MOLFETTA – Non si può pretendere da una amministrazione che è “in sella” da quale settimana, di risolvere tutto e subito, su questo non ci piove. Ma si può almeno pretendere che ai proclami seguano i fatti? Perché quando non seguono i fatti, ai proclami, i cittadini, che sono sempre sobri e attenti, tutt'altro che ben disposti a festeggiare ancora Natale a carnevale, protestano e, come già evidenziato, "il silenziatore", con i cittadini non funziona.
E logico, è giusto, l’Amministrazione è in sella solo da qualche settimana, certo, ma nessuno obbliga a dichiarare in pubblico la pulizia e la fruibilità di cala san Giacomo, se poi non si riesce a portarla in porto. Ci sono stati dei problemi? Bene, allora l’amministrazione dica prima del tempo quali sono questi problemi, evitando di fare altri proclami.
Segue la protesta del lettore
Buongiorno direttore,
sono Marco de Biase, presidente dell'Associazione Pescanet di Molfetta. Vorrei segnalare la presenza di un accumulo di alghe presso Cala San Giacomo, come si evince dalle foto allegate alla presente mail.
Approfittando della bella giornata, ieri pomeriggio mi sono recato a pesca a Casa San Giacomo, riscontrando un olezzo indescrivibile derivante dalla putrefazione di questo accumulo al bordo inferiore della spiaggia. A quanto pare, l'area è stata bonificata e vi è anche un permesso di balneazione. Perché lasciare a metà i lavori di risistemazione della cala e non recuperare questo enorme scempio, creato proprio da coloro che hanno ripulito la zona? Lo si vede anche a distanza dalla tratta della SS16. E' posizionato in quel punto da più di due settimane.
Cos'è successo? Semplice dimenticanza oppure vi è un reale motivo per il deposito delle alghe?
Spero possa fare chiarezza sull'accaduto perché i bagnanti hanno ripreso le loro attività a Cala San Giacomo e quella collina di rifiuti mista ad alghe pare proprio una bomba ecologica.
Cordialità
Marco de Biase
