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“Debiti? Tutte bugie, la destra eredita decine di miliardi per opere pubbliche” L’ex candidato sindaco del centro-sinistra, Nino Sallustio, ex assessore al bilancio
15 luglio 2001

Il prof. Nino Salustio, ex assessore al Bilancio ed ex candidato sindaco del centro-sinistra, non ci sta a salire sul banco degli accusati per la difficile situazione finanziaria in cui versa il Comune di Molfetta, che lamenta il nuovo governo di centrodestra. Allora prof. Sallustio, secondo il suo successore al Bilancio, il dott. Magarelli, avete lasciato le casse comunali quasi all’asciutto. “Purtroppo sembra essere una caratteristica genetica della destra, a Roma come a Molfetta, tentare di precostituire un alibi rispetto ai buchi veri che il sindaco Tommaso Minervini e la sua giunta stanno per creare nel bilancio, aumentando il numero degli assessori da 6 a 10, assoldando qualche consulente speciale del Sindaco, ed assumendo altre iniziative di cui diremo in seguito. I fatti parlano chiaro: il conto consuntivo, relativo all’anno 2000, presenta un avanzo di oltre 800 milioni; tutti gli indicatori previsti dalla legge sono negativi segno che non vi è nessun rischio presente o futuro di dissesto o di squilibrio nei conti; infine sia il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune che il Comitato regionale di controllo, non hanno avuto nulla da obiettare a dimostrazione che la situazione di bilancio è perfettamente in regola. Quindi non esiste nessun buco lasciato dalle amministrazioni di Centrosinistra”. D’accordo ma questo per il 2000 che ci dice, invece, per l’anno in corso? “Quello che oggi eredita la nuova amministrazione è il bilancio studiato, voluto e deliberato dal Commissario Prefettizio nel mese di marzo del 2001. Se l’assessore ritiene di dover muovere delle critiche, dovrebbe indirizzarle al Commissario e non già all’ultima amministrazione di centrosinistra. L’accusa di aver lasciato le casse all’asciutto è priva di ogni fondamento contabile visto che i conti non dimostrano disavanzi. Al contrario, l’amministrazione di destra eredita ingenti residui in conto capitale per decine di miliardi con i quali realizzerà opere pubbliche di grande importanza (scuole, strade, piazze, strutture sportive, infrastrutture artigianali, illuminazione, ecc). Quando taglieranno i nastri, sono certo che tenteranno di accreditarsi il merito di questi investimenti piuttosto che ringraziare chi gli ha fatto trovare le casse piene ed i lavori in corso”. Altra accusa che vi viene rivolta è di non aver accantonato risorse per il rinnovo contrattuale dei dirigenti e dipendenti comunali. Una mancanza che ha costretto il Commissario all’aumento i tasse e tariffe. “Gli aumenti contrattuali dei dirigenti e del personale si sono concretizzati solo nella fine del 2000 e nei primi mesi del 2001. Quindi non si poteva prevedere alcun incremento del fabbisogno nel marzo del 2000, senza conoscere i contenuti del contratto approvato molti mesi dopo. Ma, al di là di tutto, la scelta del Commissario Prefettizio di finanziare il pagamento degli arretrati al personale ed ai dirigenti con entrate fiscali, non è assolutamente condivisibile! E la ragione è molto semplice: la spesa per gli arretrati si verifica una tantum, pagati una volta non si ripresentano più, mentre l’entrata fiscale diventa strutturale e inutilmente continuativa. Di qui la mia proposta all’attuale amministrazione: eliminare con decorrenza 2002 l’incremento dell’Ici dello 0,5 per mille sulle prime case, tornando immediatamente al minimo del 4 per mille, e ancora cancellazione dell’incremento dello 0,1 % dell’addizionale Irpef. Voglio proprio vedere se oltre gli slogan, sanno passare ai fatti!” Insomma vi accusano di aver avuto scarsa lungimiranza nella gestione finanziaria, cosa che sta condizionando i nuovi amministratori. “E’ anche questa una affermazione che si regge sul nulla. Non è argomentata, non è documentata da alcun dato! Posso solo dire che la prova della lungimiranza delle passate amministrazioni sta in alcuni dati oggetti. Il grande numero di cantieri di grandi opere pubbliche oggi aperti nella nostra città: Il palazzetto dello sport della 167 (10 miliardi), le piscine comunali (6 miliardi), il sovrappasso di ponente (7 miliardi), ex convento di S. Domenico (5 miliardi), Torrione Passari (1 miliardi), Lazzaretto (1 miliardo), il Pulo (3 miliardi), le strade rurali (1,5 miliardi), Piazza delle Erbe (1,7 miliardi), la nuova zona PIP (4 miliardi) e molte, moltissime altre ancora. Altra eredità è un ampio portafoglio progetti, senza il quale l’attuale amministrazione non avrebbe potuto neppure concorrere ai POR o ai Piani Integrati finanziati con i fondi Comunitari. A tal proposito voglio ricordare che il finanziamento di 11 miliardi per il depuratore ottenuto pochi giorni fa, appartiene a questa categoria. Un consiglio all’assessore: si abitui subito agli imprevisti ed alle quotidiane difficoltà di chi è chiamato a far quadrare la cassa. Sentenze improvvise, aumenti contrattuali, errori progettuali, normative psudofederaliste che scaricano competenze e costi sui Comuni, improvvise urgenze e calamità, sono solo alcuni dei possibili macigni che ogni giorno bisogna scansare, pensando a costruirsi solide protezioni per quelli che arriveranno. Non si lamenti troppo, pensi trovare buone soluzioni, se ci riesce, senza scaricare le colpe su chi lo ha preceduto … la campagna elettorale è finita da un pezzo ed oggi è “condannato” a governare ed a rendere conto del suo operato!” Francesco del Rosso
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