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Alle porte la calda estate molfettese: spiagge in primo piano
15 giugno 2006

Precoce rispetto agli anni passati, l'estate s'è fatta sentire imperiosamente fin dalla metà di maggio, portando con sè l'attesa ondata di bagnanti che si è riversata sulle storiche spiagge molfettesi. Con l'estate arriva anche, puntuale, l'analisi di Quindici dello stato delle spiagge libere più frequentate della città; e mentre Torre Gavetone beneficia dell'intervento del locale circolo di Legambiente con l'annuale operazione “Spiagge pulite”, abbiamo deciso di valutare la Prima cala e la spiaggia con essa confinante, vicino l'ex Bussola. Prima riflessione: a saperlo prima ci saremmo dotati di scarponi da trekking! E' stupefacente come una cosiddetta spiaggia sia dotata di zone impervie e pericoli di ogni genere e, nonostante questo, essere comunque altamente frequentata. Avventurandoci fra ciottoli instabili, punte aguzze di vecchi mattoni, erbacce poco rassicuranti, abbiamo esplorato la dimensione spiaggia libera molfettese, realtà che ci ha lasciato non poche perplessità. Supponendo di voler superare la questione ciottoli e accettando l'idea di dover usare la massima cautela in ogni singolo passo per scansare tappi di bottiglia arrugginiti, pezzi di fili elettrici, mozziconi di sigaretta e quant'altro, ancora ci sfugge il perché debbano essere lasciate accessibili alcune zone decisamente pericolose: cancellate metalliche completamente arrugginite, vecchi carrelli e persiane abbandonati chissà da chi in atri non custoditi. L'impressione è stata confermata anche dai bagnanti di queste timide prime giornate di mare, che, del resto, hanno anche confermato un miglioramento nel corso di stagione. Proseguendo verso la prima cala ci si imbatte nel poco rassicurante, ma necessario, avviso che dichiara :”Balneazione non sicura per mancanza di apposito servizio di salvataggio”. Sempre affollatissima, la Prima Cala non accenna a calare in popolarità: famiglie intere, coppie e nutriti gruppi di giovani che trascorrono roventi mattinate e persino intere giornate in riva al mare. E' un continuo via vai che si ripercuote sul traffico della zona, tra pedoni amanti dell'avventura e ardimentosi piloti dediti al parcheggio selvaggio: transitare nei paraggi è assolutamente proibitivo, soprattutto di domenica mattina. Naturalmente,la lamentela più diffusa riguarda la ricerca del posto, in quanto il più delle volte ci si deve accontentare di deludenti terreni di conquista che a malapena permettono di stendere l'asciugamano. Ma si sa, l'homo balnearis, sprezzante di pericolo e fatica, ama lanciarsi alla conquista del suo personale metro quadrato di roccia, armato di ombrellone e crema solare, per godersi il meritato, ma sudatissimo, riposo.
Autore: Alessia Ragno
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