Via Cozzoli, terra di nessuno
Teppismo, musica ad alto volume, spinelli a gogò
“Non ce la facciamo più”. E’ questo il disperato grido d’allarme di chi abita in via Giulio Cozzoli (la via che fiancheggia la ferrovia, nella zona Levante della città) di fronte agli ordinari episodi di disordine e teppismo, inscenati - ormai quotidianamente - da alcuni gruppi di giovani.
Auto parcheggiate al centro della strada che spesso impediscono il normale traffico; musica ad alto volume fino a tarda notte; urla e schiamazzi; sbandati che rullano e fumano spinelli a getto continuo a mo’ di catena di montaggio; litigi - spesso accessoriati di bastoni e altro - sempre più frequenti: sono questi gli spettacoli che nelle ore serali, ma anche di giorno, offre questo angolo di città ai più noto come “il buco”.
“Non è accettabile - ci racconta disperata una signora - uscire sul balcone ed essere costretti a vedere gente che urina contro il muro di fronte”.
E non mancano quei ragazzini che, di giorno, ripercorrono la strada raccogliendo i mozziconi degli spinelli per un improbabile riciclo.
Fin’ora gli abitanti del posto, non sono mai riusciti a organizzarsi per un documento ufficiale, che porti le autorità a conoscenza di tali disagi. Per di più, stando al loro racconto, gli interventi delle forze dell’ordine sono tardivi e il più delle volte inutili.
E, ovviamente, è impensabile risolvere da soli la situazione: “se solo ci permettiamo di riprenderli e rimproverarli, otteniamo soltanto insulti e ‘inviti’ ad andare a dormire”.
Insomma, quanti rimpianti se si pensa che fino a qualche tempo fa, in questa via, regnava il solenne silenzio delle indaffarate coppiette.
Cosimo de Gioia