Approvato il progetto esecutivo della “Casa della musica” a Molfetta
Due milioni di euro per la ristrutturazione e il recupero conservativo dell'immobile comunale di Piazza delle erbe, da oltre trent'anni sede della Scuola Popolare di Musica “Antonin Dvorak”
MOLFETTA - “La cultura musicale è parte integrante della nostra città, anche grazie alla scuola di musica che don Salvatore Pappagallo ha fondato nel quartiere Catecombe e al livello dei suoi insegnanti che in quelle aule hanno formato una classe di giovani musicisti. Ma penso anche ai corsi di avviamento che si svolgono nelle scuole medie, un pezzo importante nella formazione degli adolescenti, alcuni dei quali poi scelgono, crescendo, di continuare a confrontarsi con il difficile e affascinante mondo della pratica musicale, che a Molfetta avrà presto una nuova casa”. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio comunica l’approvazione del progetto esecutivo che adesso potrà andare in gara d’appalto per la ristrutturazione e il recupero conservativo dell’immobile comunale di Piazza delle erbe, da oltre trent’anni sede della Scuola Popolare di Musica “Antonin Dvorak” (foto).
Il progetto, che ha un importo complessivo di 1.927.000, è stato avviato nel 2011 e finanziato attraverso i fondi europei del P.O. Fesr 2007-2013 con la misura dei ‘Piani integrati di sviluppo urbano di città medio-grandi’ della Regione Puglia e con i fondi delle Leggi di stabilità.
“Molfetta – continua il sindaco – avrà un contenitore polifunzionale dedicato alla cultura musicale che costituirà un elemento importante di riqualificazione del seicentesco Rione Catecombe, che ha un Comitato di quartiere molto attivo, e che intendiamo popolare con nuovi presidi pubblici”.
“Attualmente l’immobile che ospita la scuola di musica Dvorak è in evidente stato di degrado sia strutturale sia a livello di impianti. È inoltre parzialmente agibile a causa dei problemi relativi al solaio di copertura che hanno determinato la chiusura del secondo livello, che necessita di interventi di consolidamento”. Spiega l’assessore alle opere pubbliche Giovanni Abbattista.
Al primo piano, da progetto, saranno allocate le funzioni di tipo amministrativo (uffici, segreteria e presidenza) oltreché spazi destinati ad attività collettive per la didattica e l’auditorium. Al secondo piano ci saranno 9 aule di cui 6 accorpabili in 3 grandi aule, mediante pareti interne mobili.
“La progettazione – aggiunge Abbattista – ha tenuto conto sia degli aspetti legati al recupero e al restauro, sia soprattutto alla riqualificazione del sito. In generale il progetto, nello spirito di salvaguardare la storicità dell’immobile, sottoposto a vincolo paesaggistico, ha come linea guida il recupero totale degli spazi interni disponibili, poiché le strutture murarie portanti non consentono alcun spostamento o modifica dell’assetto architettonico. È questa anche la ragione – e lo spieghiamo al Comitato che ha sollevato una obiezione - che secondo i tecnici progettisti impedisce di allocare l'ingresso principale dell'edificio a Piazza delle Erbe. C'è un problema legato alla sicurezza e all’abbattimento delle barriere architettoniche e alle normative antincendio e per questo si è determinata l'esigenza di aprire l'ingresso da via Cifariello, mentre su piazza delle Erbe resterà comunque un accesso secondario”.
La relazione tecnica evidenzia l’impossibilità normativa di utilizzare il ristretto spazio dell’attuale vano scala di Piazza delle Erbe, né si è potuto prendere in considerazione l’idea di abbattere e rifare la struttura muraria del blocco scale, sia perché gli spazi disponibili sono limitati (il vano scale è “incastrato” tra due proprietà private confinanti e quindi non si sarebbe potuto “ampliare il vano”), sia perché un’ipotetica demolizione e ricostruzione della struttura, avrebbe causato un elevato rischio di lesioni ai limitrofi edifici privati, con possibili gravi ripercussioni. La soluzione progettuale adottata, allora, recupera funzionalmente l'esistente percorso pedonale di ingresso da Via Cifariello, sede del settore Welfare del Comune, adiacente a Piazza Minuto Pesce.
“Vogliamo però rassicurare il quartiere: questo non significa voler sottovalutare la valenza storica e la centralità di Piazza delle Erbe all’interno del rione Catecombe, che costituisce un ideale auditorium all’aperto e continuerà a essere interessata da eventi culturali, come le rassegne di cinema all'aperto che hanno animato la nostra estate con uno straordinario e inatteso successo”, spiega l'assessore alla cultura Betta Mongelli. “Intanto abbiamo avuto la disponibiltà della scuola Corrado Giaquinto per ospitare le lezioni di musica durante lo svolgimento dei lavori. E dopo la messa a bando del progetto, lo ricordo, parte la sfida più grande: quella della gestione. Organizzeremo a breve momenti di confronto con il quartiere, le scuole e le realtà musicali presenti in città per arrivare alla stesura di un bando che dia il giusto spazio a tutti i soggetti interessati all'utilizzo della nuova struttura, certamente a partire dalla storica scuola di musica che l'ha finora abitata e animata”.