All'Università con la musica di sottofondo
Il nostro “inviato” in Polonia col progetto Erasmus
Il palazzo di vetro della facoltà di giurisprudenza, amministrazione ed economia, di recentissima costruzione, è un gioiellino: una sala computer con cinquanta programmatori utilizzabili gratuitamente per un'ora al giorno dai "legittimati" (coloro, cioè, che possiedono la "legitymacja studencka"); lampadine "ad personam" per ogni scrivania nel seminario; la musica in sottofondo nella halle, nei corridoi e tra le scale è, a parere di chi scrive, una trovata geniale.
Poi, a piano terra, la mensa, aperta a tutti dal mattino alle 21, sforna "pierogi", "kotlet" e "golobki" a volontà: con tre euro si riesce a combinare un pranzetto niente male.
Nella Wroclaw capoluogo della Slesia ci sono anche i casinò: lo smoking non è obbligatorio ma il passaporto, per gli stranieri, sì. Di questi 700.000 abitanti un buon numero è innamorato della cultura e della tradizione italiana. Non a caso in "Galeria" è andata "in onda" la "Settimana Italiana": sfilate di indumenti Benetton, Jovanotti e Ramazzotti a far da colonna sonora, qualche specialità gastronomica della Penisola cucinata dagli studenti di "Italianistica", "Nuovo Cinema Paradiso" proiettato in una sala a un tiro di schioppo dalla "Galeria", un party in cui anche i prof. Mazzini e Fulci ballano senza remore tra i loro allievi.
C'è un gran fermento jazz da queste parti: le esibizioni "live" si moltiplicano; al "Filharmonia" David Murray, sassofonista con un centinaio tra vinili e cd all'attivo, ha incantato la platea affiancato da Piotr Baron e dai Detroit Gospel Singers. Contagiosi.
Nella terra dell'uomo in bianco la partecipazione ai riti cattolici di ogni domenica è notevole, al punto che in alcune chiese è prevista addirittura una messa apposita per gli studenti. La celebrazione non differisce di molto da quella di casa nostra: se solo ci fosse qualche consonante in meno...
E' divertente, a lezione di polacco, far caso alla composizione della classe: un brasiliano sposatosi in circostanze... fortuite con una polacca in Usa; due australiane sedicenni; il turco Hasan, 40 anni circa; un'asiatica (Hong Kong) senza polmonite atipica maritata con un londinese ed esperta di computer; francesi; un gallese e Juan dalla Spagna. Uno spaccato del mondo che a volerlo mettere insieme ad arte non ci si riuscirebbe.
Siamo in dirittura d'arrivo. Lezione da tenere a mente dopo questa "breve" escursione in terra polacca: mai, ma proprio mai, giudicare un Paese o una città prima di averci vissuto, solo per "sentito dire" o sulla base delle sensazioni dal di fuori. La smentita, spesso, è dietro l'angolo.
Eugenio Tatulli
(3. fine)