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Assemblea aperta dei Ds sulla situazione politica. Il documento finale dell'Unione
10 ottobre 2005

MOLFETTA – 10.10.2005 I partiti dell'Unione prendono ufficialmente posizione rispetto alla situazione politica cittadina. Ieri mattina si è riunita l'assemblea aperta dei Democratici di Sinistra. Dopo la relazione introduttiva del segretario cittadino, Mino Salvemini, e un dibattito denso di interventi e di suggerimenti è stato approvato un ordine del giorno con il quale, si legge nel comunicato stampa diffuso dalla segreteria, si “approva la linea politica finora attuata dal segretario e dal direttivo, che ha trovato piena espressione nel Documento politico-programmatico dell'Unione; invita il direttivo a proseguire nella linea unitaria fin qui seguita e, nel riconfermare la scelta delle primarie come metodo di partecipazione democratica per la scelta della leadership, auspica una convergenza ampia su un candidato unico di tutta l'Unione, che ottenga altresì il consenso di tutte le espressioni della cittadinanza attiva, dei movimenti e delle associazioni che hanno sin qui aderito al processo partecipativo attivato con l'iniziativa “L'Unione chiama la città”. Ove ciò non risulti possibile a causa dell'atteggiamento di altre forze politiche della coalizione, l'assemblea impegna il direttivo a ricercare con le forze politiche della sinistra riformista, laica e radicale nonché, ove possibile, con le realtà associative, sindacali e professionali più varie, una convergenza su un candidato unitario della Sinistra da presentare e sostenere alle elezioni primarie che verranno tenute il 20 novembre. L'Assemblea infine chiama tutti i propri iscritti e simpatizzanti al massimo impegno per assicurare il pieno successo della consultazione primaria nazionale e il sostegno compatto e convinto a Romano Prodi”. Il documento politico-programmatico per le elezioni amministrative 2006 (che pubblichiamo integralmente sotto), approvato due giorni fa dagli otto partiti dell'Unione, sarà discusso martedì 11 ottobre con i partiti e movimenti che intendono aderire alla coalizione, un incontro in cui sarà verificata l'eventuale convergenza politico-programmatica. La tappa successiva sarà quella del 17 ottobre, data in cui si terrà un'assemblea pubblica aperta a forze politiche, associazioni, movimenti e singoli cittadini. In questa sede verranno presentati e discussi il documento politico-programmatico e le regole di comportamento (codice etico) che ne è parte integrante. Lella Salvemini L'UNIONE – MOLFETTA Documento politico-programmatico per le elezioni amministrative 2006 1. Una città in bilico tra declino e decollo Molfetta è una città in bilico. Alcuni indicatori sensibili – calo demografico, invecchiamento della popolazione, tasso di attività tra i più bassi dell'intera provincia, massiccia emigrazione soprattutto giovanile e intellettuale, carenza di servizi, aggressione al territorio e tolleranza verso forme di illegalità diffusa – segnalano una condizione di progressivo degrado, peggiorata negli ultimi anni dalla politica amministrativa fallimentare del centrodestra. Non mancano però alcuni segnali positivi – vivacità intellettuale con punte di eccellenza in alcuni campi, dalla cultura alle arti all'imprenditoria, costante propensione al risparmio, presenza di importanti infrastrutture realizzate o progettate e finanziate negli anni di governo del centrosinistra – che fanno sperare che è possibile una inversione di tendenza. Se si scrolla di dosso i parassiti che stanno succhiando ogni sua energia vitale, Molfetta può spiccare il volo. 2. Dopo il fallimento del centrodestra, Molfetta merita di meglio Negli ultimi anni di amministrazione del centrodestra Molfetta ha sofferto non solo l'assenza di una qualsivoglia politica di governo dei suoi problemi più urgenti (lavoro e sviluppo, casa e qualità urbana, servizi socio-sanitari ecc.), ma anche il ritorno massiccio a pratiche affaristiche e clientelari. Pezzi importanti del ceto