WWF e Capitaneria sequestrano 1.000 ricci di mare vivi a Molfetta
MOLFETTA - Prosegue l'attività di monitoraggio e controllo per la legalità della pesca da parte della Guardia Costiera, in collaborazione con il WWF. Nel mirino pesca e detenzione del riccio di mare, vietata tra maggio e giugno per agevolare la riproduzione della specie.
È ben nota la richiesta dei ricci di mare ed il loro successo gastronomico in tutta la Puglia e a Molfetta in particolare, e la conseguente scarsa efficacia di divieti e sanzioni.
Chi ha avuto la possibilità di osservare il mare sotto il livello dell'acqua negli ultimi anni si sarà accorto che la ricchezza biologica ed, in particolar modo la diffusione dei ricci di mare, porta ben chiari i segni dello sforzo di pesca degli ultimi anni, di qui scaturisce l'importanza del fermo biologico della raccolta dal 1° maggio al 30 giugno, che consente ai ricci di riprodursi e crescere.
La scorsa domenica, 8 maggio, gli uomini della Capitaneria di Porto di Molfetta, al comando del C.F. Antonio Cuocci, e le guardie volontarie WWF, con il supporto di due motovedette e di 5 mezzi sulla terraferma hanno operato una complessa operazione di polizia marittima a largo raggio.
Significativo il bilancio dell'operazione che ha visto il sequestro di 1.000 ricci di mare vivi (che sono stati rigettati in mare) e di attrezzature per la pesca.
Sono state irrogate sanzioni amministrative per oltre 10.000 euro.
Il coordinatore regionale WWF Pasquale Salvemini ha espresso il proprio plauso e la propria gratitudine alla Guardia Costiera per aver svolto un servizio di polizia ambientale importante nel nostro territorio.