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Calcio e tattica: la Libertas Molfetta dalle difficoltà iniziali alla vittoria
15 ottobre 2012

Per la Libertas Molfetta il futuro è adesso. Sembra il nome di un film, ma quest’affermazione descrive abbastanza chiaramente il momento della squadra molfettese. Dopo le difficoltà iniziali, i biancorossi hanno trovato la via della vittoria grazie ad una prestazione di squadra. Sacrificio, corsa e qualità, oltre ai gol, hanno reso la Libertas Molfetta assoluta protagonista di un inizio di campionato con non poche sorprese. Tra le note positive, la prestazione di Domenico Messina, classe 1994, già un semititolare nel nuovo corso della compagine molfettese. Ma la squadra di mister Sisto continua a stupire perché, nonostante la batosta subita contro San Severo, è riuscita a tenere il passo di chi cerca la fuga. Indubbiamente, giornata dopo giornata Sisto riuscirà a far crescere la squadra. I risultati parlano da soli. Quest’anno a Molfetta sono autorizzati a crederci, fino in fondo. Come andrà a finire non si sa ma pensare gara dopo gara potrebbe giovare ai fini della classifica. A Molfetta adesso il settore calcistico respira un’aria migliore. Qualche anno fa tutto rischiava di finire per un pugno di euro. E così è stato. Spiccioli se paragonati al blasone di un nome che rischiava di sparire definitivamente dal panorama calcistico. Erano passati troppi anni dall’ultima volta che la Liberty Molfetta non presentava domanda d’iscrizione per la stagione agonistica del campionato di Eccellenza. Pochi anni. Tanto era bastato per dimenticare la storia di un gruppo di ragazzi, autentici lottatori, e del loro abile condottiero. Questo gruppo di lavoro merita assolutamente di continuare. Lo stesso tempo che merita mister Sisto. La compagine molfettese non sarà stata spettacolare neanche nell’ultima giornata, ma ha vinto in trasferta. Ma è necessario lavorare: le vittorie servono anche a questo. Alleggerire la pressione e continuare a spiegare la propria filosofia al proprio gruppo. Sisto è uno che parla di calcio e tattica. Ed infatti stiamo parlando di calcio e non di violenza. Negli ultimi anni seguire dal vivo le partite di calcio sta diventando sempre più pericoloso e difficile. La violenza negli stadi sta assumendo livelli davvero preoccupanti: ogni lunedì su giornali e telegiornali, invece di trovare il numero di gol fatti o subiti, si legge di danni o feriti causati dai tifosi. Alcuni degli episodi più cruenti e tristemente noti degli ultimi anni sono l’uccisione di un membro delle Forze dell’Ordine, l’ispettore Raciti e, più recentemente, l’uccisione di un tifoso ventenne laziale. Questi fatti sono solo due dei più gravi, perché si potrebbe anche parlare delle centinaia di persone ferite da razzi e lacrimogeni lanciati dalle tifoserie opposte o anche di oggetti tirati ai giocatori e fans della squadra avversaria. Per il parapiglia sugli spalti al Comunale di Copertino, tre ragazzi di Molfetta, fermati dai Carabinieri, rischiano il Daspo. Durante la gara, infatti, vinta per 2-1 dagli ospiti di Molfetta, sono volate parole, urla e insulti fino al lancio di una bottiglia. Il tutto è stato sedato dall’intervento delle Forze dell’Ordine che hanno accompagnato i giovani alla Tenenza del Carabinieri di Copertino per essere identificati. La violenza negli stadi è un fenomeno che deve cessare il prima possibile. Non è giusto che delle persone che amano lo sport non possono seguirlo per colpa di altri che rovinano il mondo del calcio. Politici, giornalisti e cittadini confermano che questi episodi devono essere condannati, così come i loro autori, e deve essere messa la parola fine a questi eventi. Molti ministri hanno emanato leggi a tal proposito, eppure la situazione non è migliorata. Forse perché il condannato non subisce nessuna punizione. Ecco perché son necessaria seri provvedimenti da rispettare.

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