politico locale nella coalizione di centrodestra hanno sperimentato quella che potrebbe essere definita una “gestione camorristica del consenso”, in cui il voto diventa una sorta di “pizzo” pagato al “capobastone” di turno per garantirsi una “copertura assicurativa totale”, un aiuto per ogni evenienza, dal posto di lavoro al contributo assistenziale, dall'abuso edilizio alla normale pratica amministrativa. Intere fette di elettorato in stato di bisogno sono così tenute in ostaggio. Sono questi i famosi pacchetti di voti che vengono offerti sul mercato della politica. Non ci sono più diritti e regole da rispettare ma solo favori da elargire agli amici e arbitrio. Questa infausta stagione amministrativa è giunta al capolinea. In questi giorni si sta consumando in maniera indegna l'epilogo, con un vero e proprio disfacimento, con una fuga precipitosa tipica dei topi che abbandonano la nave che affonda. 3. No al trasformismo, no al clientelismo Con i protagonisti di questa stagione amministrativa fallimentare nessuna indulgenza è possibile. Devono andare a casa. Molfetta esige la costruzione di una credibile e rigorosa alternativa di governo, senza cedimenti e ammiccamenti a forme di trasformismo che tanti danni hanno già provocato alla città. Le prossime elezioni comunali sono l'occasione per rilanciare la centralità delle istituzioni cittadine in modo da renderle capaci di risolvere i problemi reali della città e dei suoi cittadini: dalla qualità della vita e dell'ambiente, alla mobilità, alla casa, al lavoro, alla cultura, in una visione moderna che consenta una crescita armoniosa. 4. Costruire l'alternativa: una decisa inversione di tendenza sul piano politico, morale e metodologico Per costruire l'alternativa di governo nella nostra città è necessaria una decisa inversione di tendenza sul piano politico, morale e metodologico: –la coalizione di centro-sinistra che vogliamo costruire è una coalizione politica, che trova le sue radici e la sua ispirazione nel Progetto per l'Italia che sta alla base de L'Unione a livello nazionale, e non intendiamo in alcun modo lasciare spazio a confusi e ambigui “progetti civici”; – L'Unione vuole riattivare il circuito della fiducia tra cittadini e istituzioni, attraverso il dialogo e la partecipazione, il ripristino delle regole e del diritto; – la politica deve tornare ad essere impegno e dedizione al bene comune e non privilegio e spreco del denaro pubblico. Il nostro progetto si fonda sulla difesa della legalità e su uno sviluppo serio, duraturo e rispettoso dell'ambiente, a favore di una piena e significativa occupazione, che valorizzi le risorse umane e intellettuali di tutti i cittadini di Molfetta, sul rispetto delle regole e la protezione dei più deboli. Il nostro impegno sarà rivolto a rendere impossibili a chiunque pratiche di nepotismo e clientelismo. Vogliamo trasformare il “palazzo” in un luogo trasparente dove ognuno potrà vedere, vigilare e partecipare al cambiamento della città, mantenendo saldo e attivo il processo della democrazia partecipata, sicura garanzia di una ferma direzione politica e programmatica. 5. L'identità e i confini della coalizione Promotori della coalizione sono gli otto partiti che costituiscono L'Unione a livello locale: Democratici di Sinistra, Democrazia è Libertà - La Margherita, Federazione dei Verdi, Movimento Repubblicani Europei, Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Popolari - UDEUR, Socialisti Democratici Italiani. La nostra città ha notevoli risorse, sul piano sociale, culturale e organizzativo, che rimangono ai margini della politica e che potrebbero costituire un importante arricchimento per l'intera coalizione; lanciamo pertanto un appello a movimenti, circoli, comitati, associazioni, al mondo delle professioni e del volontariato, a forze produttive e a singoli cittadini disponibili al cambiamento a partecipare e a non far mancare il loro contributo di uomini e di idee. L'Unione intende aprire immediatamente un confronto sul piano politico, programmatico e