Uno spazio per i funerali laici
Gent.mo Direttore,
l'improvvisa quanto immatura scomparsa di Nino Freda, ha riproposto una riflessione che già mi era stata sollecitata dai funerali del dott. Antonio Gadaleta, quando una cerimonia del tutto laica, molto sentita e commossa, ebbe luogo nella squallida e sordida cornice della camera mortuaria del cimitero cittadino.
Di fronte ad una tale dissonanza fra la presenza affettuosa e consapevole di tanta gente e l'inadeguatezza della sede, mi chiesi già allora quale potesse essere il luogo deputato alla commemorazione ed all'ultimo affettuoso saluto di chi, ateo, aconfessionale e appartenente ad altra religione, abbia espressamente rinunciato ad un rituale cattolico.
Credo infatti che sia segno di civiltà tener conto dell'esigenza di quanti,
pur largamente minoritari, vogliano concludere in maniera coerente un'esistenza vissuta all'insegna del laicismo.
Poiché non ritengo opportuno che i famigliari debbano "improvvisarsi" di volta in volta un luogo per tale pietoso ufficio, credo che dovremmo
richiedere alla civica amministrazione di destinare ad esso uno spazio
adeguato.
Spero che dalle pagine del suo giornale si possa far partire una petizione
della quale mi farei promotrice. Distinti saluti
Maddalena de Fazio
Credo che la sua sia una richiesta legittima, che andrebbe soddisfatta. Del resto non credo che ci siano problemi a individuare uno spazio per i funerali laici. Sarebbe una grande dimostrazione di civiltà e tolleranza.