Azzollini sceglie per il centrodestra l’avv. Isa de Bari come candidato sindaco
È Isabella de Bari, 63 anni, avvocato matrimonialista, sorella di Giusi, già dirigente economo del Comune e della Casa della Divina provvidenza di Bisceglie, fedelissimo del sen. Antonio Azzollini, la candidata dell’ex sindaco di Molfetta e del centrodestra formato da Forza Italia, Udc di Piano Amato, Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. Azzollini l’ha pescata, ovviamente, nel cerchio magico della Nutella. Alle donne già presenti e influenti nel cerchio, Carmela e Caterina (l’altra Carmela sarebbe stata di troppo e non era evidentemente affidabile, dopo la eclatante piazzata di qualche anno fa), si aggiunge ora Isabella, già presente, anche se non visibile: si è sempre mantenuta dietro le quinte o all’ombra del più noto fratello Giusi, uomo di fiducia del senatore e suo compagno di avventure e disavventure politiche e giudiziarie. Insomma, un’altra donna in campo col senatore, al quale, per la verità, le donne non hanno mai portato bene, anzi lo hanno spinto sulla strada dell’estremismo politico e dell’aggressione agli avversari considerati nemici, facendogli perdere perfino la falsa apparenza moderata e la maschera di tolleranza che si era dato nei primi anni del suo mandato di sindaco. La De Bari è figlia del commercialista Donato, assessore comunista al bilancio, rigoroso amministratore comunale degli anni Settanta, amico di Sandro Fiore col quale ha condiviso una stagione politica in cui il partito di Togliatti aveva il suo peso in città e nell’aula consiliare di piazza Municipio. Un’abiura politica per lei, sulla scia del fratello e dell’amico Antonio. Dopo aver ricevuto tanti rifiuti, Azzollini è stato costretto a scegliere “in famiglia” e ha messo in campo questo avvocato che dovrà misurarsi con Tommaso Minervini, leader del ciambotto di destracentro per contendersi la carica di sindaco al ballottaggio, che, stando così le cose, dovrebbe giocarsi tutto a destra. Il centrosinistra resta diviso e con la spina nel fianco col partito stalinista di Rifondazione, che, pur di guadagnare un seggio col candidato sindaco, ha deciso di correre da solo, indebolendo una possibile coalizione, già incrinata dalla frattura interna al Pd, con i pretoriani di De Nicolo pronti flaianamente a correre in soccorso del possibile vincitore Tommaso. Isa de Bari ci ha tenuto a precisare che “il ruolo ricoperto da Azzollini è di grande rilievo, sono filo azzolliniana, ma il mandato di sindaco lo avrà il sindaco, non Azzollini”. Coda di paglia? Un film già visto nei 10 anni di amministrazione Azzollini quando il senatore ha governato con assessori ai quali non aveva dato nemmeno la delega. E la coalizione azzolliniana, dice la De Bari, ha tanta voglia di recuperare i soldi che sono pervenuti legittimamente a Molfetta, che “non riposeranno mai in pace” e “devono essere utilizzati fino all’ultimo centesimo” (una risposta ai giudici di Trani che avevano ipotizzato l’uso illegale di quei fondi destinati al porto, per finanziare attività amministrative e coprire buchi di bilancio?).