Angela Panunzio: il sindaco Minervini paternalista? No, una guida per tutti
Dopo qualche settimana di rodaggio il nuovo assessore al Comune di Molfetta, Angela Panunzio, 42 anni, avvocato, consulente assicurativo nel settore sanitario (in passato ha ricoperto il ruolo di assistente del presidente Vincenzo Ciccolella, dell’omonima società florovivaistica), ha deciso di rilasciare la prima intervista e lo ha fatto in esclusiva con “Quindici”. Ricordiamo le deleghe assegnate dal sindaco Tommaso Minervini alla dott.ssa Panunzio: politiche giovanili, pari opportunità, vivibilità e tempi della città, benessere animali e comunità estere. Angela Panunzio, è entrata nell’amministrazione di destracentro in rappresentanza del gruppo Schittulli che fa capo a “Molfetta per la Puglia” di Enzo Spadavecchia. Da dove nasce questo impegno in politica? Quali motivazioni? «L’impegno nasce in un momento in cui mi sto rimettendo in gioco. Mi sono avvicinata al mondo della politica, ma solo come collaboratrice nell’organizzazione degli eventi in occasione della campagna elettorale di Loredana Lezoche. Diversi mesi dopo ho avuto l’opportunità di ricevere un invito a ricoprire la carica di assessore per il Comune e ho potuto fare quello che io definisco un “salto”». Le sue deleghe sono importanti: politiche giovanili, pari opportunità, benessere degli animali, comunità estere e la “famosa” vivibilità e tempi della città, che ancora oggi non siamo riusciti a decifrare e che anche il suo predecessore ha avuto difficoltà ad inquadrare concretamente. Ci spiega i suoi progetti per ognuna di queste deleghe e soprattutto per l’ultima misteriosa vivibilità? «Per quanto riguarda le politiche giovanili mi sto concentrando sui progetti Erasmus promossi dall’associazione InCo. Ci sono altri progetti in cantiere che mi impegnerò a portare avanti. Il mio impegno per l’assessorato alle Comunità estere, invece, riguarda principalmente i giovani talenti molfettesi sparsi nel mondo. Fino a questo momento non c’è ancora stato un evento che abbia radunato le giovani menti approdate all’estero e il mio lavoro va in questa direzione. Imminente è il regolamento per le pari opportunità, che andrà discusso in uno dei prossimi consigli comunali e che porterà alla formazione dell’apposita commissione, ma oltre a questo bollono varie iniziative in pentola: è prossima a Molfetta l’apertura del Centro antiviolenza, grazie anche all’assidua presenza della Consulta Femminile, cui mi interesso personalmente. Tra le mie deleghe c’è anche il benessere degli animali, che io amo molto, in particolare i gatti e i cani. Sebbene a Molfetta ci siano numerose associazioni di volontariato, alcune strutturate, altre dislocate sul territorio, le criticità sono ancora tante e vanno gestite in maniera adeguata. Fino ad ora mi sono capitate situazioni attinenti alle quattro deleghe già elencate, ma non mi è ancora capitata una situazione che riguardasse i tempi e la vivibilità della città. Delega che, personalmente, ritengo possa avere le sfaccettature più svariate, dalla regolamentazione degli orari di inizio di viabilità pubblica agli orari di apertura del mercato cittadino. Me ne occuperò strada facendo». Come si pone nel confronto con gli altri suoi colleghi di giunta e come si coordina? «Con i colleghi ho un ottimo rapporto. Tra di noi c’è collaborazione e in questa fase iniziale non ho riscontrato criticità. Sono tutti molto disponibili al dialogo e al confronto». Le politiche giovanili sono molto importanti in una città che ha un forte tasso di emigrazione e scarse occasioni di lavoro. Crede che il Comune possa fare qualcosa per invertire la tendenza? «Sto puntando molto sui progetti di scambi interculturali, coinvolgendo gli istituti molfettesi e gli stessi ragazzi stranieri che collaborano con le scuole del territorio. È in fieri un corso di lingua straniera accessibile agli studenti in maniera gratuita. Punto all’organizzazione di più eventi possibili, che possano catturare l’attenzione della gioventù: nell’ambito sportivo c’è stato di recente il Trofeo del Sole, che ha portato nella nostra città anche studenti di istituti delle zone limitrofe. La valorizzazione della Cittadella degli Artisti è un passo importante in questa direzione: è una struttura moderna che presenta un ampio teatro e una sala computer dotata di tecnologie avanzate. Più in là si potrebbe pensare ad attrezzare maggiormente anche altri istituti, ma non dimentichiamo gli spazi cittadini come i teatri di cui sono dotate scuole e parrocchie, di cui a Molfetta c’è disponibilità. In attesa che si possa realizzare l’atteso teatro cittadino che si attende da anni». Meno complesso il lavoro per le pari opportunità, in una città che nel recente passato ha puntato soprattutto a valorizzare le donne, fino ad eleggerne una come sindaco (Paola Natalicchio). Lei che ne pensa? «A mio parere sono stati fatti grandi passi in avanti per l’emancipazione femminile. Il tutto verrà confermato dall’introduzione del Centro antiviolenza cui ho già accennato prima. Ma la Consulta Femminile funge da apripista per numerosi eventi, ancora work in progress (quattro mesi non bastano per stilare un programma completo e dettagliato) soprattutto in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, fissata dall’Onu per il 25 novembre. Vi anticipo un evento sul tema previsto presso la Cittadella degli Artisti per il 22 novembre». Benessere degli animali, anche questa è una delega generica e forse un po’ strumentale per accontentare gli animalisti. Si sente una sorta di Brambilla in sedicesimo? «Non mi sento una Brambilla in sedicesimo. Le problematiche legate agli animali ci sono e ho il proposito di gestirle al meglio. Intendo regolamentare la distribuzione selvaggia di cibo per strada, specie ai gatti, i quali intendo anche accorpare in un gattile per dare sistemazione alle colonie feline sparse in città. Altra questione quella dei cani randagi, presenti specialmente nella zona industriale, cui sarebbe opportuno dare una sistemazione in canile. La prossima settimana verrà istituito un tavolo tecnico con l’ASL per via delle segnalazioni che stiamo ricevendo da parte dei gattari e dei cittadini che lamentano inciviltà. Non è una delega facile, ma non è assolutamente superflua». Molto concreto vediamo il lavoro sul fronte delle comunità estere, dove esiste la valida Associazione dei Molfettesi nel mondo che dopo 37 anni di esperienza può già indicare le linee guida di questo percorso. Che ne pensa? «L’associazione “Molfettesi nel mondo” è una bella realtà che svolge da anni un ottimo lavoro. Ciò che manca è una rete, cui ho accennato prima, che attiri giovani talenti cui va dato risalto, anche solo in un network. Mi sto impegnando per radunare i giovani, ho già buttato giù una lista di nominativi e attivato tutti i canali possibili per raggiungere anche coloro che non conosco personalmente». Come vede il sindaco Minervini? Paternalista (essendo un “esperto” politico), severo, collaborativo, autoritario? «Molto collaborativo, mi trovo bene con lui. Non lo definirei né severo né autoritario, né tantomeno paternalistico, semplicemente sa molto più di noi, perché ha più esperienza nel campo politico e ci guida aiutandoci a riflettere». Per quanto concerne le delibere? «Sino ad adesso ne ho fatte due o tre, con il supporto tecnico del personale comunale come Enza Cocozza per le politiche giovanili e il benessere degli animali e Angela Porta per le restanti deleghe». Qual è la maggiore difficoltà che ha riscontrato nel passaggio dalla teoria alla prassi? «La difficoltà più grande è capire i meccanismi prettamente amministrativi del Comune: ad esempio come nasce un provvedimento amministrativo, qual è l’iter processuale da seguire. Queste sono tutte faccende da apprendere sul campo, perché per quanto ci si possa informare leggendo, la pratica è tutt’altra cosa». © Riproduzione riservata