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Attentato a Nassiriya, forse anche un molfettese fra le vittime: Carlo De Trizio Era residente a Bisceglie
27 aprile 2006

MOLFETTA – 27.4.2006 Forse sarebbe molfettese, Carlo De Trizio (nella foto), di 35 anni, una delle vittime dell'attentato avvenuto questa mattina a Nassiriya. De Trizio, che non era sposato, era residente a Bisceglie, ma avrebbe origini molfettesi. Il militare ricopriva il grado di maresciallo capo dei carabinieri in servizio nel nucleo radiomobile di Roma e aveva già partecipato a una prima missione; il 13 aprile scorso vi era ritornato. Una missione che svolgeva con entusiasmo, tanto da aver studiato l'arabo per poterla svolgere in modo più proficuo. Dopo le scuole superiori De Trizio era entrato nell'Arma. La sua carriera militare si era sviluppata prevalentemente fuori dalla Puglia. A Bisceglie, a cui era molto affezionato, tornava sempre per le ferie, per le vacanze e per i giorni di festa. Intorno alla famiglia (padre direttore delle Poste a Corato, madre e fratello), comincia a stringersi la solidarietà dei cittadini riscegliesi. Oggi e domani a Bisceglie è stato proclamato il lutto cittadino. Oltre a De Trizio sono morti anche il capitano dell' esercito Nicola Ciardelli, effettivo al 185° Reggimento acquisizione obiettivi di Livorno; maresciallo capo dei carabinieri Franco Lattanzio, effettivo al Comando provinciale carabinieri di Chieti, mentre il maresciallo aiutante dei carabinieri, Enrico Frassanito, effettivo al Comando provinciale dei carabinieri di Verona, è stato trasferito dall'ospedale da campo italiano di Nassiriya nell'ospedale americano di Ari Fajat, a circa 150 km da Kuwayt City. Questa la ricostruzione ufficiale dell'accaduto fatta dallo Stato maggiore della Difesa. "Alle 8:50 ora locale (le 6.50 ora italiana), lungo una strada a sud ovest dell'abitato di An Nasiriyah, una pattuglia del Contingente italiano composta da quattro veicoli protetti del Reggimento carabinieri della MSU (Multinational Specialized Unit) con a bordo un Ufficiale dell' Esercito, 15 militari dell' Arma dei carabinieri ed un graduato della Polizia Militare rumena venivano coinvolti nell' esplosione di un ordigno posto al centro della carreggiata". Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi e diverse pattuglie del Contingente italiano che, con l' ausilio della polizia locale, hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area. Il convoglio - spiega il comunicato - si stava recando al PJOC (Provincial Joint Operation Centre, la sala operativa integrata delle Forze di sicurezza della Provincia) dove i militari coinvolti nell'attacco avrebbero dovuto svolgere il loro regolare servizio per le consuete attività di coordinamento con le Forze di sicurezza locali nel controllo del territorio. Sono in corso accertamenti, condotti in stretto coordinamento con la polizia locale, intesi ad individuare gli eventuali responsabili. Il mezzo colpito, in base alle prime ricostruzioni, ha subito esternamente danni limitati mentre l'interno è stato completamente distrutto dall'esplosione le cui fiamme hanno avvolto i militari che erano all'interno. Non è ancora chiara la matrice dell' attentato. Gli organismi investigativi e di intelligence sono al lavoro per capire chi c'é dietro all'attacco di una violenza inedita, per la "tranquilla" provincia di Dhi Qar, almeno con riferimento agli ultimi mesi.
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