delle regole per la selezione della leadership con tutte quelle forze (partiti e movimenti) che dichiarano di riconoscersi a tutti i livelli territoriali nel progetto politico del centro-sinistra e che lo hanno già sostenuto nelle vittoriose elezioni regionali, per verificare la possibile convergenza basata sulla pari dignità di tutte le forze partecipanti. Particolare impegno va comunque assicurato per ottenere il massimo di aggregazione e la limitazione del numero delle liste, anche per contribuire in questo modo alla moralizzazione della vita pubblica e alla selezione di personale politico-amministrativo competente e rappresentativo. Con gli incontri L'Unione incontra la città è stato avviato un fondamentale percorso di democrazia partecipata che ha già permesso di porre le basi del programma amministrativo. Quel percorso ora riprende e si consolida per portarci anche attraverso le elezioni primarie cittadine alla costruzione condivisa di una credibile e vincente alternativa di governo nella nostra città. L'Unione acquisisce i documenti, elaborati e discussi nell'ambito della Convenzione programmatica attraverso il lavoro delle apposite Commissioni, sugli assi tematici dell'Urbanistica e assetto del territorio, dello Sviluppo e sostenibilità, delle Politiche sociali e della cittadinanza attiva: tali documenti costituiscono la base di lavoro ulteriore per una programmazione più dettagliata e approfondita. Le tre commissioni di lavoro dovranno dunque continuare a operare sino alla stesura del programma definitivo. L'Unione intende rendere permanente il metodo della democrazia partecipata, che finora ha caratterizzato la sua iniziativa politica, sia al proprio interno e nei suoi rapporti con la città sia nelle istituzioni cittadine. 6. Una città bella da vivere: le principali opzioni programmatiche Il programma amministrativo della coalizione di centro-sinistra sarà il frutto di un processo di partecipazione democratica ampio e articolato, che dovrà coinvolgere cittadini, forze sociali e produttive, realtà sindacali e associative. Le principali coordinate programmatiche sono però già chiare e irrinunciabili. 1. Pianificazione strategica. Definizione della “visione del futuro” della città definita attraverso la partecipazione democratica di tutti gli attori locali e integrata a livello sovracomunale (area del patto e area metropolitana). Molfetta città della qualità: costruire una “città della qualità” implica porsi obiettivi di qualità del lavoro, qualità della vita, qualità dell'ambiente fisico, qualità dei servizi; città della qualità significa escludere uno sviluppo puramente quantitativo dell'economia, basato solo su indicatori di crescita quantitativa, sottolineando invece gli aspetti di sostenibilità, di uso equilibrato delle risorse e di convivenza sociale. 2. Completamento della pianificazione di secondo livello: piano dei servizi, piano dell'agro, piano delle coste, piano della mobilità, piano energetico comunale ecc. 3. Fronte mare e questione porto: Molfetta deve riscoprire il complesso rapporto della città con il mare e ripensare per intero forma, funzioni, economia e fruizione del waterfront con uno spessore che vada dalla linea di costa al suo entroterra agricolo, passando per la città costruita e le sue direttrici viarie, materiali ed immateriali, a servizio della mobilità di merci e persone (un concorso internazionale di idee può essere lo strumento più idoneo, anche per affrontare la questione del ripensamento del ruolo del Porto e dei servizi ad esso connessi nell'ambito della pianificazione strategica). 4. Il recupero del costruito: completata l'edificazione delle aree di espansione previste nel PRG, è impensabile prevedere ulteriori cementificazioni dell'agro oltre la cinta naturale costituita dalla 16 bis; bisogna invece pensare al riuso di tutta la città costruita, scegliendo di volta in volta le forme più idonee di intervento; prioritari rimangono il consolidamento e il completamento del pieno recupero del centro storico e dei quartieri sei-settecenteschi, e gli interventi a ogni livello per evitare fenomeni di degrado anche sociale che interessano aree diverse della città. 