Bomba sulla campagna elettorale: cooperative edilizie, presunto “voto di scambio”? I misteri dell'aggiornamento della graduatoria
Voto di scambio attraverso una finta graduatoria provvisoria delle cooperative ediclizie? Si sono volute favorire alcune cooperative edilizie, fondate ad hoc, per presunti interessi politici, partitici e professionali? Sarebbe stato questo l’obiettivo del presunto disegno illecito realizzato nell’ambito urbanistico del Comune di Molfetta secondo la denuncia alla Procura della Repubblica presentata ancora una volta dalla Cooperativa edilizia Heidi e dal suo presidente pro-tempore Mauro De Pinto e dal Movimento Ambientalisti Molfetta, e dal suo responsabile, Giovanni Ventrella. Già Quindici aveva affrontato l’argomento lo scorso anno, ma di fronte alle prossime elezioni comunali gli Ambientalisti e la Cooperativa Heidi hanno denunciato anche una possibile ipotesi di voto di scambio, che a loro parere potrebbe essere stato realizzato dalla giunta di centrodestra presieduta dall’ex sindaco, sen. Antonio Azzollini. «Pubblicare la graduatoria provvisoria alla vigilia delle elezioni politiche (e ora amministrative), con le cooperative amiche interessate all’assegnazione dei suoli per interessi propri a scapito dei diritti altrui - dicono Ambientalisti e Heidi – classificate tutte nelle posizioni utili per l’assegnazione, avrebbe fatto scattare l’eventuale patto “io do il suolo a te e tu dai il voto a me». Secondo i denuncianti, dall’esame della graduatoria provvisoria delle cooperative (approvata nel novembre 2012), «il disegno illecito risulterebbe di grande valore economico, politico, e partitico»: si potrebbero ipotizzare «svariati milioni di euro per le imprese amiche, milioni di euro per i progettisti, tecnici e consulenti, oltre ad ipotesi di voti politici alle scadenze elettorali». Dall’esame della graduatoria provvisoria «i valori potrebbero essere definiti in 50/60milioni di euro per le imprese e 6/7 milioni di euro per progettisti, tecnici e consulenti (n.34 cooperative per oltre 300 famiglie interessate, estranee alla graduatoria che sono state inserite in posti utili per l’assegnazione, in violazione di legge)». Insomma, secondo la denuncia data anche alla stampa, pubblicare la graduatoria provvisoria prima delle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio prossimi, darebbe l’illusione a tanti soci di cooperativa di aver ottenuto quell’assegnazione che, magari, ad elezione conclusa, potrebbe non avvenire e quindi gli interessati si ritroverebbero con un pugno di mosche in mano. A chi giova tutto questo – dicono De Pinto e Ventrella – se non ai partiti di governo del centrodestra a Molfetta, che potrebbero raccogliere dai 4 ai 5mila voti (delle famiglie dei soci), una cifra che farebbe la differenza permettendo perfino la vittoria al primo turno del candidato Camporeale? Un’ipotesi che, se fosse reale, sarebbe inquietante. Ecco perché è necessario che la Procura della Repubblica di Trani faccia chiarezza, ma che intervenga anche il commissario prefettizio, dott. Giacomo Barbato, che i denuncianti hanno già informato a fine aprile, pubblicando subito la graduatoria definitiva, prima delle elezioni del 26 e 27 maggio, per evitare strumentalizzazioni e dire con certezza quali cooperative hanno ricevuto le assegnazioni, depurando cooperative estranee ed esterne alla graduatoria madre, così come richiesto dalle “osservazioni” di decine di cooperative, in quanto non si tratta di un nuovo bando. In tal modo si eviterebbero inoltre esborsi di denaro pubblico per ricorsi al Tar Puglia e anche “per evitare che si possa consumare l’ipotesi di reato di voto di scambio”. Secondo la Cooperativa Heidi e gli ambientalisti Molfetta, infatti, sarebbe stati 4 i pilastri su cui sarebbe stato edificato questo presunto disegno illecito: in primis l’aggiornamento della graduatoria per far partecipare quelle cooperative che, fondate ad hoc, hanno potuto «interagire con le cooperative già presenti in graduatoria di cui si conoscono i titoli di partecipazione ed il punteggio finale e possono inserirsi utilmente in graduatoria per l’assegnazione dei suoli nell’interesse dei propri soci in danno dei diritti altrui». In questo modo, si sarebbe mistificata anche l’interpretazione della sentenza del TAR Puglia n.4495/05 sul principio di aggiornamento: la graduatoria vigente non doveva considerarsi decaduta o sostituita da una nuova graduatoria, ma solo integrata con cadenze temporali, consentendo l’inclusione di nuovi aspiranti in possesso dei necessari requisiti per una futura eventuale assegnazione di suoli, senza pregiudicare i diritti acquisiti. Quindi, le nuove cooperative sarebbero dovute essere collocate in coda alla graduatoria o meglio non avrebbero potuto partecipare perché occorreva un nuovo bando del Tar, in quanto, secondo il duo Heidi-Ambientalisti l’aggiornamento della graduatoria del Comune di Molfetta non si sarebbe mai dovuta fare, anche perché le