Allarme cooperative, il Comune batte cassa: vuoi il diritto di proprietà, paga
Chiede conguagli sui prezzi dei suoli dei piani 167 e Zona artigianale del passato
Pagamenti (tra 4 e 10mila euro ad appartamento) imposti a tempo di record: entro il 31 ottobre di quest'anno. Costituita una task-force comunale (agli impiegati interessati andrà l'1,5% delle entrate) e una campagna pubblicitaria a pagamento. L'opposizione attacca: conguagli illegittimi, onerosi e senza dilazioni
Dopo il recupero dell'evasione sulla tassa rifiuti e l'Ici, è forse l'ultimo “pozzo” per le amministrazioni comunali con cui rimpinguare le proprie casse, rese sempre più misere dai tagli del governo centrale. Si tratta delle indennità per l'eliminazione dei vincoli per le cooperative assegnatarie dei suoli nell'ambito dei piani “167” del 1972, 1983 e per le aziende insediate nella Zona artigianale.
Il diritto di superficie impone dopo 99 anni il rinnovo della convenzione col pagamento della somma pari all'importo originario rivalutato agli indici Istat, altrimenti il Comune pagando un indennizzo acquisisce l'immobile. Il diritto di proprietà invece, vale a dire coloro che hanno costruito su propri suoli, fissa dei vincoli alla vendita: cessione dell'alloggio dopo 10 anni ad un acquirente con i requisiti di socio di cooperativa ad un prezzo fissato dal Comune, vincoli che si esauriscono dopo trent'anni dal rilascio della licenza d'abitabilità.
In pratica, versando al Comune l'indennità (differenza tra il valore del suolo valutato all'attualità ridotto del 40% e quanto versato all'assegnazione aggiornato agli indici Istat), si potrà acquisire la piena proprietà senza più vincoli. Comunque per tutti ci sarà da saldare un vecchio conto.
Salvo conguaglio
I suoli furono reperiti mediante occupazione d'urgenza e assegnati ai beneficiari ad un prezzo provvisorio, perciò nella convenzione fu inserita la dicitura “salvo conguaglio”. In pratica gli assegnatari s'impegnavano, a semplice richiesta del Comune, a corrispondere il conguaglio del prezzo definitivo dei suoli, determinato alla fine dell'iter dell'esproprio. Un iter che si è protratto per decenni, sia perché alcuni proprietari dei terreni, almeno i più avveduti, ricorsero alle carte bollate contestando il prezzo d'esproprio, sia perché le varie amministrazioni (Percoco, Finocchiaro e de Cosmo) non perfezionarono i decreti d'esproprio entro i cinque anni dall'occupazione d'urgenza.
Quindi i ricorrenti hanno contestato sia il prezzo, sia l'illegittimità dell'occupazione d'urgenza, con tutto quello che significa in termini di interessi e spese legali. Dai primi anni '90 in poi, il Comune con alcune transazioni, ha risolto molte pendenze sborsando decine di miliardi di vecchie lire, iscritti nei vari bilanci sotto la voce “debiti fuori bilancio”. Insomma, un pasticcio che si è scaricato nelle ultime due amministrazioni, perché, per coprire i debiti fuori bilancio, sono stati contratti dei mutui, rosicchiando ancor di più le casse comunali.
In pratica, le nuove generazioni rischiano di pagare errori, mancanze e scarsa lungimiranza di amministratori del passato, quantomeno poco avveduti.
Ma non è detto che la cosa non abbia un seguito. Infatti, il Comune ha l'obbligo di trasmettere alla Corte dei Conti tutte le delibere riguardanti i debiti fuori bilancio per la valutazione di eventuali danni patrimoniali e l'individuazione dei soggetti responsabili. E' indubbio che le somme devono essere recuperate, così come prevede la legge, e il tutto non può essere scaricato sulla fiscalità generale.
Per il Comune, per effetto della clausola “salvo conguaglio”, tutti coloro che su quei terreni hanno realizzato manufatti in regime di Edilizia residenziale pubblica saranno obbligati a saldare il conto.
