Arriva a Molfetta “Caro Tonino”, il libro-tributo di Marcello Bello dedicato al fratello vescovo. Questa sera la presentazione al Museo Diocesano
MOLFETTA – Questa sera alle 18 nel Museo Diocesano di Molfetta, sarà presentato "Caro Tonino. Appunti e disappunti", il libro-tributo di Marcello Bello dedicato al fratello vescovo.
A Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi, saranno affidati i saluti inziali. Discuteranno del libro Stefano Bello, figlio di Marcello, e Trifone Bello, fratello di don Tonino. Con loro, Giancarlo Piccininni, presidente della Fondazione Don Tonino Bello, e Valentino Losito, giornalista. A moderare la serata sarà Elvira Zaccagnino, direttrice delle edizioni la meridiana.
“Si tratta del primo libro su don Tonino scritto dalla famiglia. Dopo la presentazione di Alessano, a inizio aprile, non potevamo non immaginare un momento forte, d’intesa con la diocesi in cui don Tonino fu vescovo e soprattutto pastore eretico e presentissimo. Per rilanciare il dialogo con la città su una figura che a Molfetta è ancora in qualche modo presente, vista la forza con cui ha segnato la vita pubblica del territorio”, dichiara Elvira Zaccagnino.
“Nessuna delle pagine del libro, anche quando fa riferimento a situazioni personali, riduce don Tonino a una dimensione privatistica. Anzi. Nel quotidiano incontro nel cimitero di Alessano sulla tomba del vescovo di Molfetta, Marcello scopre e condivide pezzi di vita e profezia di don Tonino e li consegna al lettore. Don Tonino era un convinto promotore della pratica del dialogo. A questo dialogo suo fratello Marcello non ha mai rinunciato ogni volta che la quotidianità o la straordinarietà di alcuni eventi della sua vita, e della Fondazione don Tonino Bello, lo hanno portato a cercare ancora il confronto con il fratello”, prosegue Zaccagnino. “Questa raccolta di interventi, riflessioni, lettere è e anche il modo per ringraziare Marcello, Trifone, le loro famiglie e l’Intera Fondazione don Tonino Bello per il lavoro fatto in tutti questi anni e che è importante non vada disperso soprattutto per la linea da tenere nel declinare al futuro la memoria di don Tonino”, conclude la direttrice di edizioni la meridiana.