MOLFETTA - Ilario Azzolini (foto) è il terzo allenatore della Virtus in questa stagione, finora sfortunata. Sfortunata ma non ancora compromessa, poiché, complice il regolamento che prevede una sola retrocessione per girone, la lotta è ancora apertissima. Bisogna superare la concorrenza del Potenza, quando mancano solo due partite alla fine della regular season.
Sarà fondamentale giungere almeno a pari punti con i lucani, poiché la stagione regolare sarà seguita da una fase ad orologio in cui ogni team giocherà due partite.
In particolare, una gara in trasferta con la squadra che precede in classifica ed una in casa con chi segue. Finisse cosi, e con lo scontro diretto con i potentini a favore della Virtus, ci sarebbe da affrontare Agrigento fuori casa ed ospitare Potenza in un vero e proprio spareggio.
Un calendario accessibile. Finendo ultimi la stagione regolare, invece, si affronterebbe Potenza fuori e la prima in classifica (a questo punto Ostuni o Barcellona) in casa.
La prima casalinga di Azzollini è stata trionfale. La squadra ha chiaramente ricevuto una scossa, il coach ha chiesto difesa e sudore, una distribuzione più equa dei tiri, coinvolgendo maggiormente i lunghi, complice l’assenza di Cucinelli.
Dopo molto tempo si è visto anche un buon Fessia. Inoltre si è rivelata decisiva la difesa a zona, mortifera per gli avversari. La trasferta di Trapani, complice l’assenza di capitan Maggi e la grande prestazione del trio Soloperto-Santarossa-Evangelisti, sommata alla superiorità degli avversari a rimbalzo, è finita con una netta sconfitta.
L’impressione è che i punti salvezza non andassero cercati a Trapani, una squadra attrezzata per un campionato di alto livello, ma che la partita di domenica contro Sant’Antimo sia la gara della vita. Proprio alla luce del regolamento della fase ad orologio, sarebbe fondamentale precedere Potenza in classifica alla fine di questo mini torneo da due giornate.
Ed è possibile: la Virtus affronta in casa Sant’Antimo, un match che i nostri possono (devono) assolutamente portare a casa, nonostante il buon momento di forma degli ospiti per poi affrontare la complicata trasferta a Siena, contro una squadra in piena lotta per la zona play-off. Potenza invece domenica va a Ruvo, un team in piena salute, reduce da numerosi successi e che è lanciato verso una storica qualificazione alla post season all’esordio in A dilettanti.
La squadra di Cadeo domenica ha sconfitto nettamente Agrigento in trasferta, mettendo in mostra un’ottima pallacanestro. I potentini chiudono ospitando Matera, in un derby aperto ad ogni pronostico. La nostra impressione è che potrebbe bastare un solo successo nelle prossime due partite. Quanto sarebbe fondamentale?
Non facciamo percentuali, ma pensare di affrontare in trasferta il timido ed appagato Agrigento di questo periodo (i siciliani sono già salvi) invece di ospitare Ostuni o Barcellona in bagarre per il primato, crediamo sia differente. Oltre alla notevole differenza di ospitare Potenza, anziché affrontarla in trasferta. Insomma la squadra ha bisogno di tutto il sostegno del suo pubblico, bisogna ritrovare la compattezza e l’unità che hanno portato la Virtus a centrare tantissimi traguardi negli ultimi cinque anni, mettendo da parte qualche incomprensione e le amarezze di questa stazione sfortunata. Finora, perché niente è perduto.
Abbiamo rivolto alcune domande ad Ilario Azzollini, cui auguriamo buon lavoro. Da professionista serissimo qual è, siamo certi che ci metterà tutto l’impegno possibile per centrare l’obiettivo. Riteniamo che la scelta della società virtussina sia azzeccata.
Coach, prima di tutto in bocca al lupo per questo nuovo incarico. Certamente non è il momento più semplice della storia della Virtus. Più che promesse occorrono concretezza e, soprattutto, risultati immediati. Come pensi di raggiungere l’obiettivo salvezza?
“Sicuramente non è la situazione ideale, però la sfida è veramente intrigante. Se la tua carriera di allenatore si è svolta quasi tutta nella Virtus, con tanti momenti felici, non puoi assolutamente pensare di lasciare la barca senza averle tentate tutte. Il mio punto forte è sempre stato il lavoro in palestra e spero sia la medicina migliore per raggiungere l’obiettivo”.
