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Abusava della sua bimba, arrestato La bimba sottoposta a molestie da otto anni da un marittimo sotto gli occhi della madre
15 giugno 2003

Ha cominciato quando la bimba aveva 3 anni e ha continuato fino ad oggi che ne ha 11, senza che neanche la madre avesse il coraggio di intervenire per interrompere gli abusi sessuali. Oggi è in carcere dopo aver distrutto la vita di due persone. Protagonista di questa squallida vicenda di sesso e violenza è un marittimo molfettese Mauro, 43 anni, che per anni, ogni volta che tornava a casa, dopo lunghe settimane di navigazione, sottoponeva la bimba, dall'età di 3 anni a turpi giochi sessuali, facendosi toccare e toccandola a sua volta nelle parti intime, legandola alla sedia e facendola assistere ai rapporti sessuali che lui aveva con la mamma. Mauro legava la bimba anche al letto per poterla accarezzare liberamente e dare sfogo alle sue turpi fantasie sessuali. La piccola, nella sua ingenuità, forse credeva di partecipare a un gioco, fino a quando, crescendo, ha capito che si trattava di giochi erotici, con la “complicità” della madre, terrorizzata dall'uomo che minacciava di “strozzare” entrambe. E la violenza si è perpetrata per anni, fino a quando per caso, come sempre avviene, una maestra ha intuito la situazione e ha denunciato tutto ai carabinieri. “Lettera a una madre”, questo il tema che indirettamente ha rivelato la violenza. Ad assegnarlo ai bambini è stata la maestra della scuola elementare frequentata dalla piccola Angela (chiamiamola così con un nome di fantasia). E la bimba ha messo sul foglio tutto quello che aveva dentro, nascosto per anni, represso per paura. Così la maestra ha avvicinato la madre, sono intervenuti anche alcuni assistenti sociali e poi è scattata la denuncia. L'uomo, ignaro, è stato bloccato dai carabinieri a Gela, a bordo della nave gasiera sulla quale era imbarcato ed è stato rinchiuso nel carcere di Caltagirone su ordine di custodia cautelare del Gip di Trani, Antonio Lo vecchio, su richiesta del Pm Achille Bianchi che sta indagando sulla vicenda. La custodia cautelare si è resa necessaria anche per il timore che l'uomo, tornando libero, potesse minacciare moglie e figlia, costringendole a ritrattare ogni cosa. Probabile anche che all'uomo venga sottratta la patria potestà, come avviene in questi casi. Ora comincia il percorso più difficile per la vita della piccola Angela, che dovrà ricostruire la sua vita e la sua personalità con la collaborazione di psicologi che l'aiuteranno a dimenticare otto anni terribili, che non potranno essere cancellati del tutto, ma che, con un'amorevole assistenza, possono essere superati, per restituire alla bambina il diritto alla felicità che merita.
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