Bisogna guardare il mare a braccia aperte. Bianca Guaccero e Cosimo Damiano Damato nel reading “Eroine greche: lettere d’amore spedite dal mare” a cura dell’Aneb di Molfetta
Bianca Guaccero
MOLFETTA - «Ci hanno insegnato che le Muse sono nove. Oggi vi insegneremo che le Muse sono dieci e che la decima è Bianca Guaccero» con questa frase di Cosimo Damiano Damato ha preso avvio il reading di poesie dal titolo “Eroine greche: lettere d’amore spedite dal mare” che lo ha visto protagonista insieme alla conduttrice stessa.
Un viaggio che più che svoltosi nell’Aula Magna del Museo Diocesano si è svolto in mare e ancor più nei cuori e nelle menti dei presenti che, grazie alla bravura degli interpreti e all’armonioso suono dell’arpa di Cinzia Diocesano, hanno vissuto gli stati d’animo delle eroine greche e dei rispettivi eroi intramontabili per la nostra cultura. Ispirato liberamente da “Heroides” di Ovidio e accompagnato da suite musicali di cantautori italiani, il reading ha dato voce ai pensieri di quattro delle coppie che non smetteranno mai di emozionare, prima fra le quali quella di Penelope ed Ulisse.
L’interminabile attesa, l’angoscia del tempo che scorre, la necessità di un’istruzione per il piccolo Telemaco, la pena per il padre Laerte, l’impossibilità di cacciare i pretendenti dalla reggia di Itaca. Sono questi i pensieri che tormentano la bella Penelope, in preda allo sconforto, all’abbandono, lo stesso che tormenta Elena, per la quale si è scatenata la guerra di Troia e per la quale non c’è più pace a causa della fama irreprensibile e del nome disonorato, che la lasciano andare incontro al destino in serbo per lei.
Come succede ad Ero e Leandro, non meno che a Saffo e Faone, dei quali si è letta una lettera a parti invertite, in cui la prima si immedesima nei panni dell’uomo e viceversa per manifestare quell’amore che non è tale se non genera sofferenza.
Quest’ultima, assieme a tutti gli altri sentimenti evocati, è stata percepita dal pubblico grazie al talento dei due attori, che hanno fatto proprie le storie dei personaggi greci e sono stati in grado di riportarle tra le mura del Museo Diocesano, dove un altro degli appuntamenti dell’estate molfettese targata Aneb ha avuto luogo. Non sono mancati i ringraziamenti del presidente dell’associazione, il prof. Michele Laudadio al dott. Pietro Centrone, tra i promotori dell’iniziativa.
Un’iniziativa che, come ricordato in loco da Damato, ci insegna a guardare il mare a braccia aperte. Messaggio proveniente dal mondo classico, ma più attuale che mai perché sono gli eroi greci i testimoni di un mare pieno di storie. Le stesse che stiamo rifiutando, le stesse che stiamo distruggendo e talvolta ignorando, che proprio come nel reading che ha coinvolto tanti molfettesi, le onde siano portatrici di sentimenti di altri esseri umani.
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