MOLFETTA - 17 i voti favorevoli al Bilancio comunale di Previsione per il 2012 e a quello pluriennale 2012-2014 (6 i voti contrari dell’opposizione). Un dato indiscutibile che palesa ancora una volta, dopo il
Consiglio comunale di lunedì, il “
sotto quota” della maggioranza, benché alcuni esponenti dell’amministrazione Azzollini si affannino a dichiarare il contrario. Una sterile arrampicata sugli specchi, che non può più celare il lento e inesorabile sfaldarsi dell’
invincibile armada azzolliniana, così com’era sta concepita nel 2008. Una degradazione evidenziatasi negli ultimi mesi e soprattutto dopo le dimissioni consegnate al sindaco
Antonio Azzollini da
Pietro Uva, vicesindaco e assessore all’Urbanistica (ancora in carica).
Infatti, tra i voti della maggioranza, come sottolineato da Quindici e ribadito nel consiglio di questa mattina dal consigliere di opposizione Pino Amato (Udc), ben 3 sono le presenze di ex esponenti dell’opposizione, i consiglieri Adele Claudio, Pino de Candia (ex Pd) e Carmela Minuto (ex Udc). In loro assenza, la maggioranza avrebbe segnato quota 14, un minimo storico per l’amministrazione Azzollini.
Tra l’altro, l’assenza di alcuni consiglieri di maggioranza, in particolare, Mauro Spaccavento, eletto nel 2006 nella lista civica Molfetta in azione, ma politicamente molto vicino a Uva, scava un solco profondo sulla solidità politica della maggioranza. Inconsueto il silenzio del capogruppo di maggioranza, Angelo Marzano (Pdl), nei due ultimi consigli, solito a strenue difese dei provvedimenti amministrativi e dell’amministrazione. Salvo poi sciorinarsi in dichiarazioni prive di veridicità e buon senso fuori dell’aula consiliare per salvare faccia e maschere dell’amministrazione Azzollini. Inaspettato e forse anche inopportuno (ha, invece, confermato le fratture interne alla maggioranza) l’intervento del consigliere di maggioranza Pasquale Giancola che ha difeso la sua lista civica, Molfetta in azione, replicando alle affermazioni di Amato: nessun componente della lista ha sfiduciato il sindaco Azzollini.
Il dato politico è un altro: la maggioranza non esiste più, alcuni suoi consiglieri stanno alzando la posta politica in gioco. E con il consiglio di questa mattina si è chiusa l’era Azzollini almeno in aula consiliare (eccetto eventi straordinari).
Intanto, nel consiglio di questa mattina son ostati approvati, sempre con soli 17 voti di maggioranza, i punti propedeutici per il Bilancio di previsione 2012: il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, la verifica di qualità e quantità delle aree e fabbricati da destinare alla residenza e alle attività produttive e terziarie e delle aree comprese nel PIP, la determinazione del prezzo di cessione delle aree e dei fabbricati per il 2012, il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2012-2014 e dell'Elenco annuale 2012.
Due le questioni più importanti. La prima evidenziata da Giovanni Abbattista, consigliere del Pd, ovvero la violazione dell’art. 9 del Decreto Legge n.78/10, secondo cui le amministrazioni locali «possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009» (sforamento di quasi 200mila euro). La seconda, la modifica del Piano delle Opere Pubbliche in aula consiliare (in particolare, lo scostamento dei lavori del porto da 15milioni di euro dal 2012 al 2013), dopo l’intervento del consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sel), con le necessarie modifiche alla posta contabile del bilancio (di contro, il piano e il bilancio di previsione sarebbero stati inapprovabili e avrebbero così determinato delle dannose interferenze nella contabilità).
Maggiori approfondimenti nelle prossime ore, con una trattazione specifica di alcuni punti della discussione consiliare.
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