“Basta col braccio di ferro tra genitori ed Emiliano: le scuole devono restare chiuse per tutelare tutti”. Una insegnante di Molfetta scrive a “Quindici”
MOLFETTA – Una insegnante che è anche genitrice scrive a “Quindici” in merito al braccio di ferro tra i genitori che vogliono l’apertura delle scuole e il governatore Emiliano che le chiude.
«Caro Direttore,
assisto da giorni alla guerra tra il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e le famiglie per la chiusura delle scuole.
Cerco di esprimere la mia opinione come cittadina responsabile in una situazione di emergenza per la pandemia Covid che, credo, non sia stata compresa dalle famiglie.
Sono una insegnante e sono anche genitore di Molfetta e in questa doppia veste che mi permette di essere obiettiva, sono fortemente preoccupata per i rischi della sua salute, ma anche di quella dei suoi alunni.
Forse i genitori stanno sottovalutando la gravità della situazione per loro comodità e convenienza. Infatti capisco i genitori che lavorano e non hanno la possibilità di lasciare i figli altrove, ma l’emergenza riguarda tutti e quindi anche loro devono organizzarsi in qualche modo.
Non capisco, invece, i genitori e in particolare le mamme che non lavorano e che vogliono “depositare” i figli a scuola per non essere condizionati da loro con la didattica a distanza che le costringe a restare a casa. Ma, la variante inglese è veramente pericolosa e rischia di compromettere tutti gli sforzi fatti finora per debellare il virus.
Forse i genitori non capiscono che i morti sono sempre tanti, come se cadesse un aereo al giorno, con l’efficace esempio fatto dall’autorevole virologa Ilaria Capua ieri sera in tv.
Accanto a questo problema, c’è quello degli assembramenti che stanno rivitalizzando il virus. Il rischio, come è stato detto giustamente dagli scienziati e che ci si abitui al virus e se ne sottovalutino le potenzialità mortali.
Dovremmo prendere esempio dagli altri Paesi, molto più disciplinati e razionali di noi (Francia, Germania e Inghilterra), che hanno scelto il lockdown totale, mentre noi continuiamo a girare intorno, a protestare per le chiusure e a giocare con lo stop and go, che finisce per danneggiare tutti. Meglio chiudere tutto per due settimane, concentrarsi sulle vaccinazioni e risolvere il problema, puntando all'immunità di gregge che di questo passo rischiamo di non raggiungere mai.
Si rassegnino i genitori: ne va della salute dei loro figli e anche della loro. Devono immaginare di essere in guerra contro un nemico invisibile e insidioso che va combattuto anche con sistemi scomodi che riducono in parte la loro libertà.
Con i giovani è difficile parlare, perché vogliono uscire e continuare a fare ciò che facevano prima, provocando assembramenti che vedo ogni giorno a Molfetta. Visto che nessuno capisce la situazione e non ragiona sul pericolo, che si faccia un bel lockdown totale, così i ragazzi non potranno più uscire di casa e toglieremo anche l’alibi ai genitori che dicono: “a che serve chiudere le scuole, se poi la sera i nostri figli si ritrovano in comitiva e fanno assembramenti?”.
Spero che il governo Draghi adotti soluzioni più severe di quelle permissive e a singhiozzo del governo Conte e mi auguro che anche il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini intervenga adeguatamente e con più decisione, nell’ambito delle proprie competenze, a disciplinare la situazione.
Intanto si potrebbero incrementare le multe da parte della polizia locale che sta già sanzionando coloro che non usano la mascherina e si assembrano in diverse zone della città.
Questa mia lettera sarà sicuramente impopolare, ma la verità è sempre scomoda, ma bisogna avere il coraggio di dirla senza timori.
La ringrazio in anticipo per la pubblicazione, caro Direttore, e complimenti per il lavoro che "Quindici" svolge in piena libertà e autonomia, raccontando le verità anche scomode come questa. Buona giornata».
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