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Molfetta, Rifondazione: subito le regole o ricorriamo alla magistratura
08 agosto 2012

MOLFETTARifondazione comunista torna con un comunicato a criticare l’amministrazione comunale di centrodestra presieduta dal sindaco-senatore Antonio Azzollini per la gestione senza regola della città e la concessione di incarichi, contratti e appalti senza regole, minacciando il ricorso alla magistratura (che, in questi casi, dovrebbe essere una regola e un dovere da parte dell’opposizione).

 Ecco il comunicato di Rifondazione:
«Oltre alla vicenda degli incarichi ai dirigenti nominati politicamente, prorogati al di là del mandato di Azzollini in scadenza ad aprile 2013 per altri cinque (lo scoop realizzato da “Quindici” che ha scoperto la vergognosa delibera ed ha fatto scoppiare il caso e le proteste, ndr), ci sono altre vicende che mostrano l'assoluto disprezzo per le regole e la trasparenza di questa Amministrazione.
Molti ricorderanno la vicenda dei cinque gazebi per fruttivendoli che la Giunta comunale decise nell'estate scorsa di affidare a un'azienda senza gara pubblica per un importo di 350.000 €. Dopo nostra interpellanza e ricorso seguente alla Procura e alla Corte dei Conti la Giunta ha deciso di indire una gara pubblica vinta da un'azienda per un importo di 250.000 €, con il risultato che ogni gazebo verrà a costare circa 50.000 € anziché 70.000 € (un risparmio netto di 100.000€). Chissà quanti altri risparmi potrebbero esserci se l'Amministrazione invece di affidare direttamente seguisse regolarmente procedure di evidenza pubblica, aggiornando inoltre al 2012 come la legge impone l'Albo comunale dei fornitori fermo al 2011.
Questa vicenda ci dice che ogni qual volta non ci sono trasparenza e programmazione la discrezionalità può trasformarsi in arbitrio e nuocere alle regole oltre che alle casse comunali, come in altri due casi su cui abbiamo presentato interpellanze consiliari apposite.
Il primo caso riguarda un contratto di collaborazione occasionale stipulato tra il Comune e un privato nell'ottobre 2010 (fino al febbraio 2011) a seguito del passaggio di competenze sul demanio marittimo dalla Regione al Comune. All'epoca all’interno dell’amministrazione comunale non vi era personale in possesso della necessaria professionalità nella materia secondo la Giunta comunale. Comprensibile che per un'emergenza si ricorra a personale esterno ma un'Amministrazione saggia nel frattempo o forma il suo personale o predispone nuove assunzioni con procedure concorsuali pubbliche, ma soprattutto si dota di un Regolamento per la disciplina delle collaborazioni esterne. Invece, nulla di tutto ciò, nell'aprile 2011 si stipula con la stessa persona un nuovo contratto per un anno, e scaduto quest'ultimo contratto dall'aprile 2012 la stessa persona continua a disporre di libero accesso ai locali e agli uffici del Comune, nonostante ripetute richieste di chiarimenti anche da parte delle Rappresentanze Sindacali comunali e con buona pace del Regolamento per la disciplina delle collaborazioni esterne.
Un altro esempio di assenza di regole e trionfo dell'arbitrio?
Molti cittadini in questi anni hanno lamentato l'invasione selvaggia di impianti pubblicitari. Ebbene, Molfetta aspetta da anni un nuovo Piano generale degli impianti pubblicitari (contro i quali “Quindici” ha condotto una campagna di stampa, ndr) che nel maggio 2011 in Consiglio comunale fu rinviato alla seduta successiva dietro richiesta della Giunta comunale. Che succede nel frattempo dopo più di un anno? Accade che si concedono nuove superficie pubblicitarie a un privato, senza procedura di evidenza pubblica, con la scusa della sostituzione di vecchi impianti di affissione. Per cui senza gara e in assenza di un Piano generale si “regalano” nuove superfici, con una delibera di Giunta in cui non c'è nemmeno l'indicazione di un Responsabile del Procedimento (un po' come successo per il finanziamento alla Fondazione Valente dell'estate molfettese).
Su tutte queste vicende (Fondazione Valente, contratti di collaborazioni poco “occasionali”, nuovi impianti pubblicitari) attenderemo fino alla fine di agosto risposte convincenti da parte dell'Amministrazione comunale alle interpellanze del nostro consigliere, altrimenti – come per la vicenda dei gazebi della frutta – ci rivolgeremo alla magistratura ordinaria e contabile per far valere le regole oltre che il buon senso in questa città».
Un comunicato che non si può non condividere e sottoscrivere, augurandoci che l’opposizione faccia sentire di più la propria voce non solo con comunicati, ma anche con azioni concrete, che finora sono mancate.
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Qualcuno artificiosamente confonde. Quindici non è un partito politico, non è uno schieramento (Il centrosinistra) e non vuole surrogarsi a nessun partito o schieramento. Quindici è semplicemente un giornale libero, fatto di uomini liberi che non sono condizionati da nessuno, leggono, si informano, scrivono liberamente su tutto quello che avviene in questa città. Dire questo in una città normale equivale a dire il nulla. Ma dirlo a Molfetta, dove tutto oramai è ammorbato dalla cappa asfissiante del potere assolutistico di un uomo solo al comando (stampa compresa, con l'eccezione di questa testata), è dire tutto. Se sarà necessario anche il contributo di Quindici, non per costituire una coalizione, non per fare politica (perché politicanti non siamo), ma per liberare Molfetta dall'incubo, ebbene, gli uomini e le donne di Quindici (e sono tanti), non si tireranno indietro... E con noi, tra di noi, ci sono uomini e donne di tutte le tendenze politiche, dall'estrema sinistra, fino alla destra liberale. E se necessario, questi uomini e queste donne indicheranno A TUTTA LA CITTÀ' (non ad una coalizione), non un semplice candidato sindaco, ma un liberatore, un partigiano della democrazia, che dovrà costituire un CLM, tra tutti gli uomini liberi di questa città, cattolici, laici, moderati, liberali e di sinistra, dalle parrocchie ai centri sociali chiederemo molto semplicemente: Volete liberarvi del satrapo si oppure no? Nella prossima competizione elettorale, i Molfettesi non dovranno scegliere tra uno schieramento di centrodestra e uno di centrosinistra, ma tra la libertà, la democrazia, il progresso di questa città e il suo fosco medioevo, impersonato ancora e sempre (indipendentemente dal fantoccio che sarà designato a surrogarlo come un ologramma), dal "caudillo", dal "conducator", di questa città. Costui, sia chiaro, dovrà essere estirpato da questo città, poiché costui, oggi, per questa città, rappresenta il male assoluto da sconfiggere! E' questa la priorità assoluta. Se questa priorità verrà assunta da tutti gli uomini liberi di questa città, anche da quelli della destra liberale e democratica (quella che non si riconosce nella politica debosciata), ebbene, Quindici con le sue donne e i suoi uomini migliori, non si tirerà indietro. Prima del Governo, viene la riconquista della libertà, della dignità, della legalità perduta... Serve un 25 Aprile e, per questo, se sarà necessario, metteremo a disposizione la nostra arma migliore: LA LIBERTÀ!


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