Sei contento dell'affetto dei molfettesi? “Quando sono qui non esco quasi mai, per la verità, ma c'è molta curiosità nei miei confronti, senza dubbio”. Appuntamento per la versione integrale su “Quindici” di aprile. Eugenio Tatulli
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