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Vincere per passare il turno. Domani la Pallavolo Molfetta ospita l'Atripalda Ingresso gratuito, fischio d'inizio alle 20. Roberti: "Li conosciamo, sono forti ma stavolta il pubblico ci darà una mano"
29 dicembre 2009

MOLFETTA - Una vittoria (più è netta, meglio è) per accedere alle Final Four. È il senso della partita di domani della Pallavolo Molfetta, che attende l'Atripalda al PalaPoli per il ritorno dei quarti di finale di coppa Italia. All'andata, mercoledì scorso, finì 3-1 per gli irpini. Domani, in caso di vittoria per 3-0, passeranno i molfettesi, se finisse 3-1, servirebbe un set supplementare. Ogni altro risultato favorirebbe l'Atripalda.
Un vero match da dentro o fuori quindi, che accende già entusiasmo e passione dei tifosi. Mai come domani servirà il loro contributo per quella che dovrà essere un'impresa. La società ha predisposto l'ingresso gratuito proprio per fare in modo che, a partire dalle 20, orario di inizio della partita, il palazzetto possa essere l'autentico uomo in più.
Oltre alla Pallavolo Molfetta, in lizza per il passaggio del turno sono Ciesse Volley Brolo (favorito sull'Heraclea Gela in virtù della vittoria per 3-1 fuori casa), Cantù (3-0 all'andata contro il Segrate) e Igo Carige Genova (netto 3-0 ai danni del Correggio).
La Final Four è un obiettivo che alletta un po' tutti in casa Pallavolo.
Lorenzoni (foto) dovrà ancora fare a meno di Valente, ai box almeno un mesetto ancora, ma il resto della truppa è al meglio. Chi avrà ambizioni particolari è Luca Roberti, che vivrà un match nel match con Salvatore, opposto dell'Atripalda. "È già la terza volta che succede quest'anno - afferma lo schiacciatore romano - e speriamo che domani vada diversamente dalle due precedenti. Con mio fratello ci scherziamo su, viviamo tutto con serenità, senza problemi. Ad aiutarci stavolta sarà il fattore campo, che per loro è sempre molto importante. È una partita sicuramente difficile, sappiamo di affrontare una bella squadra, ma sono convinto che potremo fare molto bene".
All'andata Roberti è stato chiamato in causa a partita in corso e non ha demeritato. Come, d'altronde, non ha mai demeritato quando è stato chiesto il suo apporto. "Uno fa sempre il massimo - conclude - ma si può sempre migliorare e far meglio".

 

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