5. Sviluppo eco-sostenibile equilibrato: perché lo sviluppo di Molfetta sia solido e duraturo occorre che ogni asse produttivo non prosciughi le risorse necessarie all'esistenza degli altri; lo sviluppo sostenibile della nostra città passa dalla necessità di preservare e valorizzare il nostro territorio (agro, coste, centro urbano), ponendosi costantemente l'obiettivo della qualità degli interventi e l'attenzione al rapporto di questi ultimi con il resto del territorio. Va perseguita con intelligenza e determinazione la strada della crescita qualitativa del sistema produttivo locale nell'ambito delle zone previste dall'attuale PRGC, dotando le stesse di un sistema infrastrutturale (materiale e immateriale) moderno ed eco-sostenibile. Va evitata, dunque, una ulteriore espansione e una crescita indiscriminata delle zone industriali, con una tendenza alla infrastrutturazione pesante che comprometterebbero irrimediabilmente le possibilità di sviluppo turistico, oltre che le necessarie condizioni per una città sana in cui vivere bene. Al contempo un forte impegno nella valorizzazione delle ricchezze ambientali, storiche e architettoniche della città costituisce oltre che la strada maestra per stimolare nella direzione giusta l'industria del turismo, un ottimo biglietto da visita per le attività imprenditoriali e commerciali. Particolare attenzione andrà posta a tutte le problematiche del commercio, per evitare che i nuovi insediamenti commerciali grazie alla insufficienza di politiche di programmazione e coordinamento finiscano con l'impoverire e mettere in crisi l'intera rete commerciale cittadina. Creazione di un'Agenzia comunale di sviluppo locale e di autopromozione sociale; creazione del “Parco della Murgia marina”; rilancio di tutte le forme di cittadinanza attiva, a cominciare da Agenda 21 e da Città sane. 6. Una città solidale e accogliente: Attraverso un processo di reale partecipazione della fitta rete di associazionismo, volontariato, società del terzo settore, cooperazione sociale, è necessario il ripensamento e il rilancio dello strumento fondamentale per gestire in modo moderno ed efficace il “welfare comunale”: il Piano sociale di zona. Da esso dovranno scaturire servizi, sostegni economici e interventi di prevenzione mirati agli effettivi bisogni dei cittadini senza interposizioni di filtri clientelari né arbitri di alcun genere. Dovremo porre al centro del progetto delle politiche di inclusione sociale la questione del reddito di cittadinanza, che in stretta connessione con le politiche in materia della Regione, con forme di erogazione monetaria e interventi di integrazione sociale, dovrà garantire l'accesso a prodotti e servizi e consentire a tutti una vita minima dignitosa e la piena cittadinanza economica e sociale. 7. La città delle arti e della cultura: ampliamento e coordinamento degli spazi pubblici dedicati alle iniziative culturali, artistiche e di spettacolo; direzione artistica unitaria e programmazione pluriennale delle manifestazioni, che ne garantiscano una elevata qualità; rafforzamento dei servizi e delle strutture, anche a sostegno delle realtà giovanili emergenti, eliminando la pratica dei contributi a pioggia che, lungi dal costituire un effettivo sostegno, alimentano degenerazioni clientelari; favorire l'insediamento di istituti e dipartimenti universitari decentrati e di istituzioni quali l'Accademia di belle arti. 8. Democrazia partecipata e cittadinanza attiva: adozione del Bilancio sociale e del Bilancio partecipato, rafforzamento di tutti gli istituti di partecipazione democratica. 9. Collaborazione pubblico-privato per una gestione manageriale dei servizi pubblici locali potenziando il coordinamento e controllo da parte dell'Amministrazione comunale. 