A Corso Margherita a Molfetta regna la barbarie. Una lettrice scrive a “Quindici”
MOLFETTA - Francamente un corso Margherita così ridotto non lo vedevo da anni. Va bene il caldo, l'afa mortifera, però la soglia del concetto di civiltà si è abbassata ulteriormente. Siamo nella barbarie.
Passino le bande di "ciclisti" controsenso sulla strada e (fate attenzione!) anche sui marciapiedi, le gang urlatrici in piena notte, i tappeti di cicche davanti ai bar, le bottiglie di birra lasciate e lanciate spesso di notte contro i lampioni, a mo' di tiro a segno, le perenni discariche negli anfratti di porticine chiuse da tempo, il lerciume davanti ad alcuni portoni (ai condomini dico, una secchiata di acqua e sapone ogni tanto no? Almeno per evitare i topi, se non urta per spettacolo indecente...)
Ma stamattina, complice il caldo atroce che esalta qualunque effluvio, lo scenario era quello descritto in foto. Oramai tra escrementi imbustati e gettati per terra (anche a 20 metri da un cestino) o enormi quantità degli stessi lasciati a fermentare in strada, non ci sono davvero più limiti.
Con buona pace del caro e vecchio corso Regina Margherita. La quale è da un po' che si rigira nella tomba.
Una lettrice di “Quindici”
© Riproduzione riservata