Recupero Password
Allagamento della zona Asi di Molfetta, il commissario Passerotti convoca per oggi un tavolo tecnico istituzionale
19 luglio 2016

MOLFETTA – Le istituzioni scendono in campo per affrontare il problema dell’alluvione nella zona Asi. A prendere l’iniziativa a Molfetta è il commissario straordinario Mauro Passerotti (foto) che ha convocato un tavolo tecnico istituzionale per questo pomeriggio alle 16 nel suo ufficio, con la partecipazione dei vertici del Consorzio ASI, dell’Autorità di Bacino, dell’Assessorato ai LL.PP della Regione Puglia e dell’Associazione Imprenditori di Molfetta.

Il commissario comunica di aver effettuato un sopralluogo per «per procedere alla constatazione dello stato dei luoghi interessati dal violento nubifragio che ha colpito nei giorni scorsi la Città di Molfetta ed in particolare il quadrante della zona commerciale e industriale a ponente della città».

Il commissario esprime un sentito ringraziamento agli Uffici Tecnici, al Comando di Polizia Locale, al personale intervenuto dei Vigili del Fuoco ed ai Volontari che hanno concorso, con la loro pronta e incisiva collaborazione, alla limitazione dei danni.

In particolare si sottolineano i numerosi interventi effettuati nei giorni 16 e 17 finalizzati alla salvaguardia dei cittadini e alla sicurezza della circolazione stradale.

Si ritiene altrettanto determinante la decisione assunta dal Commissario insieme ai sub Commissari, in sintonia con la Prefettura di Bari, di evacuare nel pomeriggio del 16 luglio  tutta l’area critica di ingresso ai poli commerciali della zona.

«A tal proposito – dice un comunicato del commissario -, oltre che esprimere gratitudine alla Prefettura di Bari per il sostegno e l’efficace attività di coordinamento delle Forze di Polizia in tutte le fasi dell’emergenza proseguite anche nella giornata del 17 luglio u.s., si ringrazia il Comando di Polizia Locale che ha profuso il massimo impegno richiamando in servizio tutto il personale e attuando un attento monitoraggio dei luoghi insieme ai Vigili del Fuoco. Questi ultimi hanno lavorato ininterrottamente sino a tarda notte per lo svuotamento della zona dall’acqua che aveva invaso strade e aziende.

Tenuto conto di quanto sopra è emersa, anche negli incontri con gli uffici ed i soggetti interessati, la necessità di costituire un tavolo tecnico istituzionale per la definizione della azioni strutturali e non da effettuarsi nell’immediato ed a medio termine, al fine di evitare il ripetersi di situazioni di rischio, valutandone attentamente le cause».

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""

Tu, mio caro "...non magni (più) cum gaudio"!, sia chiaro. Resti, per quel che vale, "scassandracazzi": basta e avanza! Per chiudere questa mini-polemica con uno come te che cambia nick-name come fossero calzini- ma lo stile??? e, dopo aver dichiarato la propria correttezza lessicale e civile (oltre a descriversi come uno stanco dei 'perdigiorno politicanti che dicono ...l'avevo detto'), ritorni con il florilegio di: "los cojones" - molto pittoresco, a modo tuo - "pecoroni votanti, con figli - senza qualità - assunti nei call center"; ed alla fine con un acronimo, anche esso, tanto pittoresco quanto volgare (per il contesto; perché, se poi vuoi fare a 'chi la spara più volgare', fuori contesto, come ho già detto ad un altro gentiluomo, chissà forse potrei darti anche delle lezioni, sempre fuori contesto)- nel tuo solito stile di fine gentleman (con i cojones?) - VFMKAKTMT!!!, che mi dedichi e di cui ti ringrazio. Dopo tutto ciò e prendendo atto della tua ...stanchezza, mi domando e domando: chissà quali azioni da bravo cittadino!!! commetti tu, fulgido esempio di CITTADINO (stanco di ....), per stancarti ed ergerti a giudice, giuria e carnefice degli altri Cittadini un po' più modesti. Infine: come fai, detto quel che hai detto, a dichiarare che mi sbaglio nel riconoscere in te, una persona sgradevole (almeno quanto te) che conosco ed alla quale ti ho accostato, riconoscendoti? Qui, gatta ci cova! Buone vacanze e, riposati, mi raccomando, sembra che tu ne abbia bisogno. Senza stima.

