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2 Dicembre 1943 : Il disastro di Bari, l'yprite. "I segreti della storia". Domani conferenza a Molfetta
08 luglio 2022

MOLFETTA - Sabato 9 luglio 2022 ore 20,30 - Corso Dante n. 92 - Molfetta (Piazza Mazzini), l'associazione Eredi della Storia unitamente alla confederazione delle associazioni combattentistiche e d’arma, con il patrocinio del Comune di Molfetta, organizza la conferenza dal titolo “Il disastro di Bari, l’yprite. I segreti della storia”.

Introduce il prof. Luigi Campo presidente A.N.C.R. sezione di Molfetta, seguito dai relatori:  1° Luogotenente (R) Michele Fiorentino (MM) studioso e scrittore; Prof. Saverio Binetti docente di storia presso l'istituto Amerigo Vespucci Molfetta; Giovanni La Firenze, responsabile associazione nazionale vittime civili di guerra; Cav. Sergio Ragno, presidente associazione Eredi della Storia.

Dopo l' 8 settembre 1943, con l'arrivo degli alleati, che per altro precedentemente l'avevano risparmiata, Bari era una città tranquilla in cui era tornato un relativo benessere e con esso la voglia di divertirsi. Le cose però andarono diversamente: gli alleati erano intenzionati a realizzare la 15^ Air Force, ossia un terzo fronte aereo dopo quello inglese e russo, ma sottovalutarono la reale forza aerea tedesca.

Il Porto di Bari era un importante scalo logistico per cui oggetto di una intensa attività che non conosceva soste neanche di notte. In quella tragica notte del 2 dicembre 1943 i radar guasti e l'area portuale illuminata a giorno favorirono enormemente il "lavoro" dei 105 bombardieri tedeschi modello 288. Non è semplice descrivere l'inferno che ne seguì. La nave carica di bombe fu colpita dalla Luftwaffe e successivamente le schegge incendiate provocarono dei focolai, ben presto diventati ingovernabili.

Successivamente, la nave si inabissò. Non tutte le bombe N47A presenti a bordo esplosero. Una parte dell'yprite si mescolò alla già pericolosa poltiglia di acqua e petrolio, e altri ordigni rimasero sul fondo del mare. Nessuno informò i soccorritori che intervennero senza alcuna precauzione. Dopo pochi giorni incominciarono le morti inspiegabili. Ad accorgersene fu Nicola Bellomo, Generale di divisione del presidio militare di Bari che probabilmente voleva denunciare per crimini di guerra gli alleati che avevano portato a Bari 2000 bombe N47A, cariche di yprite (sostanza scoperta dai tedeschi e utilizzata durante la Grande Guerra; proibite dalla Convenzione di Ginevra ancora utilizzata segretamente).

A farne le spese migliaia di americani e baresi che morirono senza che se ne conoscesse la causa reale; con loro numerosissimi pescatori di Molfetta venuti a contatto con la terribile sostanza chimica. Le caratteristiche dell'yprite ed i suoi nefandi effetti sono stati descritti dal dott. Michele Spadavecchia, già presidente della associazione Eredi della Storia, che ci ha ricordato come per liberare il porto di Bari dagli ordigni inesplosi si pensò bene di inabissarli avvalendosi della marineria locale, pagata a viaggi. Non tutte le bombe finirono alla profondità stabilita; di conseguenza nel corso degli anni molti marinai, soprattutto in estate (il gas a temperature superiori a 13 gradi si volatilizza) sono venuti a contatto con le sostanze vescicanti riportano danni permanenti che in taluni casi hanno pregiudicato il proseguo delle proprie attività lavorative.. Il Generale Bellomo che aveva liberato Bari dai tedeschi, non riuscì a esporre denuncia, perché fucilato con un pretesto dagli alleati per evitare un testimone scomodo. 

Ancora una volta l'associazione Eredi della Storia ha voluto puntare i riflettori su aspetti "nascosti" o minimizzati dalla "storia dei vincitori". La nostra azione si propone di completare il mosaico dei viventi che hanno connotato gli animi controversi della seconda guerra mondiale e del primo dopoguerra fornendo documentati spunti di riflessione a quanti hanno il coraggio di guardare alla storia senza ideologismi e preconcetti.

Il bombardamento di Bari del 1943 è stato il peggior disastro dovuto a un bombardamento aereo subito dai tedeschi dopo Pearl Harbor, con l'affondamento di 17 navi e il danneggiamento della città stessa. A tal proposito, la nostra associazione ha conferito all’istituto Amerigo Vespucci, in particolare agli studenti della IV B, coordinati dal professore di storia Saverio Binetti, un premio in merito al concorso “Capire la guerra dalle voci delle vittime civili di ieri e di oggi” organizzato dall’ Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e dal Miur.

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