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Vitantonio Tedesco: con Io Sud per risolvere i problemi del mare a Molfetta
22 maggio 2009

MOLFETTA - “Abbiamo deciso di non candidare i soliti politici. Abbiamo candidato un volto nuovo della politica, che fa politica più degli altri”. Ha esordito così l'avv. Francesco Armenio (nella foto), riferendosi a Vitantonio Tedesco, candidato unico alle elezioni provinciali per “Io Sud”, il movimento creato dalla sen. Adriana Poli Bortone, dopo lo scioglimento di An, confluito nel Pdl di Berlusconi. Vitantonio Tedesco, pescatore molfettese, ha avanzato gli scorsi mesi numerose denunce contro la rottura degli involucri delle bombe all'iprite e delle bombe all'uranio impoverito. Il rischio per l'ambiente e per la salute dei molfettesi non ha preoccupato le istituzioni. Per questo, secondo l'avv. Armenio, è importante portare una testimonianza alla Provincia che faccia circolare il problema, per favorire una mobilitazione rispetto a quest'ultimo. E Vitantonio Tedesco, per il Coordinatore regionale di Io Sud prof. Rosario Polizzi (già parlamentare di An), è una voce importante per Molfetta, in quanto attivo direttamente nel settore della pesca. Quest'ultima, fortemente provata dall'inquinamento bellico delle acque, rischia di contagiare l'intera economia molfettese, le cui tradizioni si fondano sul mare. E proprio le sostanze scoperte nelle nostre acque, l'iprite, l'uranio impoverito, rischiano di causare danni irreversibili alle persone. Non solo ai pescatori, ma anche agli abitanti della litoranea, in quanto le sostanze passano facilmente dallo stato liquido allo stato gassoso, e ai consumatori del pesce proveniente dalle nostre acque. “Ci siamo autodenunciati”, ha affermato Tedesco, non tacendo sui rischi di questa operazione di divulgazione, che ha spesso attirato antipatie nello stesso settore lavorativo. Per questo, e per la gravità del problema e delle responsabilità ad esso connesse, le voci del pescatore molfettese e della cooperativa Piccoli Pescatori sono spesso state soffocate. La bonifica di cui parla l'amministrazione, ha investito soltanto le zone coinvolte dai lavori del nuovo porto. Altre fazioni politiche, addirittura, stanno propagandando la riqualificazione di Torre Gavetone, nonostante in quella zona sia presente il divieto di balneazione da anni. Vitantonio Tedesco non nasconde il sostegno offerto in questi anni dall'avv. Armenio, “anche quando politico non era”, e proprio questo impegno ha indotto il pescatore a sostenere la lista Io Sud. Per una candidatura che non ha riferimenti di potere, di comodità, e che ha trascurato persino i vantaggi che sarebbero derivati dall'affiancamento ad una fazione più quotata, a livello elettorale. La voce di Tedesco sembra seguire la sola volontà di presentare il problema, di far sentire la voce dei pescatori e di far percepire la crisi della pesca. Perché un mare inserito dalla Nato come una delle più gravi emergenze ambientali del pianeta, continua ad ospitare bagnanti, ad offrire i propri prodotti ai cittadini. E quando qualcuno riporta alla luce i residui trascinati dal mare a partire dalle scorse guerre planetarie, pare che tutti vogliano far ricadere quelle parole nel fondo di ogni sviluppo, lontano da ogni rimedio.
Autore: Giacomo Pisani
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Illustrissimi signori, se per "i problemi del mare" intendete quelle piccole e anche importanti operazioni locali e regionali onde permettere ai villeggianti, di trascorrere lietemente le vacanze estive, sono con Voi; se invece intendete "I PROBLEMI DEL MARE", allora scusatemi e non me ne vogliate, siamo fuori argomento, anche per quanto riguarda la pesca. 1970 - da "GAIA ATLAS OF PLANET MANAGEMENT"- Ogni anno entrano, per varie vie, nell'oceano circa 6 milioni di tonnellate di petrolio: dall'atmosfera, dalla terra, dal naturale trasudamento del fondo marino, oltre che a causa della produzione di petrolio via mare. L'afflusso di sostanze chimiche negli oceani ad opera dell'uomo è ben maggiore di quello provocato dalla natura: il mercurio è riversato in misura due volte e mezzo rispetto all'afflusso naturale, il manganese quattro volte, zinco, rame e piombo circa 12 volte. Quante volte abbiamo notizia di uccelli e altre creature marine uccise dal petrolio! Fortunatamente si tratta di specie che recuperano le perdite nel giro di qualche anno. Il danno peggiore è però quello più insidioso: diverse componenti del petrolio sono tossiche, altre carcinogene e tendono a permanere nell'organismo per prolungati periodo di tempo, provocando, lentamente, la scomparsa di intere specie............ Le attività pescherecce di tutto il mondo sono dominate da alcune nazioni che, grazie a flotte enormi e efficienti, possono recitare la parte del leone. Ciò porta purtroppo a una rarefazione sempre più grave e frequenti delle specie. A causa della pesca troppo intensa, la cattura dell'haddock nell'Atlantico nord occidentale è calata da 250.000 tonnellate nel 1965 a sole 20.000 nel 1974. Problemi non ancora risolti e sempre più difficile da affrontare. Dilavamenti agricoli: pesticidi e erbicidi sempre più inquinanti che provocano la proliferazione delle alghe e la deossigenazione dell'acqua. Centri urbani: i sistemi fognari scaricano sostanze tossiche metalli pesanti. I cantieri edili riversano nei fiumi enormi quantità di sedimenti. Industrie, reattori nucleari e raffinerie di petrolio, fanno anche "la loro parte". Il Mediterraneo è quasi una fogna............. Il fitoplancton è il primo anello della catena alimentare marina e di conseguenza è indispensabile per la vita degli ecosistemi e degli organismi acquatici. Dallo studio è emerso un tasso di concentrazione di fitoplancton in netto declino. L'aumento dell'effetto serra innescherebbe un meccanismo di auto.esaltazione: più anodride carbonica nell'aria, meno fotosintesi nell'acqua, ancora un aumento di anidride carbonica e così via. Se, come si pensa, i satelliti dicono il vero, allora la questione del surriscaldamento sta facendo veramente passi da giganti. Salvare il mare, salvare la vita, diventa sempre più difficile e problematica. Si discute troppo e poco si fa in merito. In bocca al lupo.
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