Asm dal fallimento al rilancio al via la nuova gestione Zaza
Un disastro finanziario da milioni di euro, cinque anni di perdite economiche ingentissime, una mancanza cronica di mezzi e personale e il rischio concreto di non poter pagare né il carburante necessario per svolgere il servizio, né gli stipendi ai lavoratori. E’ questa la situazione dell’Asm (Azienda Servizi Municipalizzati ) ereditata dalla nuova amministrazione di centrosinistra. Sino a novembre l’azienda ha rischiato seriamente il fallimento: “il senatore Antonio Azzollini stava chiudendo di fatto l’Asm, un’Asm che noi abbiamo ereditato con i conti veramente allo sfascio” ha ricordato il sindaco Paola Natalicchio che il 21 novembre nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Comune di Molfetta di Lama Scotella, ha presentato il nuovo corso dell’azienda, affidata al neo presidente Antonello Zaza. “Sarà sicuramente un presidente moderno che prenderà le redini dell’ Asm e ci aiuterà a raccogliere la sfida per la tutela dell’ambiente. L’amministrazione ha deciso di scommettere convintamente su di lui. Oggi del resto, parte una nuova azienda. Sarà il luogo dove operativamente ci si occuperà del decoro della città, sapendo scommettere sul futuro, dando spazio alla raccolta differenziata, alla raccolta porta a porta e a una nuova cultura dell’ambiente ” ha aggiunto il sindaco. Ma rimettere in sesto l’azienda non sarà facile. Dal 2006 al 2012, le perdite accumulate ammontano a 3,6 milioni di euro, mai ripianate dall’amministrazione Azzollini. Alla base del quasi fallimento ci sarebbe il corrispettivo versato dal Comune di Molfetta all’azienda: 8, 3 milioni di euro all’anno. Troppo poco per una città come la nostra che negli ultimi anni è cresciuta del 30% e necessita di un servizio ben diverso rispetto a quello finora svolto. Per comprendere meglio le criticità dell’Azienda basta un raffronto con altre realtà. I numeri sono impietosi: in Italia dal 2008 al 2012, il costo dei servizi di igiene urbana nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti è aumentato per abitante di 30 euro all’anno(da 152 a 182 euro), in Puglia di quasi 20euro (da 146 a 165euro) a Molfetta solo di 5 euro(da 133 a 138). Conseguenziale all’emergenza rossa dei conti è la difficile situazione riguardante il personale insufficiente e i mezzi non adeguati. Il blocco delle assunzioni ha portato a una diminuzione del personale nel quinquennio 2008-2012 di ben 17 unità e anche lo stato del parco mezzi in dotazione all’asm è altamente critico. Tra i mezzi in dotazione ci sono compattatori il cui anno di acquisto è il 1995, mentre i tempi di usura di solito è di pochi anni. L’amministrazione sta cercando immediatamente di riprendere in mano le sorti dell’azienda e ha già fornito le prime risposte: corrispettivo aumentato da 8,6 a 9 milioni l’anno, salvando così l’Asm dal fallimento. Di conti ha parlato anche l’assessore al bilancio Angela Amato: “abbiamo trovato una situazione davvero critica. Il Comune non pagava i debiti e alcuni risalivano al 1999. Le perdite di bilancio accumulate tra il 2006 e il 2012 ammontano a 2,5 milioni, ma diventano 3,6 se si considerano alcune partite finanziarie ancora aperte.” Non solo debiti, comunque: “l’obbiettivo del 2014 è quello dell’assestamento e di iniziare a investire, come per esempio sulla raccolta porta a porta” ha continuato Amato. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore all’ambiente Rosalba Gadaleta: “punteremo sulle 3 R: recuperare – riciclare- risparmiare, impegnandoci sulla riduzione dei rifiuti prodotti e sull’aumento del loro recupero. Sono sicura che Molfetta ha le professionalità necessarie per affrontare queste sfide”. Parte, dunque la nuova gestione Asm. Zaza, già assessore provinciale e con una lunga esperienza di battaglie ambientali alle spalle, ha già presentato un primo programma di rilancio che malgrado le difficoltà (blocco assunzioni, diminuzione del personale di 17 unità tra il 2008 – 2012, macchine utilizzate ormai antiquate) è piuttosto articolato. A