cooperative presenti in graduatoria erano quasi il doppio dei suoli da assegnare. La sentenza n.4495/05 è stata poi assorbita dalla sentenza n.849/06: «per le cooperative estranee alla graduatoria già approvata definitivamente ed in fase di esecuzione (assegnati i suoli alle prime 48 cooperative) non si poteva ricorrere all’aggiornamento». Occorreva un nuovo bando. Anche per questo motivo, 6 cooperative hanno fatto denuncia al sindaco per l’illegalità della delibera di consiglio comunale (approvata solo a maggioranza) n.11/09 con cui l’amministrazione Azzollini ratificava l’aggiornamento della graduatoria: nulla, comunque, è cambiato. Anzi, per evitare il ricorso al TAR Puglia, il bando pubblico di aggiornamento è stato presentato come integrativo rispetto alla graduatoria già approvata, anche se poi è stato gestito con la L.R. n.54/84 che fa riferimento all’Edilizia Economica e Popolare e non all’Edilizia Residenziale Pubblica. Insomma, un vero e proprio sviamento interpretativo (falso in atto pubblico? si chiedono De Pinto e Ventrella). Tra l’altro, l’aggiornamento, laddove necessario, anche per motivi di risparmio di spesa pubblica e celerità dei tempi di attuazione, avrebbe richiesto il metodo a scalare, come previsto dalla delibera CC n.34/04, in presenza dei diritti acquisiti e conclamanti delle cooperative cui andavano assegnati i suoli perché vincitrici del bando di assegnazione del 2002. Quale sarebbe stato l’interesse dell’amministrazione comunale a ricorrere ex-novo ad una procedura concorsuale, con costi di spesa pubblica irrazionali per aggiornare una graduatoria già definita ed approvata in cui sono già individuati gli aventi titolo all’assegnazione? Secondo il duo Heidi-Ambientalisti, sarebbe stato un «interesse illegittimo». Per di più, le cooperative già presenti in graduatoria hanno subito una serie di penalizzazioni in riferimento ai subentri inter vivos e mortis causa (retrodatando nel registro dei soci l’anzianità di iscrizione del socio subentrato alla data di iscrizione nel registro dei soci subentrante). Infatti, di fronte alle dimissioni generalizzate dei soci di alcune cooperative, «il bando ha obbligato tutte le cooperative, pena l’esclusione, a presentare ex novo la domanda con tutta la documentazione richiesta per la partecipazione». Com’è possibile che alcuni cittadini costituiscano cooperative di edilizia residenziale pubblica nel Comune di Molfetta, il cui PRGC è esaurito (il nuovo Piano Urbanistico esecutivo bloccherà il consumo di suolo)? È evidente, secondo la denuncia della cooperativa Heidi e degli Ambientalisti di Molfetta, decine di cooperative sono state costituite in «modo irrazionale ». Gli stessi autori del presunto disegno illecito potrebbero aver garantito «una delibera di Consiglio comunale che, attraverso strumentali interpretazioni, in violazione di legge, avrebbe consentito loro di partecipare a un bando di assegnazione di suoli già operativo e garantito l’assegnazione dei suoli». L’aggiornamento della graduatoria (ingresso di 34 cooperative estranee, che «non avevano alcun titolo di legittimità per poter partecipare al bando pubblico») avrebbe solo concretizzato quello che il duo heidi-Ambientalisti considerano un vero e proprio «disegno illecito» (c’è l’associazione per delinquere anche da parte dei soci o dei presidenti delle cooperative? si chiedono i denuncianti). Le nuove cooperative, «indebitamente ammesse», avrebbero stravolto e cambiato la graduatoria già esistente, approvata definitivamente e in fase avanzata di esecuzione, «calpestando i diritti dei soci di quelle cooperative classificate in graduatoria e in attesa da anni dell’assegnazione dei suoli». Un altro interrogativo è stato avanzato da De Pinto e Ventrella: è possibile che si costituiscano cooperative in una città in cui il Piano regolatore generale comunale (PRGC) è esaurito e, col nuovo piano, ci sarà una previsione a 20-30 anni? Come mai la graduatoria delle cooperative è stata approvata nel settembre 2011 e si è atteso il 3 gennaio 2013 per pubblicare quella provvisoria? Perché sono stati lasciati trascorrere oltre 2 anni per un adempimento che avrebbe richiesto solo qualche giorno? Ecco che, secondo i denuncianti, sorge il sospetto di voto di scambio da parte del centrodestra alla vigilia delle elezioni politiche di fine febbraio prima e amministrative di fine maggio dopo. Di fronte a questo presunto intreccio di interessi finanziari e politico-elettorali, quali potrebbero essere state le “utilità” promesse per lo scambio? È proprio sul settore urbanistico, come Quindici ha più volte denunciato, che si dovrebbe concentrare l’attenzione degli enti competenti e degli inquirenti, senza che qualsiasi possibile indagine ristagni poi negli armadi o sulle scrivanie. La prossima amministrazione comunale dovrà avere la capacità di dirimere con oculatezza e trasparenza una situazione che sembra aver inquinato uno dei settori più produttivi del Comune di Molfetta.