REGGIO CALABRIA – 25.10.2005
Dopo l'omicidio del v. presidente della Regione Calabria, Francesco Fortugno (nella foto), la comunità calabrese ha deciso di mobilitarsi, chiedendo a tutti di diffondere notizie e appelli per chiedere una mano. L'invito è stato rivolto anche a “Quindici on line” che aderisce volentieri all'appello, convinta che l'informazione sia l'arma più efficace contro l'omertà e la disinformazione da parte di chi vuole che cali il silenzio su questi delitti, favorendo così la mafia.
Oltre a diffondere i comunicati, si chiede di contattare deputati o senatori di fare almeno un'interpellanza parlamentare al governo su una o più delle seguenti questioni:
- richiesta di un intervento ancora più incisivo su tutta la Calabria, per
restituirla al controllo dello stato e stroncare la catena di omicidi in
atto;
- richiesta di un intervento straordinario di prevenzione attraverso:
sostegni a cooperative e imprese di giovani che dimostrano di voler creare serie occasioni di lavoro, e maggiori risorse da destinare a servizi sociali
territoriali quasi inesistenti e comunque esigui per l'emergenza in atto;
- richiesta di chiarimenti su come stiano proseguendo gli interventi
straordinari e quali risultati stanno dando;
- richiesta di chiarificazione su come si intenda dare una risposta non
solo a quest'ultimo omicidio ma alla stragrande maggioranza di omicidi rimasti impuniti in Calabria.
Non ha importanza se siano già state fatte altre interpellanze su argomenti
analoghi da altri deputati o senatori. Chiedete che vengano fatte
ugualmente, magari con sfumature diverse, in modo da realizzare una forte pressione di molti deputati e senatori sul governo.
3. Organizzatevi ad essere presenti ad un momento importantissimo per noi in questo momento: il giorno 7 novembre prossimo faremo infatti una grande riflessione regionale, proprio nella Locride, su "Etica e Sviluppo
Locale". L'incontro era già stato programmato ma ora assume un significato ancora più grande. Saranno presenti tra gli altri anche il presidente Loiero, l'on. Luciano Violante, l'on. Franco Giordano e forse l'on. Grazia Sestini.
Ribadiremo che non è possibile creare sviluppo nella nostra regione senza
una chiara opzione etica. O si lavora per il bene comune o si rappresentano
interessi di parte: "non si può servire a due padroni" (Lc 16,13a).
L'invito è rivolto a tutti, anche a gente di altre regioni, ad essere presenti in massa e testimoniare alla mafia ed alla classe dirigente regionale la nostra mobilitazione e la nostra determinazione a non arrenderci.
Ecco il testo del documento inviato.
“Perché la Locride riviva!
E' stato ucciso il vice-presidente del Consiglio Regionale della Calabria.
22 omicidi nella Locride in 14 mesi, in un lembo di terra di appena 140.000 abitanti! Senza contare lo stillicidio quotidiano di violenze, intimidazioni, usura, tangenti, traffici, corruzione.
Quasi nessun omicida individuato e condannato. Un'impunità quasi generale. Non è per nulla consolante ricordare quante volte abbiamo inutilmente gridato l'allarme per una situazione che si stava deteriorando. Alla fine di settembre il nostro Vescovo chiedeva: la “società faccia di tutto per inseguire e colpire i malfattori, con ogni mezzo tecnico e scientifico, per poter arrestare i colpevoli”; noi ribadivamo che “il gregge è assediato da lupi resi impavidi dalla impunità. Il territorio è senza difesa”.
Gli spazi di legalità sono così ristretti che diventano veri e propri “interstizi”, a stento presidiati da persone eroiche che resistono malgrado tutto. Essere onesti in questo contesto diviene un'anomalia Nell'ambito economico la concorrenza e il libero esercizio d'impresa sono divenuti comportamenti eroici.
