MOLFETTA – Chi svolge un servizio pubblico deve essere a disposizione dei cittadini. Non è il caso dell’Asm di Molfetta che vanta un’efficienza discutibile (basti per tutte la sporcizia delle strade e le altre disfunzioni di cui abbiamo sempre informato i lettori), tant’è che “Quindici” riesce a coglierla in fallo ogni volta.
Ultima defaillance oggi: i telefoni dell’Asm squillavano a vuoto, come ci hanno informato alcuni cittadini che non sono riusciti a contattare l’Azienda servizi municipalizzati di Molfetta.
Abbiamo provato anche noi di “Quindici” a verificare questa informazione, come facciamo sempre, quando l’Asm si rende disponibile (e questo non sempre accade) e abbiamo avuto lo stesso esito negativo dei cittadini. Squilli a vuoto, nessuna risposta. Tutti in ferie o tutti impegnati?
Se l’assenza di risposta si fosse verificata ieri, avremmo potuto anche capirlo. Infatti ieri ricorreva la Festa di S. Francesco di Sales patrono dei giornalisti, il direttore avrebbe potuto concedere una mezza giornata di permesso ai dipendenti, anche perché sembra che l’Asm ci voglia rubare il mestiere. Infatti il direttore Silvio Binetti e il presidente Paolo Ragno si piccano di fare i giornalisti, anziché gli amministratori dell’Azienda e distribuendo consigli su come si debba svolgere questo lavoro, assecondati da qualche scrivano improvvisato (rischiando la radiazione dall’albo) il quale, pur di farsi leggere, non esita a violare perfino l’etica e la correttezza professionale, pubblicando le loro “elucubrazioni giornalistiche”.
Tenuto conto, però, della scarsa considerazione che i dirigenti dell’Asm hanno per la stampa e la loro intolleranza per le giuste critiche di “Quindici”, crediamo che la domanda di iscrizione all’Ordine dei giornalisti del direttore e del presidente, malgrado i loro sforzi, difficilmente potrebbe essere accolta, perché una delle condizioni essenziali è quella del rispetto dell’etica professionale, che loro dimostrano di non conoscere.
Il precedente commissario prefettizio dott. Biagio De Girolamo aveva deciso di conoscere più da vicino come viene amministrata l’Asm di Molfetta che, lo ricordiamo, utilizza i soldi dei cittadini contribuenti in regola con le tasse e ai cittadini deve rendere conto, soprattutto quando si registrano dei deficit di bilancio che il Comune è chiamato a colmare. Poi le sue dimissioni hanno fatto passare in secondo piano questa esigenza fondamentale. Ci chiediamo, il suo successore, il commissario prefettizio dott. Giacomo Barbato, ha preso cognizione della situazione dell’Asm, attuando l’iniziativa avviata da De Girolamo?
Se non lo ha fatto, dovrebbe affrettarsi a farlo perché esiste un’esigenza di trasparenza che non può essere disattesa.
© Riproduzione riservata