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Armi alla polizia locale di Molfetta, contro anche Giovanni Infante, consigliere di Rifondazione
Giovanni Infante
26 agosto 2022

 MOLFETTA – Anche Giovanni Infante, consigliere comunale di Rifondazione comunista prende posizione contro la decisione di armare la polizia locale.

«Con tredici anni di ritardo si decide di procedere all'armamento della Polizia locale in attuazione del Regolamento del corpo di polizia Locale approvato con delibera del Consiglio comunale n. 78 del 14/12/2009.

Una discussa prassi messa in atto da molte amministrazioni comunali, dapprima al Nord ma successivamente estesasi anche in altre zone d’Italia sotto la spinta di pulsioni securitarie espresse dalla Lega e da amministrazioni di destra. 

Non crediamo che questa disposizione sia la panacea per sanare i problemi evidenziati da tanti anni di discutibile gestione del corpo di Polizia locale.

Nel corso di più lustri, molto ha inciso negativamente la mancanza di una stabile dirigenza che interpretasse il ruolo della Polizia locale al servizio del cittadino e non come attuazione di regole in modo autoritario e vessatorio per i comuni cittadini ed in modo blando per altri trasgressori seriali... Questo ha compromesso la credibilità delle Istituzioni.

Vorremmo che gli agenti stessero meno negli uffici, girassero per la città a piedi tra i cittadini e con i cittadini. Vorremmo che fossero i primi a segnalare agli enti comunali preposti ciò che c'è da fare in città per manutenzioni, pulizia e verde pubblico. 

Sarebbe utile dotare la Polizia urbana dello "Street control" per migliorare la viabilità urbana in certe strade resa impossibile da chi ha l’abitudine di parcheggiare in doppia fila essendo certo dell’impunita'.

Non vorremmo che si rinunciasse al ruolo “pedagogico“ della sanzione perché al potere politico locale non conviene inimicarsi quella fetta di cittadinanza che occasionalmente o per abitudine tende a violare le regole. 

Preferiremmo maggiori contravvenzioni comminate in città (di fronte a decine di violazioni e di tutti i tipi) piuttosto che quelle comminate con gli  autovelox piazzati sulla 16Bis soprattutto a guidatori che fruttano centinaia di migliaia di euro all’anno.

Vorremmo che gli operatori della Polizia locale fossero più recettivi nel sanzionare quei possessori di animali che non rispettano il decoro e l’igiene urbana non raccogliendo le deiezioni canine. Vorremmo che fossero più severi ed attenti verso chi non rispetta la raccolta porta a porta e a chi sporca la città.

Ora se ci aspettiamo dal corpo di Polizia municipale questi servizi alla comunità, davvero non riusciamo a capire quale vantaggio possa avere la cittadinanza con un corpo di Polizia urbano armato, se non quello non trascurabile di garantire un allungamento dell'orario di servizio e di vigilanza nelle ore serali e notturne.  Riteniamo questa decisione sbagliata, dannosa e inutile. Non solo perché non porta alcun vantaggio ai cittadini ma anche perché rischia di mettere in pericolo gli stessi operatori di polizia locale che non hanno la formazione di un carabiniere o di un poliziotto o la freddezza ed addestramento di una guardia giurata addestrata a fronteggiare anche situazioni gravi di potenziali conflitti a fuoco con rapinatori e malavitosi incalliti.

La città oggi appare insicura, disordinata con un livello molto basso di osservazione di regole da parte dei cittadini, con sacche di delinquenza ben radicate in alcune zone della città. Se c'è da fare pubblica sicurezza e repressione del crimine quel compito dovrebbe rimanere precipuamente affidato all’Arma dei Carabinieri. Non è possibile pensare di "sostituirli" fornendo un'arma agli agenti di Polizia locale. Esporrebbe anzi questi operatori al pericolo di essere preventivamente colpiti da delinquenti armati (e per questo senza scrupoli) oltre che al rischio di essere fatti oggetto di rapine con lo scopo di appropriarsi delle loro armi. 

Crediamo che sia più opportuno formare o meglio riformare il modo di essere Polizia municipale per ricucire un rapporto di fiducia,  da anni compromesso, con la cittadinanza. Da anni si blatera da parte della politica locale di agenti di quartiere, mai pervenuti. Ecco,  che sia il corpo di Polizia locale ad attuare autonomamente senza aspettare l’input della politica, sempre lenta a cogliere le necessità di cambiare il passo rispetto ad un servizio, una vera riorganizzazione del servizio che permetta il presidio di alcuni quartieri. A iniziare dalla zona centrale di piazza Vittorio Emanuele diventata zona franca per spaccio, piccola delinquenza e bulli di quartiere. Crediamo che i nostri operatori per far meglio il loro lavoro non abbiano bisogno di inutili armi ma di riconquistare la fiducia dei cittadini con il loro operato fattivo, in servizio della comunità e iniziando a far rispettare le regole. Quelle del commercio ad esempio che tutelino i commercianti onesti ed in regola e sanzionino chi occupa in modo illegale il suolo pubblico contando sull’omerta' e sulla pavidita’ di chi per ruolo dovrebbe far rispettare le regole e non lo fa. 

Tutti i soldi spesi per armi e dotazioni accessorie sarebbero forse stati utilizzati meglio mettendo in rete la video-sorveglianza pubblica e privata e creando una sala di controllo attiva anche nelle ore notturne e capace di allertare per tempo chi è per ruolo responsabile della pubblica sicurezza e cioè Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.

Queste considerazioni vogliono essere un piccolo contributo a una pubblica discussione su cui chiediamo che tutta la cittadinanza si esprima per evitare che l'amministrazione proceda in questa scelta sbagliata perché distrae dall'affrontare i veri nodi del problema.

Giovanni Infante

Consigliere comunale di Rifondazione comunista/Più di così

 

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