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All’IISS Ferraris di Molfetta si è celebrata la giornata della memoria con l’evento “oltre il filo spinato – Shoah e Nakba”
26 gennaio 2024

 MOLFETTA - Giovedì 25 gennaio all’I.I.S.S. “Galileo Ferraris” di Molfetta si è svolto un incontro per celebrare la Giornata della Memoria, cui hanno partecipato gli studenti di alcune classi e gli studenti che hanno aderito al Progetto "Treno della Memoria".

L’incontro, dal titolo “Oltre il filo spinato – Shoah e Nakba” è stato organizzato dalle docenti Brigida Altomare e Giovanna Sgherza, ed è stato impreziosito dalla presenza e dalla lectio magistralis del Dirigente scolastico Prof. Paolo Farina, testimone di un cammino di pace vissuto tra Palestina e Israele, riportato nel suo diario di viaggio “Non ci dimenticate!”.

Focus dell’evento è stato rivolto ai momenti della Shoah e della Nakba, simboli del Male, dell’annientamento “dell’altro”, pensato dagli uomini per gli uomini e che hanno ricordato le nefandezze di cui può essere capace il genere umano, se si lascia catturare dal fanatismo, dall’odio, da teorie aberranti, quelle stesse che ancora oggi spargono sangue innocente in tante parti del mondo mettendo a rischio la pace, la civiltà e la convivenza reciproca.

Diverse le riflessioni suscitate dall’intervento del Prof. Farina e dalle letture, tratte dalla sua pubblicazione, eseguite dagli studenti Enrico Stefano Natalicchio e Mauro Amoruso, nonché dall’ultima lettura della poesia, inedita, “Una stella” realizzata dallo studente Giuseppe Pio Saracino. Esse hanno indotto verso una sola consapevolezza ossia che il Giorno della Memoria è una data che va oltre un giorno di commemorazione; è, piuttosto, un dovere verso tutte quelle luci che si sono spente e che continuano a spegnersi a seguito di tutto ciò che si è verificato nella storia e che oggi, purtroppo, si sta paurosamente ripetendo.

La storia del nostro tempo, quindi, e la memoria storica sono necessarie per riconoscere e soprattutto ricordare che i diritti umani sono preziose luci che appartengono a ognuno anche alle minoranze, agli esclusi, agli ultimi e a tutti noi e per questo non vanno violati; ma per fare questo è fondamentale conoscere il passato e il presente affinché l’orrore non trovi il suo compimento.

Quel filo spinato, pertanto, ci ha ricordato che non dobbiamo e ne possiamo restare immobili e indifferenti a guardare.

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