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Affitti, prezzi alle stelle Difficile trovarne, la domanda supera l’offerta
15 ottobre 1999

Chi dovesse capitare in una delle agenzie immobiliari molfettesi, più che appartamenti da concedere in locazione, troverebbe solo lunghi elenchi di famiglie in attesa di accaparrarsene uno, appena disponibile. Chi volesse spiegare tale fenomeno - quantomeno inverosimile - direbbe più semplicemente che la domanda di locazioni supera di gran lunga l’offerta... e i prezzi vanno su. Troppo. Magari, a giudicare da queste prime righe, sembrerà che abbiamo fatto la scoperta dell’acqua calda eppure - per scontato che sia - si tratta di un dato sintomatico di un problema sempre scottante per i molfettesi: in città, trovare una casa, assomiglia sempre più a una disperata e infruttuosa caccia al tesoro. Di questo si è parlato al “Forum sulle locazioni”, organizzato dall’Associazione Avvocati Molfetta. A dare inizio al rendez-vous è stato l’avv. de Tullio che ha ripercorso l’evoluzione normativa delle locazioni, facendo tappa all’ultima riforma, dettata dalla L.431/98, che introduce la contrattazione concordata e agevolata, con l’intermediazione dei Comuni. “E’ una legge - ha concluso lo stesso avv. de Tullio - più orientata a ostacolare l’evasione fiscale, che a dare una regolamentazione strutturale del settore”. Ma al forum si è parlato anche di altri temi quali la crisi edilizia e le future politiche abitative. Si è scoperto così che, se negli anni 1982-1986 a Molfetta si sono costruite 427 nuove abitazioni private, e se fra il 1987 e il 1995 queste erano 1.800 circa (per non dire delle 3.868 nuove case fra il 1972 e il 1981), negli ultimi quattro anni si sono potute contare appena 94 nuove case (di cui ben 60 solo dal complesso “Le Mimose”). Un brutto colpo per chi, alla ricerca di un tetto, non può nemmeno accedere a una casa popolare. Numeri, questi, che da soli contribuiscono a far luce su un’altra sconcertante statistica: dal 1994 fino agli ultimi giorni del settembre targato ‘99, accanto alle 2.302 nuove nascite e 1.587 matrimoni, ben 3.511 sono i molfettesi che sono emigrati in altri Comuni italiani (la parte del leone la fanno i comuni limitrofi al nostro) e altri 1.121 sono quelli che hanno preferito Paesi esteri. Un trend che, se confermato nel lungo termine, darà i suoi negativi riflessi anche sull’economia locale. Non sono mancate poi, alcune curiose riflessioni di carattere sociologico. “Il mercato delle abitazioni - sostiene l’avv. de Nicolo - è bloccato dai ventimila iscritti nelle liste di mare”; questi - secondo la sua tesi - con le loro rimesse, delegherebbero alle mogli ogni questione riguardante la casa. “E le signore, per la casa, non badano a spese”: l’esigenza di una migliore qualità della vita, il prestigio di abitare in zone con più servizi e l’abbandono di quelle meno esclusive - con la conseguente richiesta di appartamenti ampi e confortevoli - contribuirebbero a surriscaldare il termometro dei prezzi. Del resto, dalle statistiche snocciolate dallo stesso avv. de Nicolo, viene fuori che, su 21.721 nuclei familiari (rilevati nel 1996) ben 12.382 - il 57% circa - sarebbe composto da un massimo di tre componenti: “in futuro bisognerà costruire case più piccole”. A Molfetta i prezzi delle locazioni fanno segnare, mediamente, un 20-30% in più rispetto a quelli degli altri Comuni vicini. Diverse le ricette proposte per appianare tale divario. L’assessore al Patrimonio, Sallustio, durante la sua relazione ha annunciato l’imminente sblocco in Regione del Piano regolatore generale. “L’immissione sul mercato, in quattro anni, di circa 14.400 nuove abitazioni - ha affermato l’assessore - dovrebbe comportare un abbassamento dei prezzi di mercato”. Un altro argine all’aumento dei prezzi, si spera possa venire dalle agevolazioni fiscali disposte dall’amministrazione, nell’ambito dell’accordo inquilini-proprietari sulla stipula dei contratti di locazione agevolati. Si è posto quindi l’accento, sull’opportunità che la Pubblica amministrazione predisponga politiche abitative alternative a quelle edificative (che trovano ostacolo nei limiti territoriali delle città): fra fondi sociali, incentivi fiscali, piani di recupero delle aree storiche, piani di riqualificazione urbana, ce n’era davvero per tutti i gusti. Anche per quelli di alcuni rappresentanti sindacali presenti al forum - hanno risposto all’invito il Sunia, l’Uniacep, il Movimento dei Consumatori e l’Associazione intermediari immobiliari - che hanno potuto esprimere i loro punti di vista. Ma, messe da parte le girandole di proposte e punti di vista, la caccia al tesoro chiamato “casa”, continua. Cosimo de Gioia
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