Caro "scassandracazzi", ma perché non si è unito anche lei a chi a suo tempo metteva in guardia da questa pessima gestione del territorio? Visto che ne ha il temperamento, perché non si è incatenato lei ai cancelli dei cantieri? O le andava tutto bene? Prescindendo dal tono al limite dell'offensivo e del volgare, nascosto dietro l'anonimato, temo che lei rappresenti il vero problema dell'Italia: la assoluta mancanza della cultura della prevenzione. Prima ci scappa il morto e poi siamo pronti, magari anche con bravura e generosità, ad intervenire nell'emergenza. Nel suo pensiero emerge una sorta di fatalismo e di inerzia: tanto la natura ha le lame, i vulcani, i terremoti, e potremmo aggiungere anche le malattie, gli incidenti, l'inerzia degli uomini, ecc. tutte cose che bisogna accettare senza tentare (con tutti i limiti di ogni cosa umana) di prevenire o mitigare il danno. Lei ha la posizione di "io non vedo, io non sento, non opero preventivamente", poi (non conoscendola personalmente) posso anche ammettere che lei sia molto bravo e generoso nel soccorrere, quando il danno è ormai avvenuto. Non è così che si lavora: il recente incidente ferroviario della Bari Nord è un altro episodio dello stessa filosofia di vita; tiriamo a campare e poi si vedrà. Se la magistratura dovesse accertare delle responsabilità, come ormai gli stessi imprenditori chiedono, non verrà certo ad inquisire gli ambientalisti che non si sono incatenati, ma coloro che all'epoca non hanno visto la realtà. Ed è certo che sul banco degli imputati, da un punto di vista morale, si trovano anche quelli come lei che hanno fatto finta di non vedere, salvo sbraitare contro quelli che, almeno, avevano visto e avevano dato l'allarme.

In fase di progettazione della zona ASI (ma anche del piano regolatore) i "soliti" ambientalisti ("quelli del no", quelli che "sono contro ogni cambiamento", ecc. ecc.) ai quali mi onoro di appartenere, fecero presente ai progettisti, agli amministratori, alla stampa che la urbanizzazione di quelle aree ignorava le più elementari norme di corretta gestione del territorio dal punto di vista idrogeologico, paesaggistico e di sicurezza. Ma a quei tempi le lame erano l'ultimo pensiero della classe dirigente (stampa compresa, con qualche rara eccezione). Tutti badavano al mitico "volano dell'economia" che avrebbe rappresentato la zona ASI; tutti ragionavano in termini di migliaia di metri quadri urbanizzati, di capannoni e di altrettanto mitici (almeno in parte) posti di lavoro che, a migliaia, avrebbero risolto il problema della disoccupazione a Molfetta. I "soliti ambientalisti rompiscatole" (WWF; Legambiente e altri) non furono ritenuti degni della benché minima considerazione; furono, qualche volta, ascoltati come per assolvere ad un logoro ed inutile rituale, giusto per toglierseli di torno. Qualche politico locale disse in pubblico che il problema delle lame era inesistente perché erano tutte inattive; i progettisti della zona ASI cancellarono dalle loro carte una lama, andando contro l'evidenza geomorfologica del territorio: e il potere tacque. Imprenditori sprovveduti (con tutto il rispetto per i notevoli danni subiti) installarono aziende in aree ad evidentissimo rischio idrogeologico; similmente cittadini altrettanto sprovveduti acquistarono appartamenti in edifici collocati all'interno di una lama, con i relativi allagamenti avvenuti in tempi relativamente recenti. Ecco la conclusione (che io per primo definisco molto antipatica): l'avevamo detto!