Quest'estate il Comune ha comunicato l'iniziativa agli interessati con una lettera dai toni perentori, accolta da molti come un invito quasi intimidatorio ad affrettarsi a mettere mano al portafogli. Alcuni si sono rivolti al Sunia che si è fatto interprete delle loro preoccupazioni. “Abbiamo chiesto al sindaco - ha dichiarato a “Quindici” il segretario cittadino del Sunia, Gaetano Cataldo - una negoziazione dei tempi per capire i termini della questione e permettere ai cittadini di valutare con serenità e consapevolezza ogni decisione, senza l'assillo di una scadenza troppa ravvicinata, anche perché la casistica delle posizioni delle varie cooperative è talmente ampia che necessitano approfondimenti sia tecnici che giuridici. Il sindaco, pur assicurando un tavolo di confronto con il Sunia e i cittadini, ci ha fatto capire però che non intende però rivedere la scadenza del 31 ottobre prossimo”.
La Proposta del Comune
Riepilogando, le questioni sono due: il saldo del prezzo di acquisizione dei suoli cui tutti devono sottostare e l'opportunità per l'eliminazione dei vincoli suddetti, cui si può aderire o meno. Le due cose però non sono distinte. Perché nel calcolo dell'indennità per l'eliminazione dei vincoli, uno dei parametri è proprio il prezzo finale d'esproprio, quindi la cifra determinata contiene già il conguaglio sul prezzo dei suoli su cui si è costruito.
Il Comune in esecuzione della legge n. 448/98 ha elaborato una proposta per chiudere entrambe le questioni. In pratica, chi aderirà alla proposta entro il 31 ottobre 2004 versando un acconto del 50% e il saldo con massimo tre rate semestrali, beneficerà della riduzione del 60% per il 1° Piano di Zona 167 (Comprensorio di Levante, Ponente e Mezzogiorno), del 20% per il 2° Piano di Zona (zona di mezzogiorno, provinciale per Terlizzi) e del 30% per le aziende insediate nella Zona Artigianale. Si potrà aderire anche singolarmente in relazione ai millesimi di proprietà dello stabile.
Gli uffici comunali hanno elaborato tabelle e importi per ogni zona e per ogni stabile, poiché gli indici di fabbricabilità sono stati diversi, evidenziando due tabelle: una relativa al conguaglio sul prezzo delle aree su cui si è costruito e un'altra comprendente la cifra della proposta per chiudere entrambe le questioni.
Con questa iniziativa il Comune potrebbe recuperare oltre 9,5 milioni di euro, dipenderà da quanti aderiranno, e chi non ne vorrà sapere, sarà comunque chiamato a saldare il conto sul costo dei suoli conservando inoltre tutti i vincoli. Secondo alcune stime, mediamente la somma si complessiva si aggirerebbe tra i 4 e i 6mila euro per appartamento (e in alcuni casi si arriva fino a 10mila). Cifre che per alcuni potranno essere sopportabili, ma per altri, soprattutto chi ha costruito nella 167 del '92 e che oggi si trova avanti negli anni e magari con il solo il reddito di pensione possono essere un grosso problema.
Entrate straordinarie per alcuni dipendenti comunali
Per la giunta comunale il lavoro fatto e quello previsto dagli impiegati che lavoreranno su questa materia comporta un ampliamento dei servizi dei vari uffici, quindi il tutto è stato racchiuso in un progetto speciale, disciplinato dal contratto di lavoro. Questo gruppo di lavoro composto da 19 impiegati di vari uffici (Territorio, Ragioneria, Archivio e Contratti) alla fine si dividerà, a vario titolo, l'1,5% dell'introito che sarà effettivamente realizzato dal Comune.
Inoltre la Giunta ha provveduto a varare un piano informativo-comunicazionale, per una campagna pubblicitaria che dovrebbe convincere i diretti interessati e i cittadini in genere della convenienza e della bontà della proposta. Perciò l'amministrazione comunale in fretta e furia ha reperito un'azienda specializzata del settore, attraverso un bando la cui pubblicizzazione affidata a qualche giornale, al sito del Comune e all'Albo Pretorio per appena 15 giorni dal 30 giugno al 15 luglio. Troppo poco per rendere noto il bando stesso. Ma è notorio il difetto di comunicazione del Comune e la sua incapacità in merito.
E così alla gara ha partecipato un unico concorrente che si è aggiudicato l'appalto per 37.575,00 euro oltre l'Iva, ribasso del 16%, con il massimo punteggio per la mancanza di un'altra proposta progettuale di paragone.
Francesco del Rosso