7. Un codice etico alla base del contratto de L'Unione con i molfettesi Il codice etico costituisce un tassello fondamentale del progetto politico e amministrativo de L'Unione. Definisce infatti i principi generali e le regole del gioco da applicare nella scelta degli uomini chiamati a realizzare gli obiettivi del programma nel rispetto dei modi stabiliti. Il codice etico si propone di definire anticipatamente (ossia prima delle elezioni) principi e regole di comportamento cui i candidati (e successivamente gli eletti) si impegnano liberamente ad uniformarsi. Le persone che saranno candidate dalle formazioni politiche de L'Unione o dalle liste con cui L'Unione decidesse di creare una coalizione, dovranno garantire: – di non aver assunto cariche di gestione amministrativa per la coalizione di centro-destra in carica; – impegno a svolgere con coerenza politico-programmatica, costante presenza, onestà, rigore morale e trasparenza l'incarico assunto; – volontà di far prevalere innanzi tutto l'interesse pubblico, usando criteri di equità, giustizia sociale e buon senso, applicando imparzialità nel giudizio e nella gestione della cosa pubblica, finalizzata al bene comune, evitando ogni forma di gestione clientelare o di privilegio per interessi di singoli. – possesso di requisiti di competenza e capacità tecnico/amministrativa da parte di tutte le persone chiamate a ricoprire incarichi di gestione amministrativa. Pur essendo, per legge, la carica elettiva personale e “senza vincolo di mandato”, i candidati al consiglio comunale e gli eletti o nominati a qualsiasi incarico o carica assegnata dal sindaco o comunque in rappresentanza della coalizione guidata da L'Unione, si impegnano moralmente, con sottoscrizione personale del Codice etico al momento dell'accettazione della candidatura o dell'incarico, a perseguire coerentemente il programma elettorale della coalizione e a sostenere i provvedimenti finalizzati alla sua attuazione. Qualora ci fosse un dissidio permanente e insanabile con il gruppo o partito di appartenenza o con la coalizione nel suo complesso, generato dalla non condivisione dei principi o delle regole o della impostazione politico-programmatica comunemente elaborata, le dimissioni da ogni carica o incarico sono un obbligo morale. In altre parole, i candidati si impegnano, al di là degli obblighi di legge, a non stravolgere l'incarico ricevuto operando in contrasto aperto col gruppo di appartenenza e con la coalizione o, addirittura, aderendo successivamente alle elezioni a formazioni che si siano presentate alle elezioni come antagoniste. Allegato 1 Le elezioni primarie come metodo di partecipazione democratica per l'individuazione del candidato sindaco del centro-sinistra. Le regole 1. Le candidature a sindaco possono essere presentate da uno o più partiti de L'Unione oppure da movimenti e forze politiche che decidono di partecipare alla coalizione di centro-sinistra promossa da L'Unione; in quest'ultimo caso la proposta di candidatura alle primarie deve essere sottoscritta da un minimo di 300 a un massimo di 350 cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Molfetta (è possibile sottoscrivere una sola proposta di candidatura). 2. Viene nominato un Comitato di Garanzia, all'interno del quale siano presenti un rappresentante per ogni partito de L'Unione e un rappresentante per ogni candidato. Qualsiasi controversia dovesse insorgere nell'applicazione e/o interpretazione del presente regolamento sarà risolta, con deliberazione a maggioranza assoluta dei componenti, dal Comitato di garanzia. Il comitato di garanzia stilerà le norme per composizione, dislocazione e funzionamento dei seggi, per lo spoglio e quant'altro riterrà utile a garantire un ottimale svolgimento delle elezioni primarie. 