L'Autorità di Bacino della Regione Puglia ( delibera n.11 del 09/04/2009, a lungo contestata dal Comune di Molfetta, Ahimè!), le relazioni dei CTU della magistratura della Procura della Repubblica di Trani, (Il Prof. Ordinario di ingegneria del suolo e delle acque , di Idraulica Ambientale e del suolo al Politecnico di Milano dal 1991, Prof. Enrico Larcan , professionista di fama mondiale, e l'ingegner Luigi Cea, Comune di Bari ), hanno a suo tempo, rilasciato alla Procura di Trani in qualità di CTU e di periti, idonee relazioni inequivocabili sul reale rischio idraulico di Molfetta, e di quali devono essere le opere idonee di mitigazione del rischio idraulico per Molfetta, in pieno rispetto del codice delle acque pubbliche.( Vedi inchiesta condotta dal Dott. Antonio Savasta " Mani sulla città"). Il codice delle acque pubbliche , stupendo testo di raccolta di tutte le leggi e le regole che disciplinano la materia, è sconosciuto a Prefetture e politici di ogni grado e colore. Tutti i nostri famelici amministratori politici di ogni schieramento, non sanno nemmeno che esista! Figuriamoci se possano mai concepire una valida progettazione di una opera idraulica efficace nel ridurre il rischio di frana ed idraulico. Il resto, tutto il resto, dei diversi stonati tromboni politici sulla scena di turno a Molfetta è fumo negli occhi . La zona ASI non ha bisogno di ciarlatani, ma di opere idrauliche idonee valide e di professionisti all' altezza di un compito perfettamente disciplinato nelle sue molteplice facce legislative ed amministrative da più di un secolo appunto, dal codice delle acque pubbliche. Se leggi, altro che milioni di euro da truffare per mettere in sicurezza tutta Molfetta. Bastano pochi spiccioli per salvare molte vite umane innocenti nel pieno rispetto di leggi idrauliche e paesaggistiche! Altro che inutili canaloni grandi e piccoli, doppi e tripli, e chi più ne ha di fesserie da dire le dica. Guglielmo Facchini
L'Autorità di Bacino della Regione Puglia ( delibera n.11 del 09/04/2009, a lungo contestata dal Comune di Molfetta, Ahimè!), le relazioni dei CTU della magistratura della Procura della Repubblica di Trani, (Il Prof. Ordinario di ingegneria del suolo e delle acque , di Idraulica Ambientale e del suolo al Politecnico di Milano dal 1991, Prof. Enrico Larcan , professionista di fama mondiale, e l'ingegner Luigi Cea, Comune di Bari ), hanno a suo tempo, rilasciato alla Procura di Trani in qualità di CTU e di periti, idonee relazioni inequivocabili sul reale rischio idraulico di Molfetta, e di quali devono essere le opere idonee di mitigazione del rischio idraulico per Molfetta, in pieno rispetto del codice delle acque pubbliche. Il codice delle acque pubbliche , stupendo testo di raccolta di tutte le leggi e le regole che disciplinano la materia, è sconosciuto a Prefetture e politici di ogni grado e colore. Tutti i nostri famelici amministratori politici di ogni schieramento, non sanno nemmeno che esista! Figuriamoci se possano mai concepire una valida progettazione di una opera idraulica efficace nel ridurre il rischio di frana ed idraulico. Il resto, tutto il resto, dei diversi tromboni politici sulla scena di turno a Molfetta è fumo negli occhi . La zona ASI non ha bisogno di ciarlatani, ma di opere idrauliche idonee valide e di professionisti all' altezza di un compito perfettamente disciplinato nelle sue molteplice facce legislative ed amministrative da più di un secolo appunto, dal codice delle acque pubbliche. Se leggi, altro che milioni di euro da truffare per mettere in sicurezza tutta Molfetta. Bastano pochi spiccioli per salvare molte vite umane innocenti!


Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet