Anche Molfetta con Barletta, Andria e Trani nel patto sulla legalità
Vertice con il prefetto Blonda nella sala consiliare per garantire la sicurezza
"La funzione di questo Accordo, assolutamente ossequioso dell'ordinamento giuridico, non è altro che quella di promuovere le sinergie istituzionali sul territorio". Con questa frase il Prefetto Blonda ha chiuso, nella Sala consiliare di Molfetta, il primo incontro sull'Accordo di legalità e sicurezza sottoscritto dai sindaci delle città di Molfetta, Barletta, Andria e Trani.
Un Patto di sicurezza per concentrare le forze dei quattro Comuni del Nord-Barese a tutela del territorio e a protezione dei cittadini. Parola d'ordine "collaborazione", tra centro e periferia e tra i diversi organi dello Stato: forze dell'ordine, Polizia municipale e singole amministrazioni.
"E' necessario un profondo controllo di merci, capitali e uomini" - ha auspicato Tommaso Minervini. "La nostra città deve affrontare le problematiche dell'immigrazione; tra poco dovrà occuparsi del reinserimento nel tessuto sociale degli uomini colpiti dalle operazioni "Reset" e affini. In più, a breve cadrà sulla realtà locale una pioggia di milioni di euro e ciò ci costringerà a tenere aperti gli occhi sul loro impiego".
Dopo l'elenco di cose fatte e prossime da fare snocciolato dai tre Primi cittadini (era assente il sindaco di Andria), il Prefetto ha provato ha dare risposta al quesito essenziale: "Chi fa che cosa?". "E' acclarato che il solo "Comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica" è insufficiente a coprire l'intera Provincia. Il primo passo, quindi, per dare operatività al Patto, dovrà essere la creazione di un "Comitato permanente per la promozione ed il controllo dell'Accordo", costituito da un assessore competente per Comune, un rappresentante del Prefetto, i rappresentanti delle forze dell'ordine locali ed il Comandante della Polizia municipale".
Quanto alle iniziative concrete Blonda ha annunciato che sono già disponibili le risorse di denaro per la formazione di un corpo di "Vigili di quartiere". E per tranquillizzare il Colonnello Alineri, preoccupato dal risveglio degli appetiti della criminalità organizzata in vista dell'arrivo nel nostro territorio di ingenti quantità di mezzi finanziari, il Prefetto ha ricordato che tra le finalità dell'Accordo v'è anche quella di monitorare gli appalti pubblici per scongiurare intromissioni malavitose nella costruzione delle grandi opere. "Il tutto, ovviamente, da fare senza sganciarsi dal "Comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica, che resta il referente primo a livello superiore" - ha proseguito. "Ogni Comune dovrà redigere una "mappa del crimine" che eviterà la dispersione di uomini lungo il territorio e dovrà accordarsi con gli altri sul metodo di lavoro".
Una lodevole dichiarazione di intenti che speriamo trovi al più presto attuazione nel concreto. Ma come mai Bisceglie non figura tra gli stipulanti?
Eugenio Tatulli