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All'Università con la musica di sottofondo Il nostro “inviato” in Polonia col progetto Erasmus
15 maggio 2003

Il palazzo di vetro della facoltà di giurisprudenza, amministrazione ed economia, di recentissima costruzione, è un gioiellino: una sala computer con cinquanta programmatori utilizzabili gratuitamente per un'ora al giorno dai "legittimati" (coloro, cioè, che possiedono la "legitymacja studencka"); lampadine "ad personam" per ogni scrivania nel seminario; la musica in sottofondo nella halle, nei corridoi e tra le scale è, a parere di chi scrive, una trovata geniale. Poi, a piano terra, la mensa, aperta a tutti dal mattino alle 21, sforna "pierogi", "kotlet" e "golobki" a volontà: con tre euro si riesce a combinare un pranzetto niente male. Nella Wroclaw capoluogo della Slesia ci sono anche i casinò: lo smoking non è obbligatorio ma il passaporto, per gli stranieri, sì. Di questi 700.000 abitanti un buon numero è innamorato della cultura e della tradizione italiana. Non a caso in "Galeria" è andata "in onda" la "Settimana Italiana": sfilate di indumenti Benetton, Jovanotti e Ramazzotti a far da colonna sonora, qualche specialità gastronomica della Penisola cucinata dagli studenti di "Italianistica", "Nuovo Cinema Paradiso" proiettato in una sala a un tiro di schioppo dalla "Galeria", un party in cui anche i prof. Mazzini e Fulci ballano senza remore tra i loro allievi. C'è un gran fermento jazz da queste parti: le esibizioni "live" si moltiplicano; al "Filharmonia" David Murray, sassofonista con un centinaio tra vinili e cd all'attivo, ha incantato la platea affiancato da Piotr Baron e dai Detroit Gospel Singers. Contagiosi. Nella terra dell'uomo in bianco la partecipazione ai riti cattolici di ogni domenica è notevole, al punto che in alcune chiese è prevista addirittura una messa apposita per gli studenti. La celebrazione non differisce di molto da quella di casa nostra: se solo ci fosse qualche consonante in meno... E' divertente, a lezione di polacco, far caso alla composizione della classe: un brasiliano sposatosi in circostanze... fortuite con una polacca in Usa; due australiane sedicenni; il turco Hasan, 40 anni circa; un'asiatica (Hong Kong) senza polmonite atipica maritata con un londinese ed esperta di computer; francesi; un gallese e Juan dalla Spagna. Uno spaccato del mondo che a volerlo mettere insieme ad arte non ci si riuscirebbe. Siamo in dirittura d'arrivo. Lezione da tenere a mente dopo questa "breve" escursione in terra polacca: mai, ma proprio mai, giudicare un Paese o una città prima di averci vissuto, solo per "sentito dire" o sulla base delle sensazioni dal di fuori. La smentita, spesso, è dietro l'angolo. Eugenio Tatulli (3. fine)
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