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Beppe Zanna: non abbiamo sostenuto la Natalicchio? La politica delle alleanze è cosa diversa dall’unità a sinistra
15 giugno 2019

Le ultime elezioni europee hanno creato “malumori” a sinistra a cominciare dall’ex sindaco Paola Natalicchio che non ha gradito la scelta di Rifondazione comunista di non sostenere la sua candidatura accanto a quella di Eleonora Forenza, parlamentare europea uscente e non rieletta nella stessa lista “La sinistra”. “Quindici” ha rivolto alcune domande a Beppe Zanna, segretario di circolo del Prc (Partito della rifondazione comunista). Queste le domande: Alle ultime elezioni europee Rifondazione ha rifiutato di appoggiare il candidato di Molfetta, Paola Natalicchio. Pur avendo un proprio candidato, la Forenza e pur potendo mettere quello dell’ex sindaco come terzo nome, non è stato fatto. Eppure erano nella stessa lista “La sinistra”. Come mai? A tanti è sembrata una partita contro Paola e lei l’ha percepita così? Eppure avevate governato insieme e la stessa Natalicchio aveva sostenuto Gianni Porta come candidato sindaco? L’unità della sinistra è solo “retorica” come dice Paola ed è irrimediabilmente compromessa? Qualcuno vi accusa di fare i “duri e puri” contro tutti. Ma c’è il rischio che diventiate una riserva indiana. Del resto Rifondazione è scomparso dal panorama politico nazionale. C’è un futuro nella sinistra a Molfetta, oppure vi basta coltivare il solito orticello di voti fedelissimi e rimediare uno o due consiglieri comunali? Preferite l’opposizione al governo? Quali dovrebbero essere per voi le condizioni per ricostruire un’unità a sinistra a Molfetta? Ecco le risposte di Beppe Zanna: «Dobbiamo chiarire innanzitutto che “La Sinistra” non era un soggetto politico unitario ma una lista elettorale che vedeva la collaborazione di due forze politiche diverse e distinte, Rifondazione comunista e Sinistra Italiana. Forze politiche che possono stare insieme in lista elettorale, in una coalizione elettorale, amministrare un comune, sostenere un candidatura di rottura, come quella di Gianni Porta sulla base di un programma avanzato, ma che rimangono separate e distinte. E’ quasi ovvio e banale perciò sottolineare che essendo iscritti a Rifondazione Comunista abbiamo sostenuto i candidati di Rifondazione Comunista. Va da sé che scambiare la politica delle alleanze con l’unità della sinistra non è soltanto un semplice strafalcione, ma è sintomatico di quello che si è fatto negli ultimi tempi a sinistra. Nelle tornate elettorali spesso si è proceduto a semplici sommatorie di forze politiche che non condividevano la stessa prospettiva politica oppure fusioni a freddo. Non si può continuare a tenere insieme forze politiche che vogliono la costruzione di una sinistra autonoma e alternativa al Partito democratico, con chi vuole costruire la gamba sinistra di un ipotetico centro-sinistra. Questa mancata chiarezza sulla prospettiva politica ha portato ai risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo crediamo che la sinistra si ricostruisce a Molfetta e in Italia individuando innanzitutto i suoi avversari, quel centro destra e quel centrosinistra fedeli esecutori delle politiche imposte dall’Unione europea: tagli allo stato sociale, privatizzazioni, precarizzazione del lavoro, subordinazione monetaria e fiscale; politiche che hanno spianato la strada alle destre». F. de S.

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