breve sarà emessa un’ordinanza per rimuovere le cassettine esterne ai condomini per i volantini (che spesso finiscono in strada), partirà una campagna di sensibilizzazione per incentivare la raccolta differenziata e la pratica del riuso da parte dei cittadini e un’altra rivolta ai proprietari dei cani per contenere il fenomeno delle feci canine. Verrà inoltre aumentata l’estensione della zona a spazzamento meccanizzato nelle zone periferiche della città, prevedendo la sosta alternata delle auto e un servizio giornaliero e il rafforzamento dello spazzamento manuale nel centro cittadino. “Miglioreremo il servizio e la qualità della pulizia. Le strade del centro vengono spazzate 7 giorni su 7 mentre quelle di periferia solo 2. Porteremo il rapporto a 5 su 7.” Ha aggiunto Zaza che auspica anche una nuova stagione di dialogo con i cittadini: “Non promettiamo miracoli ma un servizio più efficiente sì. Abbiamo bisogno di nuovi mezzi e una sola macchina spazzatrice costa già 150.000 euro. Ma siamo già al lavoro. Servirà però la collaborazione di tutti i molfettesi, come nello svolgere la raccolta differenziata, nel rispetto del decoro urbano e nella collaborazione con gli operatori dell’Azienda”. Uno dei nodi programmatici per i quali deve necessariamente passare lo sforzo dell’Asm per una città pulita, accogliente e decorosa è quello della raccolta differenziata. Molfetta, per anni uno dei comuni “ricicloni” della nostra Regione, ora si arrabatta nelle retrovie delle graduatorie per il riciclo dei rifiuti. Sono mancati in passato progettualità, programmi e investimenti. Ora bisognerà ripartire. Intanto, mentre lo scandaloso dissesto finanziario dell’Asm è stato scoperchiato, la minoranza di centrodestra ha cercato di abbozzare una prima auto assolutoria risposta: “l’Asm è stata sempre un fardello per il Comune e anche in passato altre amministrazioni sono tate costrette a vendere degli immobili per fare cassa e pagare qualche debito. Ora bisogna cercare di guadagnare e risparmiare” ha affermato il candidato sindaco alle scorse comunali Ninnì Camporeale, nel corso del Consiglio Comunale del 30 novembre nel quale si è iniziato a discutere del bilancio. Conclusioni traballanti e evanescenti che non spiegano né perché i progetti di “guadagno e risparmio” non siano stati avviati dall’amministrazione Azzollini e né perché non si è cercato di frenare in qualche modo il galoppare dei debiti(non è un buon motivo portare al collasso un’azienda per il solo fatto che questa fosse già portatrice di alcuni debiti). Il sindaco Paola Natalicchio ha invece ribadito le future strategie dell’azienda: “il vecchio presidente dell’Asm prima di lasciare ci ha lasciato per iscritto la richiesta di aumentare il corrispettivo versato dal Comune. Siamo partiti di lì, perché salvare l’Asm vuol dire difendere i lavoratori e i conti della città che appaltando un servizio esterno avrebbe pagato ancora di più. Nel futuro immediato punteremo sul porta a porta. A questo legata la sopravvivenza dell’Asm. Così potremmo abbattere gli euro di conferimento in discarica” Interpellata provocatoriamente dall’opposizione sulla presunta lentezza degli interventi e la mancata partenza dell’impianto di compostaggio, il sindaco ha risposto così: “l’impianto di compostaggio è stato bloccato perché pieno di rifiuti tossici. Adesso siete animati da un’improvvisa fretta: ci chiedete di fare in fretta di sbrigarci, di accelerare, ma prima nelle passate amministrazioni cosa avete fatto voi?” Intanto l’amministrazione è già a lavoro per rinegoziare condizioni migliori con la ditta Trasmar di Barletta che si occupa di selezione dei rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata. Nel settembre 2014 scadrà infatti la concessione. Anche su questo fronte pesano le mancanze del passato: il mancato completamento del sito dell’ex discarica di Coda di Volpe, finalizzato alla selezione dei flussi minori(carta-cartone, vetro). Per ripartire serviranno, professionalità, competenze e trasparenza
Autore: Onofrio Bellifemine