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Molfetta, scenario kafkiano a Coda della Volpe: abbandono e interruzione dei lavori di costruzione del nuovo capannone Scarico indiscriminato d'inerti. Cancello sempre aperto. Muro di cinta parzialmente demolito vicino al cancello principale di entrata. Lavori di costruzione di un capannone stranamente sospesi dopo la denuncia di Quindici sul “cartello fantasma”. Che cosa è successo a Coda della Volpe?
23 gennaio 2012

MOLFETTA - In un suo racconto, «La tana», Kafka ci mostra come una casa può diventare una prigione. Lo “strano animale” che la costruisce e la abita è ossessionato da un’unica idea, che qualcuno dall’esterno possa penetrare nella sua tana. Escogita ogni sorta di sistemi di sicurezza, trasforma la tana in un labirinto che solo lui conosce, ma poi, siccome un’entrata ci deve pur essere, è là che lui si colloca a spiare i pericoli esterni. Anzi, a un certo punto, con un gesto assurdo, decide di uscire dalla tana e nascondersi nei pressi dell’imbocco, per poter meglio controllare le mosse di chi dovesse arrivare.
Ancora misteri nella “tana kafkiana” di Coda della Volpe, regno dello “strano animale”,oggi Asm srl, l’anno scorso Asm e basta (mutata la forma, ineguagliata la sostanza), e dei “sistemi di sicurezza e labirinti escogitati nell’ossessione che qualcuno possa penetrare nella sua tana” (e contro i quali è andato forse a cozzare l’ultimo presidente). Insomma, la “Cava dei Misteri”, dalle “milleuno” qualificazioni (consultare i bilanci degli ultimi 10 anni), il sito dove le dichiarazioni ufficiali sono state sempre smentite dall’evidenza immortalata nelle immagini, torna alla ribalta.   
All’interno della cava si stava costruendo dall’inizio del 2011 un grande capannone, la cui costruzione fu segnalata da Quindici lo scorso ottobre. Dubbi suscitò il “cartello immacolato” e scritto con “inchiostro simpatico”, giacché la legge impone che all’esterno di ogni cantiere edile sia affisso un cartello con tutte le notizie riguardanti l’opera. Casualità? Nella “tana di Kafka”,con gli innumerevoli “labirinti”, forse no.
La zona, tra l’altro, fino ad ottobre era presidiata da un custode, pure lui oggi scomparso. Anzi, per dirla tutta, la zona sembra nuovamente abbandonata a se stessa, con le opere stranamente interrotte da mesi (la vegetazione spontanea è molto alta). Anche uno dei cancelli (quello più “riposto”) è spalancato e alla mercé di vandali e possibili scaricatori di ogni genere di rifiuto (dalle foto si notano residuati edilizi), mancando un’adeguata sorveglianza.
Che cosa è successo? Perché l’Impianto, contrariamente a quanto affermato nei comunicati ufficiali, non solo non è entrato in funzione all’inizio del 2012, ma non è stato completato? Al di là delle dichiarazioni ufficiali per le recenti e improvvise dimissioni del presidente nel corso di un tumultuoso consiglio di amministrazione, vi può essere stata anche qualche “incomprensione” su quest’opera e/o sull’iter seguito per l’edificabilità? Quali erano in realtà gli argomenti in discussione in quel CdA che possono aver indotto il presidente alle fulminee dimissioni?
Non dimentichiamoci che il presidente si era esposto, e parecchio, anche su questo versante, forse nel tentativo di “reggere il moccolo” alle responsabilità che evidentemente erano di altri in tutt’altre faccende affaccendati, almeno secondo quanto dichiarato dallo stesso nell’ultimo numero di Quindici in edicola (J'Accuse inequivocabile e circostanziato, con tanto di destinatario).
Perché i lavori nella “Cava dei Misteri” si sono “arrestati” all’improvviso? È forse questo uno dei tanti “labirinti” dello “strano animale” che “presidia la tana di kafka”?Sembra che la situazione si sia cristallizzata da parecchi mesi, da quando Quindici evidenziò l’anomalia del “cartello fantasma” e dell’enorme capannone costruito sulla vecchia discarica. Forse i motivi della sospensione potrebbero essere “tecnici”?
Secondo quanto ufficialmente replicato dall’azienda agli articoli sul “cartello fantasma”, «il cartello è stato posto a giugno di quest’anno (2011, ndr) ed è stato scritto con un pennarello rosso. Il sole lo ha completamente scolorito. E, noi, che siamo dei comuni mortali, non abbiamo fatto caso al cartello, anche perché, essendo sul cancello, quando questo si muove, resta coperto».
Inoltre, sulla cava era in fase di realizzazione una seconda piattaforma di selezione stoccaggio da 500mila euro (quale finanziamento?), che sarebbe dovuta entrare in funzione nei primi mesi dell’anno per coadiuvare l’impianto di selezione cittadino. Opere che, secondo l’Asm, «non avrebbero toccato nulla del sottosuolo» (non dimentichiamoci che la discarica ha in pancia circa 60mila metri cubi di rifiuti), per cui non era stato ritenuto necessario procedere ad alcuna analisi del sottosuolo (carotaggio) per vedere se sotto quell’enorme piattaforma, alta circa 1,50m, c’era terra, roccia o rifiuti. Perché costruire quel grande “biscotto rialzato”, se sotto c’è la roccia e non i rifiuti?
Siamo all’inizio dell’anno e nessun impianto è entrato in funzione, contrariamente a quanto sostenuto dall’Asm nei mesi passati. Non solo, ma, pur essendo inverno, il pennarello con cui era stato compilato il cartello dei lavori si è scolorito. Rispetto a quello invernale, il cartello estivo si è scolorato senza lasciar traccia. Come mai? Perché i pennarelli usati dall’Asm non sono indelebili come quelli utilizzati da altri?  
Oggi prendiamo atto che l’impianto non è entrato in funzione all’inizio del 2012, i lavori sono fermi da mesi e la zona sembra nuovamente abbandonata a se stessa, alla mercé di vandali e possibili scaricatori di rifiuti. Le immagini, come sempre, non mentono.
 
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Autore: Nicola Squeo
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