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A Bisceglie i cani avranno una spiaggia tutta per loro. Polemiche col Wwf
21 maggio 2004

BISCEGLIE – 21.5.2004 Acque agitate al “Pantano” di Bisceglie per i clamorosi sviluppi sulla vicenda dell'Ordinanza che consente la balneazione ai cani. Ripercorriamo brevemente l'intera vicenda. Con l'Ordinanza n° 17/2003, successivamente riproposta con la 9/2004, il sindaco di Bisceglie, avv. Francesco Napoletano sancisce che “il tratto di costa a sud est della Città denominato <> venga attrezzato a spiaggia per animali domestici. (…..). L'accesso a mare - recita la stessa Ordinanza - è consentito a non più di cinque cani per volta che dovranno essere immediatamente rassicurati al guinzaglio al temine del bagno”. Preoccupato per la situazione, il 28 febbraio il WWF emette un comunicato stampa con il quale chiede il ritiro dell'Ordinanza e invita tutte le autorità competenti a sorvegliare affinché sia scongiurata un'emergenza igienico – sanitaria, in quanto a <> è vietata la balneazione all'uomo e si riversano in mare i reflui provenienti dal depuratore di Corato. Questa vicenda suscita la protesta di cittadini, forze politiche, testate giornalistiche ed emittenti locali: tutti, sia pur con vari distinguo, concordano nel ritenere la zona inadatta alla balneazione dell'animale domestico. Dopo un incontro interlocutorio tra il WWF e l'assessore all'Ambiente, dott. Vella, con nota prot. 12060 del 13/03/04 arriva la risposta ufficiale all'associazione ambientalista: “…… Spero non sfugga al Vs. Gruppo - scrive l'Assessore - che il divieto di balneazione scaturente dal DPR 8 giugno 1982, n. 470 e successive modificazioni ed integrazioni, va rapportato esclusivamente all'uomo; difatti, i valori limite ricompresi nell'allegato contenente i requisiti di qualità vennero fissati su direttiva europea per strutturare, nelle eccedenze, veri e propri indicatori indiretti di patogenicità (….). Quanto sopra non mi impedisce di dichiarare la più ampia disponibilità ad un riesame della allocazione di detto servizio sul territorio comunale…..”. Il tempo passa. Ad aprile da un'indagine conoscitiva effettuata dal Servizio di Igiene Pubblica della ASL BA/2, emerge che l'analisi dei reflui provenienti dal depuratore di Corato presentano un livello di inquinamento di gran lunga superiore ai limiti stabiliti dalla normativa vigente (coliformi totali e fecali, streptococchi ed Escherichia coli) e ciò sin dall'ingresso delle acque nel territorio di Bisceglie. Insomma: esiste un reale rischio per la salute pubblica. A questo punto per dirimere ogni contesa il WWF chiede l'autorevole parere del prof. Canio Buonavoglia, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari, che ringraziamo pubblicamente: “In base al livello di inquinamento delle acque di Cala Pantano, non appare etico - ci scrive in una lettera - in una logica di benessere degli animali, consentire la balneazione ai cani in quanto nelle acque possono essere presenti patogeni pericolosi anche per questa specie animale (Salmonella, Escherichia coli O:157, rotavirus, enterovirus). In termini di salute pubblica - continua il professore - un cane che contrae l'infezione da parte di un patogeno di derivazione umana, può a sua volta trasferirlo in ambiente urbano, peggio ancora, domestico, diventando un pericoloso diffusore di infezione. Questa condizione – conclude – può rappresentare un grave rischio biologico soprattutto per i bambini e per le persone con il sistema immunitario compromesso”. In altre parole il povero animale può infettarsi e a sua volta trasmettere l'infezione!! Il WWF avendo a cuore sia la salute dell'uomo sia quella dell'animale per i suoi principi statutari, ha contestato l'Ordinanza Sindacale non per l'iniziativa, di per se opportuna e unica nel barese, di individuare una spiaggia per la balneazione degli animali domestici, altrimenti vietata per legge, piuttosto ha protestato perché è stata selezionata una spiaggia non idonea sia per le problematiche sopra elencate, sia per la situazione di sovraffollamento che si potrebbe verificare proprio per l'unicità dell'Ordinanza ed infine anche per la scelta di un luogo degradato dai rifiuti e privo di parcheggi, servizi igienici e strutture ricettive. Il Comune di Bisceglie si esporrebbe inoltre ad eventuali denunce dei proprietari dei cani che si ammalassero. “Ribadendo la nostra preoccupazione – conclude il WWF -, chiediamo l'immediato ritiro dell'Ordinanza e l'approvazione di una nuova che consenta la balneazione contemporanea a cane e padrone in un idoneo tratto di costa della litoranea di ponente, come buonsenso e civiltà vorrebbero". A commento della vicenda si potrebbe dire che a Bisceglie con tanta spiaggia a disposizione l'amministrazione può permettersi il lusso di destinare anche un tratto di costa ai cani, a Molfetta viene negata ai cittadini pure la scarsa spiaggia libera, trattandoli peggio dei cani (detto, con tutto il rispetto per questi animali).
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