Allarme per i tagli della finanziaria che colpiscono anche la Soprintendenza di Matera
MATERA – 9.11.2005
La legge finanziaria ha previsto tagli del 5% sulla spesa pubblica. Ecco perché il governo ha varato un decreto di soppressione della Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropolgico della Basilica, che verrebbe accorpata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio della Basilicata, con sede a Potenza. (Nella foto, Palazzo Lanfranchi a Matera).
A questa decisione hanno reagito i dipendenti, con una lettera aperta inviata a parlamentari, presidente della Regione, presidenti delle province, consiglieri regionali, sindaci, partiti politici e sindacati della Basilicata.
“Il ministero per i Beni e le Attività Culturali, guidato dall'on. Rocco Bottiglione – dice la lettera -, si accinge a varare un ulteriore assetto organizzativo che, nel quadro della riduzione dell'organico del 5% sancita dalla legge fmanziaria per il 2005 individua la sede della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico della Basilicata con sede a Matera, quale Ufficio dirigenziale da tagliare mediante l'accorpamento, in un'unica sede dirigenziale, con la Soprintendenza per i Beni Arcbitettonici e per il Paesaggio con sede a Potenza.
Perché la scelta di cancellare Matera come sede di ufficio dirigenziale che nel settore dei Beni Culturali fin dalla sua istituzione nel lontano 1971 è stato faro ed approdo insostituibile non solo nel campo della tutela quanto per il contributo per lo sviluppo dell'arte, della cultura, delle attività culturali e la valorizzazione anche economica "del prodotto culturale" del territorio?
La logica con la quale la nuova impostazione organizzativa nata nel 2004 con il D.P.R.173 il D.M. 24. settembre e via via proseguita con ulteriori provvedimenti, ha mostrato evidenti segni di incoerenza, moltiplicando come i pani e i pesci nuove soprintendenze quale ricompensa a quei territori-collegi elettorali particolarmente generosi. Salvo poi, come nel nostro caso, praticare un intervento di chirurgia amministrativa per ripristinare presunti equilibri economico finanziario.
Si passa cosi la spugna sulla storia di una realtà, lunga e consolidata, costruita anno dopo anno grazie al pregevole impegno di tutti coloro che hanno offerto il proprio contributo di passione professionale per il proprio lavoro sul territorio. difficile ma ricco (patrimonio Unesco), attenti custodi dei propri tesori. tutelati e valorizzati con competenza, per affermare e rinsaldare una stagione di neocentralismo regionale.
Per tali ragioni, noi dipendenti respingiamo con fermezza tale proposito, facendo appello ad un autorevole vostro intervento, fermo ed immediato, affinché l'ordita trama che vede ulteriormente arretrare Matera su posizioni marginali, non sia mortificazione ulteriore che si aggiunge oggi sulla intera collettività già abbattuta da altre emergenze produttive”.