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Addizionale Irpef, Pd e socialisti chiedono di elevare la soglia di esenzione a Molfetta
04 febbraio 2008

MOLFETTA - Fiscalità locale ed urbanistica: su questi due temi i gruppi consiliari del Partito Democratico e del Partito Socialista hanno focalizzato la loro attenzione nel corso della riunione della massima assise cittadina tenutasi venerdì scorso. Durante la discussione sulla aliquota dell'addizionale comunale Irpef per l'anno finanziario 2008, infatti, i consiglieri comunali di opposizione hanno proposto una raccomandazione all'amministrazione comunale affinché la soglia di esenzione (attualmente fissata per i redditi fino a 7.500 euro) venga elevata, in sede di bilancio di previsione, in modo tale da comprendere anche coloro che percepiscono una pensione molto bassa, e cioè sino a 580 euro al mese. “Abbiamo sentito l'esigenza di avanzare questa proposta all'amministrazione – hanno dichiarato i consiglieri di centrosinistra – dal momento che la soglia di esenzione attualmente prevista potrebbe non coinvolgere coloro che, specie tra gli anziani di questa città, percepiscono un reddito minimo e con gravi difficoltà riescono ad affrontare il carovita e l'aumento generalizzato dei prezzi e delle tariffe. Riteniamo che il Comune di Molfetta non possa chiedere ulteriori sacrifici a chi ne compie già tanti per arrivare alla fine del mese e siamo soddisfatti della risposta fornitaci dall'assessore Corrieri che, in Aula, ha dichiarato pubblicamente che terrà conto di questo nostro suggerimento in sede di redazione del bilancio di previsione per l'anno 2008. Ci auguriamo, ora, che dalle parole si possa passare ai fatti ed annunciamo sin d'ora che faremo fino in fondo la nostra parte perché questo principio di equità sociale venga recepito”. Sull'urbanistica, invece, ed, in particolare, sul Comparto Urbanistico Speciale B2.1 riguardante l'area compresa tra le piscine comunali ed il campo sportivo, i due gruppi consiliari di opposizione hanno condiviso la scelta dell'amministrazione di rigettare il Piano di Lottizzazione presentato dai proprietari dei suoli ed hanno contribuito, con le loro proposte, a migliorare la bozza di deliberazione portata in Aula dall'amministrazione, al fine di renderla immune da vizi di legittimità eventualmente rilevabili dinnanzi al Tar dai privati interessati. “La scelta dell'amministrazione – hanno dichiarato a riguardo i consiglieri di PD e Partito Socialista – di respingere la proposta avanzata dai proprietari di quelle aree ci ha visti assolutamente concordi dal momento che nel Piano di Lottizzazione presentato dai privati non venivano adeguatamente tenute in considerazione le esigenze della collettività, specie con riferimento alla delicata questione degli standards in una zona, per altro, particolarmente delicata che, se adeguatamente valorizzata, sarebbe certamente tra le più belle della nostra città, dal momento che si trova a due passi dalla costa e potrebbe essere fruita da tutti i molfettese. Abbiamo, per altro, fornito all'amministrazione un nostro concreto contributo perché la delibera approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale non prestasse il fianco a probabili impugnative dinnanzi al giudice amministrativo da parte dei privati. Riteniamo, così, di aver dimostrato ancora una volta, laddove ve ne fosse bisogno, che la nostra non è una opposizione pregiudiziale o preconcetta, ma che svolgiamo il nostro compito con serietà e senso delle istituzioni, collaborando – quando lo riteniamo giusto – anche con l'amministrazione e la maggioranza, a prescindere dalle diverse collocazioni politiche, per il perseguimento del bene comune”. “Sotto questo profilo – hanno aggiunto i consiglieri – abbiamo evidenziato in Aula che la proposta di deliberazione portata dall'amministrazione all'approvazione della massima assise cittadina presentava, dal nostro punto di vista, alcuni problemi di carattere tecnico e giuridico, sia perché attribuiva al Consiglio Comunale una competenza che non gli è propria, e cioè quella di affidare al Dirigente del Settore Territorio il compito di predisporre il Piano Particolareggiato per quell'area, sia perché violava alcune norme di legge in materia di partecipazione degli interessati al procedimento amministrativo. Per questo abbiamo concordato con la maggioranza e l'amministrazione un emendamento che ha 'blindato' il provvedimento approvato, in modo da renderlo inattaccabile dinnanzi all'autorità giudiziaria laddove si dovesse aprire su questo un contenzioso tra il Comune di Molfetta ed i proprietari”. “Il principio che ha ispirato la nostra azione – hanno concluso i consiglieri di PD e Partito Socialista – è stato certamente quello di salvaguardare, da un lato, l'interesse pubblico e la collettività impedendo (assieme alla maggioranza ed all'amministrazione) che si potesse realizzare in quell'area un intervento urbanistico certamente discutibile e, dall'altro, quello di tutelare la legittimità di tutto il procedimento amministrativo al fine di evitare al Comune un pesante ed oneroso contenzioso giuridico”.
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