L'omicidio di Fortugno ha un valore simbolico ancora più inquietante: si è colpito uno dei tanti eletti per minacciare e ricattare la politica. Con la devolution bisogna occupare anche le Regioni. E la 'ndrangheta lo fa con la violenza, con l'intimidazione, colludendo con le consorterie di affari, entrando nella massoneria (cfr. “Relazione sullo Stato della Lotta alla Criminalità Organizzata in Calabria” della Commissione Parlamentare Antimafia approvata il 26 luglio del 2000).
In questi mesi si è visto che è possibile uccidere senza che nulla accada: si è ucciso in pieno giorno, si è ucciso ragazzi, si è ucciso donne, si è ucciso in una piazza gremita di gente e di bambini che giocavano...
Di fronte a tutto ciò come si fa a chiedere alla gente di collaborare?
Di fronte ad una normativa che non tutela più le vittime e che non assicura più la certezza della pena?
Di fronte ad un governo che non offre strumenti seri di deterrenza e prevenzione alla magistratura e alle forze dell'ordine?
Di fronte al trattamento deplorevole riservato ai testimoni di giustizia?
La gente percepisce l'impunità. Sa di non potersi fidare di nessuno.
Invitiamo dunque tutti a rifuggire dalle pregiudiziali ideologiche e, unendoci ad altre autorevoli voci di questi mesi, pretendiamo un intervento straordinario:
– chiediamo leggi speciali; non capiamo perché la morte dei Calabresi abbia meno valore di quella delle vittime del terrorismo;
– chiediamo organici specializzati e straordinari nelle procure, la presenza dei corpi speciali nella provincia di Reggio Calabria e in via straordinaria e fino a quando sarà necessario anche la presenza dell'esercito;
– chiediamo, in particolare, una presenza straordinaria della Guardia di Finanza: la 'ndrangheta potrebbe essere spazzata via in un sol colpo con l'indagine patrimoniale, bancaria e finanziaria; si abbia il coraggio di mettere le mani nell'interazione traffici - economia legale – fondi pubblici;
– chiediamo strumenti straordinari per il lavoro, aiuti per le imprese e le cooperative che nascono o che vogliono consolidarsi, per continuare a sottrarre i giovani all'influenza della mafia;
– chiediamo al Governo ancora più fondi per i servizi sociali (e non tagli come si paventava per il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali!) e alla Regione di attivare i Piani di Zona: solo così potremo evitare che la devianza non alimenti la 'ndrangheta.
Infine è necessaria e improrogabile un'efficace riforma etica e morale della politica e del mondo amministrativo: i partiti debbono rifiutare persone e sostegni, discussi o discutibili. Per tale ragione riteniamo che, già a partire dalle nomine e dell'organizzazione strutturale della Regione, non ci si
possa permettere il lusso di una rappresentanza che esprima solo poteri forti e interessi particolaristici.
Abbiamo invece bisogno di persone di grande competenza, di indiscussa levatura morale, ineccepibili per il loro orientamento al bene comune.
Avevamo già fissato per giorno 7 novembre una grande riflessione regionale, proprio nella Locride, su “Etica e Sviluppo Locale”. L'appuntamento ora assume ancora di più un significato tutto particolare.
Saranno presenti tra gli altri anche il presidente Loiero, l'on. Luciano Violante, l'on. Franco Giordano e l'on. Grazia Sestini. Ribadiremo che non è possibile creare sviluppo nella nostra regione senza una potente carica etica. O si lavora per il bene comune o si rappresentano interessi di parte: “non si può servire a due padroni” (Lc 16,13a).
Ecco il comunicato del Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, padre GianCarlo Maria Bregantini
Lacrime e coraggio
Proprio mentre la Diocesi tutta, in una serata memorabile per partecipazione e luce, celebrava l'inizio del suo Congresso eucaristico diocesano segno di riconciliazione nel sangue del Cristo “versato per amore” in luoghi dove tanto sangue è stato versato, è giunta la notizia della barbara uccisione dell'On. Francesco Fortugno, il cui sangue si aggiunge al tanto sangue già sparso in questa terra.
1. - La tragedia che ha colpito questa famiglia, cui va la nostra affettuosissima solidarietà per lo spessore umano e politico del loro congiunto, unito ad una preziosa amabilità umana, è di una valenza negativa enorme. E' paragonabile, per la Locride, ai più gravi delitti della mafia in Sicilia. Esprimiamo perciò subito una netta, ferma, implacabile condanna per chi ha eseguito il delitto e per chi lo ha comandato.
