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Asm Molfetta, dopo le dimissioni del presidente, il consigliere comunale Porta (Rc) chiede chiarezza Il rappresentante di Rifondazione comunista chiede un dibattito in consiglio comunale
05 gennaio 2012

MOLFETTA – Dopo le dimissioni del presidente dell’Asm, Giovanni Mezzina, che in precedenza si era già dimesso da consigliere comunale del Pdl per accettare il nuovo incarico, e le cui motivazioni che saranno spiegate in conferenza stampa, sono state anticipate da “Quindici” il consigliere comunale di Rifondazione comunista, Gianni Porta (foto), interviene sulla gestione dell’Asm e chiede un consiglio comunale ad hoc. Ricordiamo che “Quindici” unico organo di informazione cittadino ha denunciato da tempo sia sul proprio quotidiano on line che sulla rivista mensile in edicola (vedi soprattutto il caso della discarica di “Coda della volpe”) alcune anomalie nella gestione dell’Azienda speciale municipalizzata, che lo stesso Mezzina aveva contestato, ma che ora, con le sue dimissioni, in pratica, conferma. Anche “Quindici” chiede da tempo un dibattito trasparente sulla gestione dell’Asm, individuando responsabilità, che non possono essere pagate dai cittadini, che versano la tassa dei rifiuti per un servizio non proprio efficiente e per una città sempre più sporca.

Ecco cosa scrive il consigliere Porta di Rifondazione:
«Ancora una volta, durante l'amministrazione Azzollini, l'Asm rimane senza presidente e vede decapitato il suo vertice. È successo con il “licenziamento” di Francesco Nappi, poi con le dimissioni di Pasquale Mancini, ora con Mezzina, il tutto nel giro di tre anni e senza che siano spiegate in modo esauriente e non sibillino le ragioni autentiche che hanno indotto a tali avvicendamenti.
Chiediamo che quanto prima in Consiglio comunale possa esserci tale chiarimento e non certo per approfittare delle cronica debolezza di direzione politica dell'azienda – oramai un dato acquisito e incontrovertibile – ma perché vogliamo evitare che ci siano contraccolpi ulteriori sull'azienda e sul suo funzionamento poiché l'Asm è un patrimonio della collettività che va tutelato e non una proprietà ostaggio di una maggioranza politica. Ad es. risulta che il bilancio 2011 sia stato approntato ma ancora non è stato portato in discussione nel Consiglio comunale.
Ci interessa capire se si tratta di relazioni personali di fiducia venute meno tra Mezzina e i componenti del Consiglio d'amministrazione, e in tal caso rispetto a quali questioni è venuta meno la fiducia, ma soprattutto ci interessa capire come si intendono affrontare i nodi critici che interessano l'Asm e che ripetutamente in questi anni abbiamo sollevato dall'opposizione.
Primo punto: da anni il corrispettivo dato dal Comune all'Asm non risulta sufficiente a coprire gli aumenti di gestione e dei costi di smaltimento. Vi è dunque il rischio concreto di impoverimento dell'azienda chiamata a sanare i disavanzi con mezzi propri. La conseguenza più grave, in prospettiva e non solo (forse è già attuale), è che l'Asm continui a indebitarsi e si trovi in difficoltà di liquidità anche per le spese correnti, per il pagamento ad esempio dei fornitori, depauperando anche gli accantonamenti per i trattamenti di fine rapporto (Tfr).
Secondo punto: tale situazione mette in forse nuovi investimenti per il futuro, assunzioni e passaggi di livello nonché la qualità dello spazzamento con una diminuzione di addetti a fronte dell'espansione urbana della città, con un trattamento di inaccettabile disuguaglianza tra quartieri centrali e quartieri periferici. Perché solo alcune strade centrali vengono spazzate giornalmente mentre il resto della città a giorni alterni? Eppure tutti i cittadini pagano allo stesso modo la tassa sui rifiuti. Ad es. ancora oggi in Piazza Paradiso ci sono i resti non raccolti delle fioriere fatte esplodere nella notte di Capodanno (che meriterebbero di essere portati giù a casa del sindaco per smuovere un attimo la sua coscienza civica).
Terzo: l'Asm è arrivata a un punto tale di dotazioni di mezzi che comprarne di nuovi non aumenterebbe la qualità del servizio di spazzamento - continua Porta, a dir poco scettico sul loro acquisto -, l'aumento di qualità potrebbe essere garantito solo da nuovo personale assunto e utilizzato in una logica nuova di raccolta porta a porta spinta da implementare.
Quarto: sarebbero da aumentare i ricavi dalla raccolta differenziata ma finché non si vedranno gli utili dell'impianto di selezione e non sarà attivato l'impianto di compostaggio le nostre percentuali non conosceranno notevoli balzi in avanti. Alcune raccolte differenziate che nel passato erano state esternalizzate avrebbero dovuto e potuto essere reinternalizzate molto prima e l'Asm ne avrebbe guadagnato (anzi, viene da chiedersi per quali ragioni oscure nel recente passato si è esternalizzato contro i propri stessi interessi...).
Quinto: non si è mai messo mano a provvedimenti per potenziare la di riduzione della produzione di rifiuti da parte dei cittadini, delle aziende, dei centri di distribuzione, commercializzazione e di ristorazione né sistemi di tassazione a tariffa variabile in cui chi differenzia di più paga meno tasse sui rifiuti. Un'altra direttrice di sviluppo dell'azienda potrebbe essere quella dell'energia ma anche da quest'orecchio in questi anni l'Amministrazione comunale non ci ha sentito (evidentemente è meglio lasciare tutto ai privati).
Da un'Amministrazione comunale seria - conclude Porta - ci attenderemmo una pianificazione precisa in queste direzioni, rilanciando l'Asm come azienda pubblica capace non solo di curare i servizi di base e tradizionali ma di produrre utili a vantaggio della collettività sia in termini ambientali che occupazionali. Ma ci sembra del tutto evidente che tale Amministrazione non possa esserne capace né possa essere quella del sindaco Azzollini
».
 
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