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XII edizione delle Giornate FAI d’autunno aperto a Molfetta Palazzo Fratelli Attanasio (Donna Bettina)
Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi
14 ottobre 2023
MOLFETTA
- Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano, per la dodicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, l’amato e atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana – animato e promosso dai volontari della Rete Territoriale della Fondazione – saranno proposte speciali visite a contributo libero in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città d’Italia. A Molfetta sarà proposta una speciale visita al palazzo "F.lli Attanasio", conosciuto anche come "casa di donna Bettina", è situato nel centro di Molfetta con affaccio su Piazza Cappuccini, luogo cruciale per la storia della città non solo perché sede stabile dei monaci Cappuccini sin dal 1617, ma anche perché in essa termina Corso Margherita, direttrice lungo la quale si sviluppò l'espansione urbana settecentesca. La rilevanza della piazza è stata legata anche alla presenza del bivio per Bitonto contrassegnato da una colonna sormontata da una croce risalente al 1742 che influenzò il destino del palazzo e della sua proprietaria. La storia del palazzo è legata a doppio filo al rapporto della proprietaria con la demolizione della colonna del bivio per Bitonto. Si dice che la costruzione del palazzo, risalente al 1882, fosse stata fortemente voluta da Bettina quale simbolo del potere economico della famiglia ma era ostacolata dalla presenza della croce, luogo a cui era stato concesso in passato il "diritto di asilo" e diventato successivamente luogo di culto. Noncurante delle resistenze della popolazione, Bettina avrebbe ordinato la demolizione della colonna per poter iniziare i lavori di costruzione del palazzo. Durante le operazioni di demolizione, cui assistette personalmente, si narra che una voce le urlò un anatema: avrebbe perso i suoi figli e sarebbe diventata pazza! Nel tempo tutto sembrò avverarsi. Il palazzo occupa un intero isolato di forma trapezoidale, elevandosi per due livelli fuori terra e un grande piano interrato. Articola i propri ambienti intorno al grande cortile centrale, luogo in cui permangono gli anelli metallici al muro per legare i cavalli e su cui si affaccia una balconata disposta su tre lati completata da una grande terrazza rivolta a sud. Il prospetto principale, in stile neoclassico, con la porzione centrale avanzata presenta una portafinestra con stessa tipologia e dimensioni di quelle laterali la cui imponenza viene sottolineata da un grande balcone sorretto da quattro mensole. Il portone monumentale con arco a tutto sesto è riccamente decorato ad altorilievo con un motivo architettonico che ricorda una bifora. L'intera facciata è chiusa superiormente da una cornice decorata con festoni e sormontata da un cornicione lievemente aggettante, sostenuto da mensole che ricordano fortemente i modiglioni della trabeazione del tempio corinzio. Gli ultimi lavori di restauro avvenuti dal 2007 al 2009 hanno permesso il recupero dell'impianto decorativo originario intervenendo sia sugli ambienti interni che sulle facciate restituendo alla città il palazzo così come ideato alla fine del XIX secolo. Il Palazzo F.lli Attanasio ospita le Suore Salesiane dei Sacri Cuori a cui fu donato da donna Bettina per l'assistenza ricevuta a lungo prima di morire ed è sede di una scuola dell'infanzia paritaria. Il percorso inizierà dall'esterno, prestando particolare attenzione allo stile e ai decori architettonici, e si svilupperà all'interno fino all'appartamento di donna Bettina, luogo solitamente non aperto al pubblico, della quale verranno narrati aneddoti, leggende e curiosità che hanno fatto di questa donna un "personaggio" dei nostri tempi il cui ricordo finirà per diventare sempre più sbiadito nella memoria dei più giovani se non viene tramandato. Con questa visita ci proponiamo di tutelare una parte del nostro patrimonio immateriale, fatto di storie e leggende, la cui ricchezza deve essere trasmessa da una generazione all'altra. Visite a cura dei Volontari FAI, Apprendisti Ciceroni Liceo Classico Molfetta, studenti volontari del liceo OSA Montalcini di Molfetta. A chi desideri partecipare verrà richiesto un contributo libero - si suggerisce che sia a partire da 3 euro - che andrà a sostegno della missione e dell’attività del FAI. In occasione di Ottobre del FAI, a chi si iscriverà per la prima volta al FAI sarà dedicata una agevolazione di 10 € in meno su ogni tipologia di quota, oltre alla possibilità di saltare le code in tutti i siti aperti nelle Giornate. Le visite si svolgeranno esclusivamente per gruppi accompagnati, in ordine di arrivo, ritrovo in piazza Margherita di Savoia 7. Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari e le famiglie che hanno accolto questa iniziativa. Elenco completo dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione su:
www.giornatefai.it
IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita.
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Corrado Pisani
14 Ottobre 2023 alle ore 08:54:19
La lettura della notizia mi induce ad inviare alcune piccole note. Il 31 gennaio 1880 l’Assessore Michele Romano, delegato dal Sindaco ad Ufficiale dello Stato Civile, unì in matrimonio il proprietario Francesco Attanasio (n. 12 ottobre 1853, figlio di Giuseppe e della fu Anna Rosa Bellifemine) e la proprietaria Elisabetta de Candia (n. 27 dicembre 1854), figlia di Giovanni e di Giuditta Pomodoro . Il 25 giugno dello stesso anno (1880) Francesco Attanasio ed Elisabetta de Candia sottoscrissero i capitoli matrimoniali che avrebbero regolato il loro matrimonio. Il 12 ottobre 1881 il proprietario Nicola Maggialetti fu Giuseppe (marito di Antonia Attanasio) vendette per lire 4.000 a (suo cognato) Francesco Attanasio fu Giuseppe un giardino murato in contrada Cappuccini di ordini 13 e viti 10 confinante da levante con la strada Effrem (odierna via G. Marconi), da mezzogiorno col giardino murato di Vincenzo Gallo, da ponente con la strada di Terlizzi e da settentrione con il Largo Cappuccini. Il 10 febbraio 1884 il negoziante Francesco Attanasio fu Giuseppe ritirò dal proprietario Saverio Calò fu Mauro un prestito di 16.000 lire, da restituire in sei anni con l’interesse dell’otto per cento e, per assicurare i capitali, promise di ipotecare «l''intero palazzo in costruzione composto di stanze tredici a pianterreno e di stanze soprane quattordici ... confinante a levante con la strada Effrem, a mezzogiorno con il rimanente fondo e con il giardinetto murato del signor Carmine Gallo, a ponente con la strada di Terlizzi, a settentrione ove è il prospetto principale col Largo Margherita di Savoia».
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