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Cantieri navali di Molfetta da mettere a norma, promemoria per il 2017
20 gennaio 2017

MOLFETTA – La necessità di mettere a norma i cantieri navali è un altro degli argomenti da considerare come promemoria per il 2017 per il commissario Mauro Passerotti e le forze politiche che si accingono a mettere a punto i programmi per le prossime elezioni amministrative di giugno.
Affrontiamo i problemi che sono stati in parte risolti e di quelli che devono essere portati a termine a Molfetta. Lo stiamo già facendo sulla rivista mensile in edicola, con la collaborazione dell’ex sindaco Paola Natalicchio, tornata a fare la giornalista di “Quindici”.

«Ho vissuto con grande ingiustizia il sequestro dei cantieri, che pure la Asl e la Procura hanno fondato su ragioni assolutamente oggettive e giuste – scrive Paola Natalicchio su “Quindici” -. La Asl chiede, pretende sicurezza sul lavoro. Evidenzia che le suppigne devono essere sistemate meglio, che i presidi di sicurezza nell'area cantieri devono essere messi pienamente a norma e che l'area, in quanto area produttiva, va infrastrutturata. Mi fa arrabbiare, però, che solo adesso ci si renda conto della situazione. E che il sequestro arrivi dopo tre anni in cui di passi in avanti ne abbiamo fatti, pubblico e privato insieme, Comune e operatori, sotto lo stretto contatto con Demanio e Capitaneria.
I cantieri sono lì da quando erano giovani i miei nonni. Eppure siamo stati i primi a mettere in regola le concessioni, cantiere per cantiere. E a lanciare una ricognizione dell'area, suppigna per suppigna, anche con l'utilizzo di un drone capace di fotografare ogni criticità. E a ragionare su un piano di interventi che parte dal rifacimento del tronco idrico (investimento di 33mila euro, in corso, voluto dalla nostra amministrazione), dall'allacciamento fognario e da altri interventi, non ultimo un piano di rigenerazione dell'Ex Cantiere Tattoli, unica area di responsabilità comunale, su cui nell'ambito del concorso Europan e del seminario finale abbiamo sviluppato un primo progetto di Ecomuseo del Mare sul modello di Palermo o Barcellona. I cantieri devono poter lavorare.
Siamo alle porte del fermo biologico, non possiamo mettere in ginocchio un settore, quello della marineria cittadina oltre che quello della cantieristica, che rischia di andare in tilt. Il Comune ha già in bilancio 2016 le risorse per investire sull'area. Ci sono i cosiddetti “fondi Porto”, che abbiamo rimodulato al rialzo per cantieri e porto turistico. Ci sono anche i “fondi Renzi per il Sud”, quelli sul waterfront, che Molfetta ha intercettato negli ultimi mesi e che vanno anche a rifinanziare il PIRP Madonna dei Martiri.
Gli imprenditori devono fare la loro parte, sulle aree in concessione. E riflettere sul loro futuro e sull'ipotesi di spostamento dell'area cantieristica alle spalle del Pennello, per liberare Spiaggia Maddalena a un destino turistico ricreativo più consono e andare in un'area attrezzata, che consenta di tirare a secco con travel lift. Possiamo farcela, dobbiamo seguire questa partita e non abbandonarla al labirinto amministrativo del post sequestro né girare la testa come è stato fatto per anni e anni».

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