La prima è stata trionfale. Palestrina battuta nettamente, una iniezione di fiducia per tutto l’ambiente, vista anche la concomitante vittoria di Potenza su Agrigento. Ricordiamo che è fondamentale arrivare alla fine della regular season almeno a pari punti con i lucani, per giocare lo scontro diretto della fase a orologio tra le mura amiche. A tuo avviso è possibile? Quanti punti serviranno?
“Preferiamo non fare conti su nessuno e non è una frase fatta. Abbiamo due gare molto importanti ed impegnative (S.Antimo in casa e per chiudere viaggio a Siena). Le prepareremo e le giocheremo una per volta. Poi penseremo alla fase ad orologio”.
Domenica a Trapani, invece, non è andata benissimo. Cosa non ha funzionato?
“L'approccio mentale ci ha penalizzato per tutto lo svolgimento della gara. Siamo partiti, già dal riscaldamento, molto molli e poco aggressivi. Al 5' eravamo -15 (22-7) con grossi problemi difensivi sul P&R e relative rotazioni”.
Come si riparte dopo una sconfitta come questa?
“Certamente dall’aspetto psicologico e motivazionale. Poi difesa e aggressività”.
Entriamo un po’ nel tecnico. Una squadra di basket, a nostro avviso, ha due pilastri. L’asse play-pivot e la difesa. Cosa è mancato fino ad ora?
“Se la causa di questa stagione stregata fosse una sola avremmo già trovato la soluzione. Contro Palestrina i ragazzi hanno giocato bene, hanno distribuito i tiri e le soluzioni. Poi è scattata in loro una molla importantissima che ha permesso di subire solo 16 punti nella seconda metà di gara e di portare a casa questa importante vittoria”.
Sappiamo che tieni molto alla difesa e alla disciplina. Nel successo contro Palestrina abbiamo avuto un assaggio del tuo credo cestistico. Decisiva la difesa a zona e la selezione dei tiri. Malamov prima opzione, ma tante buone scelte ed anche una discreta presenta di Diego Fessia sotto canestro. La squadra può rinunciare a quello che, nonostante il rendimento altalenante, riteniamo l’unico vero centro di ruolo?
“Andrea Malamov è nel bene e nel male l’ago della bilancia di questa squadra. Con Palestrina ha interpretato la partita nel migliore dei modi, da leader che deve giocare anche per gli altri, che deve essere anche da esempio. Abbiamo anche distribuito le “responsabilità”; i tre lunghi hanno preso 25 dei 62 tiri di squadra”.
Ilario, sei vice coach da sei anni, uno dei protagonisti della scalata dalla serie C. Quanto è importante conoscere a perfezione l’ambiente?
“Nei momenti di difficoltà è importante. Conosco Maggi, Leo e Teofilo cestisticamente da troppi anni. Abbiamo condiviso tanti momenti, per cui oggi sappiamo come siamo fatti, cosa vogliamo e cosa siamo in grado di dare. Con Malamov abbiamo vissuto il primo anno di A dilettanti. Anche lo staff tecnico è composto da un gruppo di persone che lavora insieme da tanto tempo”.
Ritieni che il gruppo storico, ci riferiamo a Maggi, Leo e Teofilo, avrà delle responsabilità in più in questo momento delicato?
“Non solo loro. Tutti si devono sentire partecipi e responsabili del progetto Salvezza”.
Andiamo a domenica. Che squadra è il Sant’Antimo?
“S.Antimo viene da una partita persa di un punto in casa con il Barcellona. Tutti ci giochiamo qualcosa per cui sarà una partita durissima. Loro hanno giocatori di grosso spessore come Gizzi (capocannoniere del campionato con XX di media punti a partita), Vico, Cantone e Gatti”.
Cosa chiedi ai tifosi e all’ambiente in generale? Tanti di quelli che erano con la Virtus nei momenti (tanti) positivi, al primo periodo davvero difficile, hanno preso a criticare.
“I tifosi, l’ambiente in generale è fondamentale per noi. Quando contro Palestrina abbiamo girato la partita eravamo in sei in campo. Le urla di incitamento del pubblico spingevano i giocatori a dare quel pizzico in più per prendere un rimbalzo, per ostacolare un tiro. Le critiche poi fanno parte del gioco. Contro Sant’Antimo abbiamo bisogno della miglior prestazione di tutti i giocatori ma anche della miglior prestazione del pubblico del Palapoli, addirittura migliore di quella egregia espressa contro il Palestrina che ci ha aiutato a vincere quella partita”.
Quanto conta preservare la categoria per la società? In caso di raggiungimento dell’obiettivo rimarrà alla guida della Virtus?
“Adesso abbiamo un solo obiettivo: Rimanere in A dilettanti”.
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