3. Le singole candidature saranno considerate valide se i candidati presenteranno, entro i termini stabiliti: – la sottoscrizione del documento politico-programmatico della coalizione e la dichiarazione di impegno a rispettare le regole di comportamento contenute nel codice etico; – la dichiarazione del/i partito/i presentatori ovvero il numero di firme prefissato per la candidatura; – la dichiarazione di non aver ricoperto cariche di gestione amministrativa (sindaco, assessore, consigliere ecc.) nell'amministrazione di centro-destra in carica; – un versamento di 500 euro come contributo per le spese elettorali delle primarie; – autocertificazione di non avere precedenti penali, né procedimenti penali in corso per reati non colposi che possano recare pregiudizio alla coalizione; – breve documento con i punti programmatici caratterizzanti del candidato, all'interno della cornice del programma generale. 4. Per quanto non previsto dal presente regolamento vale, in quanto applicabile, il regolamento per le primarie nazionali de L'Unione. Al momento della partecipazione gli elettori verseranno un contributo di 1 euro, destinato a coprire i costi dell'organizzazione delle primarie stesse, e sottoscriveranno l'adesione al progetto politico de L'Unione. 5. Per quanto riguarda la modalità di voto, si potrà esprimere una sola preferenza. 6. Il Presidente del Comitato di Garanzia, al termine della verifica della consultazione, proclama candidato alla carica di sindaco per L'Unione il candidato che abbia ricevuto il maggior numero di voti. Qualora prima dello svolgimento delle elezioni amministrative dovessero venire a mancare le condizioni di eleggibilità previste dalle leggi vigenti o dal presente regolamento subentrerà il candidato risultato secondo. In nessun caso il candidato risultato eletto nelle primarie potrà essere sostituito in seguito ad accordi politici sopravvenuti. 7. I candidati alle elezioni primarie si impegnano a partecipare a un “ciclo di confronti pubblici”, concordato con il Comitato di Garanzia, al fine di garantire pari visibilità e pari possibilità di esposizione degli indirizzi programmatici. Inoltre si impegnano a partecipare a tutte le iniziative di confronto pubblico con gli altri candidati de L'Unione, promosse da gruppi, partiti, associazioni aderenti al progetto politico de L'Unione. 8. I candidati si impegnano a rispettare il tetto massimo di spesa di 2.000 euro per la campagna elettorale delle primarie controllato dal Comitato di Garanzia. 9. I candidati che partecipano alle elezioni primarie e le forze politiche che li sostengono si impegnano a rispettare l'esito delle consultazioni e a collaborare nella successiva campagna elettorale con il candidato sindaco designato. 10. Il candidato sindaco, entro sessanta giorni dalla sua designazione, promuove – sotto la sua responsabilità – la definitiva redazione del programma amministrativo de L'Unione, consultando e coinvolgendo tutte le componenti de L'Unione, di concerto con la Consulta de L'Unione. Allegato 2 Calendario delle iniziative 7 ottobre: approvazione del documento politico-programmatico da parte del coordinamento de L'Unione. 11 ottobre: incontro con partiti e movimenti che intendono aderire alla coalizione per verifica della convergenza politico-programmatica. 17 ottobre: assemblea plenaria pubblica de L'Unione aperta a forze politiche, associazioni, movimenti e singoli cittadini. L'assemblea, debitamente preparata e pubblicizzata, sarà la sede nella quale verranno presentati e discussi il documento politico-programmatico e le regole di comportamento (codice etico). In tale sede si procederà all'elezione di una Consulta de L'Unione, organismo permanente composto da rappresentanti delle forze politiche de L'Unione e da rappresentanti dei forze politiche, movimenti e associazioni che avranno dichiarato la propria adesione al progetto politico-amministrativo de L'Unione. 18-22 ottobre: presentazione delle candidature alle elezioni primarie. Gli aspiranti candidati dovranno, entro e non oltre il 22 ottobre, dotarsi dei requisiti di candidatura. 23 ottobre: controlli e verifiche degli elenchi-firma a sostegno delle candidature e della documentazione a corredo, da parte del Comitato di garanzia. 24 ottobre: indizione e apertura ufficiale della campagna elettorale per le elezioni primarie. 20 novembre: elezioni primarie.
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