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Azzollini, ultimatum al sindaco: decidi da che parte stai INTERVISTA ESCLUSIVA
15 dicembre 2005

I cittadini molfettesi, ma anche noi operatori dell'informazione, che seguiamo la politica locale con continuità e interesse, non abbiamo ben capito quali siano state le ragioni concrete e reali di una crisi politica ed istituzionale che si è protratta per quasi due mesi, portando all'azzeramento della giunta, degli organi di tutte le società controllate dal Comune, alle dimissioni dello stesso sindaco, e poi ad un generale rimpasto. Per cercare di fare chiarezza in una vicenda dai contorni ancora indecifrabili, abbiamo sentito il sen. Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato, il più autorevole rappresentante del centrodestra, uno dei protagonisti della vita politica molfettese intervenuto in prima persona a risolvere la crisi al punto da entrare nella nuova giunta di centrodestra di Tommaso Minervini. Sen. Azzollini, non è ben chiaro né perché questa crisi si sia aperta, né quale sia stato l'elemento che ha portato ad una ricomposizione del quadro politico-amministrativo. Può aiutarci a comprendere? "Su questa questione devo essere molto sincero: capire perché sia nata questa crisi non è molto facile neanche per me. Ho capito invece come doveva chiudersi e come effettivamente si è chiusa, e cioè riaffermando, all'interno del governo di questa città, il ruolo fondamentale di Forza Italia e della Casa delle Libertà, a cui si aggiungono altre formazioni politiche e liste civiche. Credo che in questo modo potremo andare avanti tranquillamente". La sensazione, tuttavia, è che le ragioni di questa crisi continuino a scorrere sotterranee, pronte a riemergere alla prima occasione. E' così? "Non credo. Penso che abbiamo risolto i nostri problemi e siamo preparati ad andare avanti. Questa città ha bisogno di essere governata. Per me, come ho già detto in molte occasioni, Molfetta sta rifiorendo, ma ha bisogno di una amministrazione che operi bene affinché questo sviluppo maturi entro regole certe ed in un quadro di opportunità e convenienze che l'ente pubblico deve fornire. Su questo Forza Italia, considerata la volontà espressa dal sindaco di rinnovare la giunta, si è detta pronta ad impegnarsi attivamente con i suoi massimi rappresentanti politici, e così abbiamo fatto". Emergono, comunque, due visioni abbastanza contrastanti del governo della città: da un lato il sindaco con la sua idea di “governo civico”, e dall'altro lei che, assieme ai partiti principali della Casa delle Libertà, evidenzia la necessità di una forte caratterizzazione politica dell'organo esecutivo. Crede che la giunta recentemente varata dal sindaco sia la sintesi di queste due distinte visioni, o, al contrario, prima o poi queste andranno a scontrarsi? "Quando noi nel 2001 abbiamo accettato di fare parte di una coalizione più ampia rispetto alla Casa delle Libertà, demmo il nostro convinto assenso a questa impostazione. Governare Molfetta non soltanto con le forze della coalizione di centrodestra, ma con le espressioni civiche, è un fatto a nostro avviso positivo, perché ciascun soggetto porta il proprio bagaglio di esperienze e di esigenze, e farne la sintesi è la cosa più giusta. Per cui non vedo contrasto tra quelle due visioni. Nel corso di questa crisi abbiamo riaffermato che il progetto civico ci convince, ma deve essere chiaro a tutti che all'interno di esso l'importanza delle forze politiche è assolutamente decisiva. Non esiste a nostro avviso una società civile che va più avanti rispetto alle forze politiche, ma esiste un confronto continuo tra le due realtà. Voler dare risalto solo alle forze civiche e non a quelle politiche significherebbe negare l'evidenza". Tutti gli osservatori esterni hanno visto nel suo ingresso in giunta un vero e proprio “commissariamento” del sindaco, e la volontà di mettere “sotto tutela” Tommaso Minervini. Sono state queste le motivazioni che l'hanno portata a diventare assessore? "Non intendo assolutamente mettere sotto tutela nessuno. Anzi, sarò rispettoso dei miei doveri istituzionali. Io sono un assessore di questa città e come tale rispondo al sindaco della mia attività. Ovviamente spero di portare nello svolgimento del mio lavoro quel bagaglio di esperienze politiche, amministrative e parlamentari che, nel corso del tempo, ho avuto modo di maturare, e spero che queste peseranno all'interno della giunta per cercare di andare avanti, rispetto a quello che è già stato fatto. Era impensabile che questa città rimanesse per sei mesi senza una amministrazione. Forza Italia sarà leale, ma è certo che porremo all'interno della giunta tutto il peso della nostra esperienza politica ed amministrativa". Crede che una giunta composta in larghissima misura