Un delitto che può essere letto così:
* La 'ndrangheta vuole dominare e sottomettere la politica, perché sia strumento docile e succube ai suoi enormi interessi economici.
* La 'ndrangheta cerca perciò di spezzare i legami tra la gente e la classe politica, per ricondurli a sé, perché solo così possa meglio dominare e piegare entrambi.
* La 'ndrangheta lancia nel contempo a tutti noi un macabro messaggio di umiliazione sociale, per intimorire e paralizzare ogni altra azione di bene e di sviluppo.
2. - Se questa è la realtà proprio questo orribile fatto ci spinge a REAGIRE, operando precise scelte coraggiose:
* Ridare speranza, raccogliendo la forte indignazione che sale al cielo dal cuore ferito di tutti gli uomini e donne di buona volontà.
* accrescere la stima per la vita e l'impegno della classe politica, chiedendo ad essa di star vicino alla gente, ascoltare, capire, intrecciarsi con le loro attese e speranze.
* attuare una forte, vasta e decisa purificazione etica, in tutti gli ambienti.
3. - Di fronte a tutto questo, ci impegniamo a quelle tre scelte che già il santo Vescovo don Tonino Bello aveva attuato ed indicato, cioè annunciare, denunciare, rinunciare:
* mantenere vigili le coscienze, di fronte ad ogni male, anche piccolo, chiedendo a tutti, sacerdoti e laici, di essere coraggiosi e consequenziali anche fino al martirio;
* pregare sempre di più, specie davanti all'Eucarestia, in un'adorazione che abitui ed alleni tutti noi, specie i giovani, ad adorare solo e soltanto la grandezza di Dio, senza mai piegare il capo di fronte al male e di fronte agli altri idoli, per non essere succubi dei prepotenti e così trasformare la notte del dolore in luce pasquale;
* digiunare per la conversione dei delinquenti. Non sembri fuori luogo questa proposta. Ma è la più efficace forma di non-violenza, che da sempre le coscienze coraggiose hanno attuato, per risvegliare le coscienze dei deboli, allenandoci così ad un'etica di speranza e di coraggio.
4. - Ma nello stesso tempo, è necessario che lo Stato, cioè la coscienza di chi ci guida e ci governa prenda seriamente a cuore il CASO CALABRIA, che finora è stato non solo sottovalutato ma soprattutto dimenticato.
Occorrono indagini più intelligenti ed organizzate, per scovare assolutamente i colpevoli ed assicurarli alla giustizia e alla gogna di tutti. Chi fa il male deve essere umiliato nel suo falso “onore” perché ritrovi la forza di cambiare.
Se occorre la zona deve essere militarizzata, perché i colpevoli sentano la forza dello Stato.
La Guardia di Finanza deve poter seguire, con tutti i mezzi più raffinati e moderni, il crescere dei circuiti economici, come gli appalti, le costruzioni, i giri del denaro, l'arroganza dell'usura, il gioco interessato e spesso miope delle banche...
E' il denaro che interessa alla 'ndrangheta.
E perciò. oltre alla purificazione etica, occorre una forte purificazione economica.
5. - Infine, facciamo appello alla giustizia di Dio, giustizia certa, che insegue con determinazione i passi, tristissimi, degli uccisori e di chi ha ordinato questo infame delitto, chiarissimo per le sue palesi modalità mafiose.
Chi ha fatto il male, dice la Bibbia, lo paga sempre. Sempre!
Ne siamo certi e lo diciamo pubblicamente, perché si fermi questa catena assurda di violazione della sacralità della vita umana.
Con lacrime amare, annunciamo ancora la bellezza della vita con rigenerato coraggio, dono dello Spirito che sempre ci consola e tutto sa rinnovare, perché con il lavoro e le imprese, anche la faccia della Locride, così insanguinata, eppure così bella, cammini fiduciosa sulle strade del coraggio nel suo futuro”.