ASM Molfetta: Anche oggi si decide domani. Rinascere: Tommaso Minervini dica la verità nel prossimo Consiglio Comunale. E la città resta sempre sporca
MOLFETTA – La città è sempre più sporca: ci sono delle zone dove non viene mai pulito, perché la macchina spazzatrice non arriva e i dipendenti non fanno il loro lavoro a mano. Sarà per carenza di personale, ma non si possono lasciare strade sporche per settimane intere.
Lo abbiamo segnalato all’Asm di Molfetta, ma dopo un intervento immediato della presidente, negli altri giorni il personale ha continuato a ignorare queste strade, venendo meno al proprio compito.
Certo, è scomodo pulire con la ramazza fra le auto in sosta, ma è un dovere farlo (alleghiamo una foto che conferma questo andazzo).
Intanto sulla gestione dell’Asm, interviene il Movimento politico “Rinascere” di Felice Spaccavento.
«Mentre le inefficienze dei servizi di igiene urbana sono sotto gli occhi di tutti - e nei mesi estivi raggiungeranno il consueto disonorevole apice - l’amministrazione prosegue la propria condotta dolosa in merito alla gestione dell’ASM, come fosse un giocattolo di proprietà della politica.
L’ASM è destinata a confluire nella SANB (Servizi Ambientali Nord Barese), come impone la Legge Regionale 24/2012 e successive modificazioni. La regione, infatti, adottando un preciso indirizzo governativo, ha istituito degli ambiti territoriali ottimali (ATO) per efficientare i servizi pubblici integrati. I Comuni dell’ATO sono tenuti a consorziarsi. Il nostro è costituito da Molfetta, Bitonto, Corato, Terlizzi e Ruvo. Molfetta detiene il 27,8% delle quote della nuova società, che è già operativa in tutti i comuni dell’ATO. Tutti meno che Molfetta.
Molfetta, con un territorio da servire sempre più ampio, in ragione all’espansione edilizia, nonché delle zone ASI e PIP - a dispetto della popolazione in decrescita e conseguentemente di un gettito TARI sempre inferiore -, mantiene in piedi un’azienda in difficoltà, evidentemente sotto organico, con costi di gestione in aumento e senza fondi sufficienti per raggiungere degli standard accettabili di igiene urbana. Eppure quasi il 20% del bilancio comunale viene destinato alla gestione dei rifiuti. Siamo soci di maggioranza relativa della SANB, ma manteniamo l’azienda di campanile con le sue indiscutibili inefficienze. A chi conviene? Alla politica o ai cittadini?
Non sorprende, ma preoccupa, la superficialità con cui l’amministrazione si prepara al prossimo Consiglio Comunale, durante il quale i consiglieri di maggioranza alzeranno la mano per approvare il DUP (Documento Unico di Programmazione) per il triennio 2023-2025. Si prende tempo - per la “complessa valutazione dell’azienda” -, si tenta di arrivare alle decisioni il più tardi possibile.
Il punto non è l’ingente capitale materiale e immateriale dell’ASM, che certamente non va sottostimato. Il punto è che nessuna azienda (pubblica o privata) può investire sul futuro, senza una visione, senza un piano industriale, galleggiando nel limbo dell’indecisione.
È tempo che Tommaso Minervini (sindaco di Molfetta per undici lunghi anni) dica la verità. Per rispetto dei cittadini, dei lavoratori dell’ASM e delle eccellenti professionalità che vi sono impiegate. L’ASM non riesce a soddisfare adeguatamente il fabbisogno di igiene urbana di Molfetta.
Anche oggi, quindi, si decide domani. Ma la città non può più aspettare. Ci auguriamo che i consiglieri di maggioranza si interroghino sull’anomalia di questa condizione e al Consiglio di mercoledì agiscano nell’interesse della collettività. Rinascere con il Consigliere Spaccavento non rimarrà in silenzio».
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