da gente alla sua prima esperienza, possa in soli quattro mesi operare in maniera tangibile nell'interesse della città? Per quanto riguarda la sua attività, invece, in che tempi intende predisporre il bilancio di esercizio per il 2006 ? "Innanzitutto voglio dire che questa giunta trova la sua sintesi nel sindaco e quindi rimane la continuità nell'azione amministrativa. La nuova squadra di assessori deve continuare con maggiore determinazione sulla strada intrapresa. Non mi nascondo che abbiamo davanti solo quattro mesi, ma di certo faremo con determinazione quello che si deve. Per quanto riguarda il bilancio, spero di poterlo predisporre in tempi molto rapidi, in modo che tutti gli assessorati possano avere presto un quadro chiaro di riferimento per il loro operare". Per tornare alle vicende politiche, crede che sia ancora possibile che nel 2006 la CdL si allei con spezzoni che oggi sono organicamente nel centrosinistra (penso al Nuovo Psi)? Per quanto riguarda il candidato sindaco del centrodestra invece, qualche mese fa disse senza tentennamenti che sarebbe stato Tommaso Minervini: è ancora dello stesso parere? "Per noi la coalizione del 2001 è valida ancora oggi. Se il Nuovo Psi decide a Molfetta di fare parte organicamente della nostra coalizione, all'interno della quale è fondamentale e determinante l'apporto della Casa delle Libertà e di Forza Italia in particolare, noi non possiamo che essere contenti. Se il quadro è questo siamo pronti, sin da oggi, a riproporre lo stesso schema del 2001 e lo stesso candidato, Tommaso Minervini. Questo è per noi un punto fermo, ma voglio ribadire che ciò non significa assolutamente che noi non abbiamo alternative. Tutt'altro. Noi siamo pronti ad affrontare in ogni situazione la campagna elettorale, in modo vincente. Ma al momento non riteniamo di dover cambiare una coalizione che ha conseguito dei buoni risultati amministrativi. Una cosa, però, voglio dire al sindaco ed a tutte le forze politiche della coalizione: chiediamo che in un tempo molto breve tutti chiariscano finalmente alla città cosa intendono fare. Oggi c'è un motivo in più per far questo: il centrosinistra, dopo le primarie, ha il suo candidato sindaco e quindi noi non dobbiamo dare nessun vantaggio allo schieramento avverso, per questo chiedo che in breve tempo si chiarisca tutto". Per breve tempo cosa intende… "Molto breve, qualche settimana al massimo". Non posso esimermi dal farle una domanda sugli imbarazzanti casi di cronaca giudiziaria che stanno interessando il Comune e che in particolare colpiscono due esponenti del suo partito, Palmiotti e Amato. E' vero che ciascuno è innocente sino a condanna passata in giudicato, ma non crede che gli uomini politici debbano essere al di sopra di ogni sospetto? "Io sono un garantista serio. Forza Italia ebbe tre anni fa i primi avvisi di garanzia per due suoi amministratori in una azienda del Comune. Bene, recentemente c'è stata la sentenza di primo grado, e i due nostri esponenti sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Sarei stato felice se tutti gli organi di informazione avessero dato questa notizia con lo stesso risalto con cui dettero quella del rinvio a giudizio. Recentemente un nostro rappresentante ha subito una dura vicenda giudiziaria ed attendo la sentenza per poterne parlare. Una cosa è certa: si è data della città un'idea ben diversa da quella che i cittadini percepiscono. Questa è una città che sta per rifiorire e se ci sono vicende giudiziarie, lasciamo che la magistratura faccia serenamente il suo corso ed io ho piena fiducia nell'operato dei giudici. Se qualcuno ha sbagliato sarà il giudice ad accettarlo, ma fino a quando questo non avviene prego voi della stampa innanzitutto di avere il massimo di rispetto, perché qui parliamo di vite umane che non possono essere gettate nel fango con tanta leggerezza". Lei quindi non vede una “questione morale” a Molfetta? "Assolutamente no. Allo stato i fatti non indicano nessuna questione morale. Altra cosa sono le valutazioni politiche e Forza Italia discute con i suoi aderenti e prende le necessarie decisioni, non facendosi certo condizionare. Di fronte alla questione della libertà personale e del dramma umano che certe decisioni determinano, la nostra posizione è ferma: va punito colui a carico del quale si accerta un reato, non certo colui a carico del quale si aprano indagini o ci siano solo ipotesi. Detto questo, sono convinto che la classe dirigente debba essere sempre al di sopra di ogni sospetto, ma non possiamo accettare che a decidere della onorabilità e della dignità di una persona possa essere un pubblico ministero che forse troppo facilmente assume certe decisioni. Questo no!". Giulio Calvani giulio.calvani@quindici-molfetta.it
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