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Un pranzo per i poveri a Molfetta con assessori e consiglieri comunali come camerieri
15 marzo 2019

MOLFETTA - «Ciak, si gira : "il povero al servizio di...."! E sta girando questo messaggio: "+++ Il Comune al servizio degli ultimi +++ Il prossimo 16 marzo, a partire dalle 13, presso la Basilica Madonna dei martiri, l'associazione Imprenditori, con la collaborazione delle Vincenziane, della Caritas diocesana e del Ser, organizza un pranzo per i poveri. Il sindaco ha pensato di sostenere l'iniziativa con la partecipazione attiva di assessori e consiglieri comunali che, su base volontaria, si renderanno disponibili a servire a tavola. E' necessario avere le eventuali adesioni entro domani perché coloro che serviranno ai tavoli dovranno indossare una T-shirt che sarà fornita dall'associazione imprenditori".
Se fosse vero, sarebbe l'indice di una grave regressione della imprenditoria in un impudico spot assistenzialistico, della politica nel clericalismo più strumentale e della chiesa locale nella solenne smentita del suo passato. Non possiamo tacere. Se non fosse vero, sarebbe comunque un indice che su queste cose, ormai, si può scherzare!».

A scrivere questo messaggio è il prof. Rino Gigante. Per un attimo abbiamo pensato che la notizia data a Gigante fosse una fake news, anche perché nessun giornale l'aveva pubblicata, forse perché si vergognavano un po’.

Poi è intervenuta l’ex sindaco Paola Natalicchio con questo post: «Caro Rino, è vero. Verissimo. E ne ho a lungo discusso col Presidente Piergiovanni, evidenziando il grande disagio provato. Non sono a Molfetta il prossimo 16 marzo, ma anche se ci fossi stata non avrei preso parte a quella che suona essere più come una vetrina impudica che altro. Qui mi fermo». 

Al quale è seguito un altro post dello stesso Gigante: «Ma come è possibile?! Che brutta mascherata! Fatta in un posto che è uno studentato, dove si forma il futuro del francescanesimo! In un quartiere che la sa lunga della emarginazione a causa della politica. Tra gente che sa bene quanto è cara la carità pelosa!».

Stentiamo a credere che stia per avvenire domani una cosa del genere. Sul protagonismo dell’Associazione degli imprenditori avremmo molto da dire. Possiamo capire che abbiano bisogno di visibilità, ma da qualche tempo sembrano diventati l’ufficio marketing di don Tonino Bello, con iniziative che certamente non sarebbero state proprio gradite al nostro amato vescovo.

Promuovendo quest’ultima iniziativa, ci sembra che sia stato toccato il fondo. Ciò che appare più grave è che né le istituzioni, sindaco, assessori e consiglieri comunali, né le altre meritorie associazioni dalle Vincenziane alla Caritas diocesana, non si siano resi conto dell’inopportunità di dare risalto alla manifestazione.

Dopo il “monumentale” monumento a don Tonino e a Papa Francesco che non abbiamo condiviso, anche per lo spreco di denaro pubblico da ben 150mila euro “per durare in eterno”, non possiamo nascondere la nostra perplessità anche per questa “mascherata” come la chiama il prof. Gigante.

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