Anche Bertinotti e Marini si oppongono ai cumulanti
Fermo no ai “doppi incarichi” da parte dei Presidenti di Camera e Senato. Azzollini molto presto potrebbe essere chiamato a scegliere
MOLFETTA - I Presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini (nella foto), hanno diffuso, nella serata di ieri, una nota ufficiale con la quale prendono posizione contro i cosiddetti cumulanti, cioè i parlamentari che rivestono anche altre cariche elettive e che percepiscono, per questo, due o più considerevoli indennità.
La nota giunge a seguito dell'inchiesta pubblicata dal quotidiano La Repubblica, a firma del bravo giornalista Antonello Caporale, che ha denunciato molti casi di parlamentari che sono anche, contemporaneamente, consiglieri regionali, assessori o sindaci di Comuni importanti.
E' superfluo evidenziare come questa questione interessi direttamente anche la nostra città che, solo quarantotto ore fa, ha deciso di affidare le sue sorti ad un senatore in carica, Antonio Azzollini.
I presidenti di Camera e Senato affermano senza mezzi termini che “tale fenomeno (quello dei doppi incarichi ndr), oltre a contraddire un'esigenza di rispetto sostanziale delle regole, incide altresì negativamente sul corretto e pieno assolvimento delle cariche ricoperte e, quindi, sulla stessa funzionalità delle relative istituzioni, e può comportare un cumulo di emolumenti del tutto ingiustificato, tanto più inopportuno nell'attuale congiuntura economica del Paese”.
Dunque la seconda e la terza carica dello Stato biasimano senza mezzi termini chi svolge più funzioni e percepisce, per questo, ricche indennità. Ma i due massimi esponenti delle Istituzioni evidenziano anche un altro importante aspetto e cioè l'impossibilità oggettiva di svolgere con serietà e costanza due incarichi delicati ed impegnativi, richiamando, in tal senso, il principio contenuto nell'art. 54, secondo comma, della Costituzione che recita “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore” ed a tal proposito invitano i parlamentari che versino in tali condizioni ad assumere “comportamenti coerenti con la dignità stessa della funzione parlamentare”.
Ma Franco Marini e Fausto Bertinotti vanno anche oltre e sottolineano con forza la necessità che, anche “al di là delle procedure espressamente previste dai Regolamenti parlamentari per tali circostanze, le eventuali incompatibilità in cui versino senatori e deputati vengano rimosse con la massima sollecitudine”.
Insomma, presto (ben prima di quanto si potesse immaginare fino a qualche giorno fa) il sen. Azzollini potrebbe essere chiamato a scegliere tra il suo incarico di parlamentare e quello di sindaco della città.
Noi ribadiamo quanto già espresso: Molfetta attraversa una fase estremamente delicata del suo sviluppo ed ha bisogno di un sindaco che possa garantire una presenza costante ed assidua, non potendosi concedere il lusso di avere un primo cittadino cumulante che si dedichi ai suoi problemi solo nei week-end o nei ritagli di tempo. Il sen. Azzollini, che ha ottenuto la fiducia dei cittadini, ha il dovere (etico, prima che giuridico) di scegliere, e se davvero, come ha detto in campagna elettorale, “ama Molfetta” rinunci al suo scranno a Palazzo Madama. Ma lo faccia presto. La città non può aspettare.
Pubblichiamo qui sotto integralmente la nota congiunta diffusa nel pomeriggio dal Presidente del Senato, sen. Franco Marini, e dal Presidente della Camera dei Deputati, on. Fausto Bertinotti, che sentiamo di condividere in pieno.
Cariche incompatibili con il mandato parlamentare: comunicato dei Presidenti del Senato e della Camera
Il Presidente del Senato della Repubblica, Franco Marini, ed il Presidente della Camera dei deputati, Fausto Bertinotti, sentitisi questo pomeriggio, hanno convenuto che l'assunzione o il mantenimento da parte dei membri delle Camere di cariche o funzioni incompatibili con il loro mandato richiedono, anche per le conseguenze che tali situazioni producono nel rapporto tra istituzioni democratiche e opinione pubblica, una rigorosa valutazione e l'adozione di comportamenti coerenti con la dignità stessa della funzione parlamentare.
Pertanto, al di là delle procedure espressamente previste dai Regolamenti parlamentari per tali circostanze e dei relativi termini di svolgimento, va con forza sottolineata la necessità che le eventuali incompatibilità in cui versino senatori e deputati vengano rimosse con la massima sollecitudine.
Non è infatti ammissibile il protrarsi di situazioni che la Costituzione o le leggi qualificano come tra loro incompatibili. Tale fenomeno, oltre a contraddire un'esigenza di rispetto sostanziale delle regole, incide altresì negativamente sul corretto e pieno assolvimento delle cariche ricoperte e, quindi, sulla stessa funzionalità delle relative istituzioni, e può comportare un cumulo di emolumenti del tutto ingiustificato, tanto più inopportuno nell'attuale congiuntura economica del Paese.
Richiamando il principio contenuto nell'articolo 54, secondo comma, della Costituzione secondo il quale "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore", i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati hanno rilevato l'assoluta necessità che i parlamentari che ricoprano cariche espressamente dichiarate, dalla Costituzione o dalle leggi, incompatibili con il mandato parlamentare provvedano responsabilmente a rimuovere senza indugio tali situazioni.