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Cantieri perenni e opere raffazzonate: il ponte di Lama Martina a Molfetta, appena completato, si allaga alla prima pioggia
Il ponte di Lama Martina (prima cala) durante la pioggia
28 dicembre 2020

 MOLFETTA – Da sempre “Quindici”, quello che gli altri non dicono, mette in evidenza le anomalie dei cantieri perenni e soprattutto il fatto che i lavori non vengano realizzati a regola d’arte e presentino molti difetti, che fanno diventare uno spreco di denaro pubblico, i soldi spesi per realizzarle.

Ma a Molfetta, per la traballante amministrazione comunale del “ciambotto” con il sindaco a rischio di sfiducia e che recentemente ha perso il suo assessore “cantiere perenne” sulla cui opera sta indagando la magistratura, sembra sufficiente portare avanti la politica del fare (per raccogliere consensi e dimostrare di operare per cambiare la città), non importa come e se di scarsa qualità.

La conferma più recente è quella che riguarda il ponte di Lama Martina, quello della prima cala.

Tommaso Gaudio, collaboratore di “Quindici” ci offre alcune considerazioni in merito al fatto che basta un po’ di pioggia perché la strada si allaghi. E’ questa l’opera fatta a regola d’arte? Sentiamo cosa ne pensano i cittadini di Molfetta.

 

«Si dirà: il cittadino molfettese (io, ad esempio) è sempre criticone, brontolone, incontentabile malgrado gli... sforzi dell'Amministrazione nel rendere la città più vivibile, correggere le storture e, perché no? renderla più bella.

Qui non intendo misconoscere tali sforzi. Ma solo rimarcare che, con tutta la buona volontà che, chi opera, profonde nell’eseguire le opere necessarie?, forse non basta perché manca l'attenzione al "dettaglio".

Per due giorni, una pioggia benedetta è caduta su Molfetta. Percorrendo in questi giorni il ponte, del prolungamento via Martiri di Nassiriya, che attraversa Lama Martina (prima cala, per intenderci) constato che l'annoso problema del drenaggio delle acque meteoriche che ruscellano sul ponte, c'è sempre.

Le auto in transito sollevano ondate di spruzzi che, in alcuni casi, possono essere pericolosi per le auto medesime e per gli sfortunati pedoni che possono attraversare a piedi il ponte, sui marciapiedi realizzati durante gli ingenti lavori di ristrutturazione, recentemente eseguiti.

Come dico, sono stati realizzati grandi lavori: marciapiedi sicuri, ringhiera di protezione, riasfaltatura della sede carrabile, palme altissime,... canali di scolo delle acque dalla sede stradale che però, NON SCOLANO!

Perché? Non lo so. Dal basso della mia ignoranza di questa materia, posso solo fare ipotesi.

1) i canali di scolo sono già intasati; ebbè, chi poteva prevedere il diluvio in corso? Abituati, come siamo, a pioggerelle 'asfittiche'.

2) i canali di scolo sono liberi e pervi, ma non SCOLANO - come dovrebbero - solo perché forse non ci si è accorti che fra il fondo stradale e l'imbocco del canale c'è uno... scalino; questo fa ristagnare acqua che provoca gli spruzzi, come se passasse un motoscafo in velocità.

Altre ipotesi? Beh, avanzatele voi che avrete la pazienza di leggere queste note.

Sono certo che l'impresa che ha eseguito i lavori, avrà già 'consegnato' l'opera e fatturato. Speriamo che l'amministrazione, attraverso una perizia possa accertare il motivo di questa piccola, fastidiosa anomalia e porvi rimedio. Nell'attesa, buon anno a tutti».

Tommaso Gaudio

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